Oltre ai sistemi attivi di monitoraggio e difesa contro i furti è possibile adottare una serie di misure volte a scoraggiare i potenziali ladri di pannelli. Se da un lato questi sistemi non impediranno veramente il furto, probabilmente renderanno più lunga e complicata l’asportazione e il riutilizzo del componente rubato. Un po’ come avviene per prevenire la rimozione degli pneumatici delle auto, è possibile impiegare particolari bulloni antiscasso, da fissare al pannello tramite specifici attrezzi, senza i quali risulta impossibili rimuoverli. La testa del bullone è infatti sagomata in modo tale per cui le normali chiavi non possono fare presa.
Tra le altre soluzioni adottate o in fase di adozione, c’è l’integrazione di un numero di serie univoco per ciascun pannello, opportunamente registrato presso il GSE prima dell’installazione. Il numero identificativo si trova all’interno del prodotto, ben visibile attraverso il vetro e non è rimovibile. La serializzazione dei pannelli ne impedisce il riutilizzo in impianti diversi da quello d’origine.
Per ridurre al minimo le possibilità di furto e reimpiego dei pannelli, i tecnici dell’ENEA ha sviluppato e perfezionato PV Guardian, una piattaforma che adotta il sistema GPS per individuare i singoli moduli e un dispositivo GSM per tracciare la posizione tramite rete cellulare. Grazie a questo sistema, se il pannello viene rimosso e ricollegato altrove cessa immediatamente la propria funzione e diventa inservibile.
Trattandosi di un sistema integrato nella lamina stessa del pannello non è possibile asportarlo, garantendo il monitoraggio continuo del dispositivo e la relativa abilitazione o disabilitazione in funzione dei parametri geografici preimpostati.
Non solo, la piattaforma può essere resettata e reimpostata dal personale abilitato, per rendere nuovamente funzionante il pannello in caso di ritrovamento o di possibili errori di installazione.