In ambito fotovoltaico, USA e Cina continuano una “guerra silenziosa”, fatta di dazi, blocchi doganali, inasprimenti delle quote per l’importazione.
In ambito fotovoltaico, USA e Cina continuano una “guerra silenziosa”, fatta di dazi, blocchi doganali, inasprimenti delle quote per l’importazione.
Cercando di arrivare a una possibile soluzione, o almeno a un compromesso tra le parti, il Dipartimento del Commercio statunitense farà sapere, entro il mese di dicembre 2014, quali decisioni saranno poste in essere in materia di dazi antidumping e dazi compensativi. Si tratta di specifiche aliquote che saranno applicate sui prodotti cinesi e taiwanesi importati, nel caso in cui non si raggiungano accordi o una eventuale tregua.
Analogamente, la Solar Energy Industries Association (SEIA), che si occupa da tempo di trovare possibili accordi, evidenzia come sia rimasto un tempo molto limitato per raggiungere una maggiore stabilità ed equità di mercato. Per raggiungere il cosiddetto “meccanismo di sospensione” e completare un accordo è infatti necessario presentare la necessaria documentazione un mese prima che il Dipartimento del Commercio si pronunci.
Le prospettive per una possibile concordia commerciale tra i due stati sembrano buone, potrebbero infatti essere messi in atto specifici prezzi minimi per i singoli moduli importati, come già accade in UE.