Presso la Technical University, in Danimarca, sono stati sviluppati prototipi di celle fotovoltaiche in silicio e componenti sostenibili di tipo CZTS.
Presso la Technical University, in Danimarca, sono stati sviluppati prototipi di celle fotovoltaiche in silicio e componenti sostenibili di tipo CZTS.
Si tratta di celle tandem, che accoppiano la componente in silicio e un rivestimento in film sottile, appunto, con materiali CZTS.
La novità risiede proprio nella tipologia del thin film, composto da kesteriti, elementi basati su composti derivati da rame, stagno, zinco e zolfo.
L’adozione di questi materiali permetterebbe di ridurre l’uso dei consueti rivestimenti CIGS (gallio, indio, rame e seleniuro), decisamente più rari in natura e tossici in alcune condizioni.
Al netto di questa considerazione, l’obiettivo dei ricercatori è attualmente quello di produrre celle ad alta efficienza e sostenibilità, in vista di una possibile prototipazione e produzione seriale.
Il progetto in corso, battezzato Altcell, prevede dunque l’integrazione silicio-CZTS, un connubio che permette di raggiungere interessanti risultati. Il pannello sottile, posizionato al di sopra delle celle cristalline, è in grado di lavorare in modo efficiente per catturare i fotoni più ricchi di energia, che rientrano nella parte visibile dello spettro luminoso. Il compito delle celle in silicio è, invece, quello di raccogliere la restante parte di luce in transito e di catturare altre frequenze, come l’infrarosso.
Secondo alcune stime, le nuove celle con strati di kesterite potrebbero raggiungere un’efficienza di conversione del 30%, superando di gran lunga i parametri relativi alle sole celle in silicio (circa 20%).
Le prospettive per questa nuova tecnologia sono decisamente interessanti, anche se ci troviamo ancora in una fase sperimentale del progetto, ben lontani da una possibile produzione di massa.