Novembre 11, 2019

Barbara Tomasi

Althesys, necessari più investimenti nelle fonti rinnovabili

Althesys, necessari più investimenti nelle fonti rinnovabili

A Key Energy l’economista Alessandro Marangoni, Althesys, ha sollecitato l’Italia a produrre più energia fotovoltaica ed eolica in vista di una crisi energetica.

A Key Energy l’economista Alessandro Marangoni, Althesys, ha sollecitato l’Italia a produrre più energia fotovoltaica ed eolica in vista di una crisi energetica. L’Italia rischia infatti una crisi energetica se non investe rapidamente in impianti moderni, efficienti e a basso impatto ambientale: più elettricità da fonti rinnovabili come vento, sole, acqua, biomasse; più centrali alimentate da metano; nuove connessioni per rafforzare la rete di alta e media tensione; sistemi di accumulo, realizzati soprattutto nel Mezzogiorno.

L’allarme è stato lanciato durante la rassegna Key Energy, organizzata da IEG e dedicata alle nuove energie, che si è svolta a RiminiFiera dal 5 all’8 novembre.

Alessandro Marangoni, Economista di Althesys
Per fare questi investimenti è urgente un progetto forte di politica energetica che aiuti la transizione e l’uscita dal carbone. Finora ci salvano le importazioni, ma presto non basteranno più. Gli scenari NET, lo strumento Althesys di analisi sui trend del mercato elettrico, indicano una serie di criticità nel medio termine, tra cui la necessità di realizzare al 2026 nuove centrali a gas per 5 GW e accumuli per 3 GW, per limitare deficit, e di ulteriori 8 GW a gas e oltre 4 GW di accumuli al 2030.

Infatti, mentre altri Paesi europei non intendono rinunciare a bruciare carbone, in primo luogo la Polonia e la “virtuosa” Germania, l’Italia ha deciso di chiudere entro 6 anni le centrali a carbone, come quelle di Brindisi, di Civitavecchia, in Sardegna, a Fusina, nel comune di Venezia, e a Monfalcone, in provincia di Gorizia.

Per compensare il cosiddetto phase-out occorre mettere mano al rafforzamento delle reti sulla dorsale Sud-Nord e a un nuovo collegamento triterminale tra Sardegna, Sicilia e Campania. Necessario anche sviluppare i necessari sistemi di accumulo strategici per l’equilibrio del sistema, prevedendo 3 GW in più rispetto agli obiettivi della Sen per il Sud e le isole, ma anche nuova generazione FER al 2025 per 9,3 GW di fotovoltaico e 3,6 GW di eolico.

Alessandro Marangoni, Economista di Althesys
Purtroppo le sole fonti rinnovabili non basteranno a sostituire i grandi impianti a carbone. E nel frattempo le politiche climatiche e ambientali dovrebbero spostare i consumi verso l’elettricità, anche quelli termici e dei trasporti. Appare, dunque, evidente che è necessario mettere mano a una riforma complessiva del mercato elettrico, andando così oltre le indicazioni del Clean Energy Package la cui revisione del market design pare oggi di non ampio respiro.

L’Italia dovrà dunque rivedere al rialzo il target di cui alla proposta PNIEC 2019 (30%), andando oltre il 55,4% per l’elettrico. Il fotovoltaico dovrebbe quindi superare i 50 GW indicati dal piano, arrivando a produrre più di 74 TWh/anno, mentre l’eolico dovrebbe più che raddoppiare, passando da 10,4 a 18,4 GW.

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