Maggio 25, 2015

Daniele Preda

I vantaggi del fotovoltaico in mobilità

L’adozione della piattaforma fotovoltaica in situazioni diverse dal convenzionale impianto a terra o da tetto è un dato di fatto, specifici prodotti consentono di produrre energia in mobilità.

L’adozione della piattaforma fotovoltaica in situazioni diverse dal convenzionale impianto a terra o da tetto è un dato di fatto. Specifici prodotti realizzati con tecnologie innovative consentono oggi di produrre energia in mobilità e sono adottati per impieghi professionali, personali e nel settore automotive.

La costante evoluzione delle architetture, in particolar modo quella a film sottile, ha permesso di adottare la tecnologia fotovoltaica in ambiente e in situazioni molto diverse. Poter disporre di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili è infatti un vantaggio che, chi si trova in mobilità, può sfruttare appieno, per la ricarica dei device portatili, ma anche per alimentare piccoli carichi, quando si è lontani dalla “presa di corrente”.

Nei contesti più tradizionali, un sistema fotovoltaico portatile, magari munito di batteria per l’accumulo e l’autoconsumo serale e notturno, può rappresentare un valido supporto per l’approvvigionamento energetico, in luogo di sistemi di generazione a combustibile. Di norma, i generatori fotovoltaici mobili sono concepiti per garantire l’accesso all’energia pulita, ovunque si voglia. La mobilità è dunque la caratteristica principale sulla base della quale viene ingegnerizzato il prodotto. I moduli fotovoltaici sono integrati nella struttura portante e il meccanismo di apertura e chiusura permette di attivare il prodotto in pochi istanti. Il punto di forza, che ne permette un vero utilizzo in mobilità è l’assenza di complesse procedure di installazione.

Alcuni prodotti, come per esempio iKube F Series, sono muniti di pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva che varia dai 1.400 Wp ai 350 Wp, rispettivamente per i modelli F150 e F50. Il sistema è affiancato da un inverter e da un comparto batteria da 10.800 Wh o 2.700 Wh, che condiziona in modo evidente il peso del dispositivo, che passa da 550 Kg a 130 Kg.
Tra i vantaggi di questo tipo di soluzioni trasportabili, la possibilità di generare sino a 5,11 kWh al giorno in media all’anno e un’autonomia della batterie che può coprire l’intera giornata, nel caso di carichi attivi da 500 W di potenza.
Appositi accessori, inoltre permettono di personalizzare le funzionalità del dispositivo, rendendo indicato per i campi base in alta montagna, per i rifugi, furgoni attrezzati, cantieri mobili e molte altre realtà. È infatti possibile concatenare più kit fotovoltaici, integrare inverter e batterie di maggiore potenza e usufruire di connessioni in uscita DC o AC e trifase.

Un’alternativa compatta, adatta a impieghi sporadici e studiata per un facile trasporto può essere quella offerta dai kit portatili in “formato valigetta” o muniti di rotelle. Entrambi possono essere utilizzati per alimentare piccoli carichi, per l’installazione temporanea in campeggio e in piccoli cantieri operativi.
Parliamo di soluzioni solitamente munite di uno, due o tre pannelli fotovoltaici multicristallini standard da 250 Wp cadauno, un inverter con capacità variabili in funzione del carico da alimentare e dal comparto batterie. È il caso di Co.me.a Uolly, disponibile nella variante base con batterie sino a 55 Ah e adatto ai piccoli lavori fai da te e alle attività personali e di intrattenimento.
Per alimentare attività commerciali itineranti, bancarelle, capanni e baite sono invece disponibili modelli a due o tre pannelli, con inverter sino a 3,2 kW e batterie da 1,2 kWh e sino a 9,6 kWh.

 

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