Giugno 4, 2014

Daniele Preda

Pannelli solari, elevata impronta ambientale per la produzione cinese

Un recente studio condotto dalla Northwestern University e l’Argonne National Laboratory del DoE statunitense ha messo in evidenza i differenti livelli di produzione di pannelli solari, in termini di impronta solare.

Un recente studio condotto dalla Northwestern University e l’Argonne National Laboratory del DoE statunitense ha messo in evidenza i differenti livelli di produzione di pannelli solari, in termini di impronta solare.

La ricerca evidenzia che, sebbene la Cina detenga il primato per quanto riguarda la produzione annua e la potenza installata complessiva, i moduli costruiti nel Paese sono sensibilmente meno “ecologici” rispetto ad altre realtà.
Di fatto, i pannelli solari fabbricati in Cina possiedono un’impronta ambientale totale maggiore a quelli realizzati in Europa. Per poterlo affermare, sono stati confrontati i gas serra e le emissioni di energia relative ai processi di lavorazione dei singoli prodotti. I valori riscontrati evidenziano un’impronta di carbonio doppia per i pannelli cinesi utilizzati in Europa, rispetto a quelli realizzati localmente, nel vecchio continente.
Per confrontare parametri ripetibili e concreti, gli esperti hanno tracciato un vero e proprio ciclo di vita del prodotto, calcolando l’energia necessaria per produrlo. Per effettuare stime realistiche, si è ipotizzata la realizzazione di pannelli in silicio, con installazione nell’Europe meridionale. Considerando un modulo europeo e uno cinese, a parità di condizioni, quest’ultimo dovrebbe produrre energia sino al 30% in più per bilanciare le emissioni dannose per l’ambiente emesse durante la sua produzione. Quello che si desume dal trattato è che, a causa di vincoli meno stringenti e normative meno limitanti, in Cina la produzione massiccia risulta meno “pulita” rispetto a quella che avviene in Europa.

“Ci vuole molta energia per estrarre e processare il silicio di grado solare, e in Cina, l’energia tende a venire da fonti energetiche sporche e da processi meno efficienti di quelli europei”.
“Spostare la produzione di pannelli solari dall’Europa alla Cina potrebbe sembrare un’opzione economicamente interessante, ma in realtà è meno sostenibile – dall’energia del ciclo di vita e alla prospettiva ambientale – soprattutto se la motivazione ad utilizzare il fotovoltaico è quella di realizzare un futuro più sostenibile”.

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