Le centrali fotovoltaiche galleggianti stanno lentamente diventando un’alternativa per l’installazione di impianti green laddove non vi sia disponibilità di terreni industriali a basso costo.
Le centrali fotovoltaiche galleggianti stanno lentamente diventando un’alternativa per l’installazione di impianti green laddove non vi sia disponibilità di terreni industriali a basso costo.
Dopo il successo di molti stati esteri, anche in Italia, i consorzi di bonifica delle acque irrigue stanno portando avanti un importante progetto di sviluppo di centrali galleggianti. Ad oggi, i consorzi detengono 46 centrali, per un totale di 2 GWh di potenza complessiva.
La prospettiva di tagliare i costi della bolletta energetica sta facendo crescere l’interesse verso questo tipo di impianti che, grazie alla rifrazione dell’acqua e alle minori temperature d’esercizio, assicura rendimenti superiori alle strutture da terra.
Tra gli impianti attivi o in fase di costruzione, citiamo le strutture di Solarolo in Emilia-Romagna e i tre progetti di Fontana Merola, S. Ermete di Pontecorvo e Olivella di S. Elia Fiumerapido a Cassino (Lazio).
Parliamo di impianti efficienti realizzati grazie a fondi europei, un esempio di tecnologia integrata che ha permesso di produrre significativi vantaggi ambientali, come la riduzione delle alghe e il miglioramento della qualità delle acque.