Settembre 23, 2020

Daniele Preda

Revamping fotovoltaico, producibilità ed efficienza

Il revamping interessa la base installata sul territorio nazionale, e non solo; FIMER propone inverter e soluzioni per mantenere un’elevata produzione di energia.

Il revamping fotovoltaico comprende specifiche attività e procedure per modernizzare e migliorare un impianto già attivo da molti anni. Nel tempo, usura e degrado riducono, anno dopo anno, la producibilità dell’impianto. Ciò riduce la quantità di energia effettivamente prodotta e va a danneggiare il proprietario dell’impianto. La quota giornaliera si riduce progressivamente, riducendo così la quota di autoconsumo, se parliamo di una struttura residenziale, oppure gli introiti economici derivanti da incentivi o accordi PPA se parliamo di utility o EPC.

Per questi, e altri motivi, si valutano periodicamente interventi di ottimizzazione e ammodernamento degli impianti fotovoltaici. L’obiettivo è quello di tornare alla piena operatività di ogni componente, prevenendo guasti e drastiche riduzioni della produzione. Le attività di revamping devono essere messe in atto a fronte di una attenta progettazione e di una scrupolosa analisi relativa alle effettive necessità del momento.

Un impianto fotovoltaico dovrebbe avere una durata di 25 anni circa, ma agenti atmosferici e materiali di scarsa qualità possono contrarre significativamente la vita utile della struttura.

Dal 2009, in Italia sono stati installati impianti di ogni dimensione, dal tipico impianto residenziale a tetto da 3 kW, a parchi solari da svariati MegaWatt.
Proprio questa grande base installata (nel 2011 il nostro Paese era in cima alla classifica di potenza installata, con 9,4 GW) necessita oggi di attenzione per continuare a produrre energia in modo conforme alle aspettative.
Gli impianti installati in regime di primo Conto Energia (2005-2007) e del secondo (2007-2010) hanno ormai superato i limiti di garanzia dei prodotti utilizzati. Su questo genere di infrastrutture è essenziale intervenire in modo proattivo.

Come player di riferimento del settore inverter, FIMER ha registrato una costante attenzione alle attività di revamping da parte della comunità fotovoltaica.
Si è registrata una significativa crescita delle domande di manutenzione a partire dal 2011, con un mercato particolarmente attivo soprattutto in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. L’azienda, che vanta una solida base installata anche in Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia, si è mossa da tempo per assecondare le esigenze di partner e clienti.

Forte di uno share di mercato tra il 30% e il 40% già negli anni che vanno dal 2011 al 2014, FIMER ha perfetta visione della base installata e dell’andamento che devono seguire le attività di ammodernamento degli impianti.

L’azienda è dunque attiva nei processi di rinnovamento degli inverter installati presso i clienti e prossimi alla scadenza di garanzia. Si interviene sulla grande base installata, laddove siano presenti inverter centralizzati o di stringa ABB / Power-One che stanno per terminare il proprio ciclo di vita.

Ricordiamo infatti che FIMER ha acquisito la divisione di inverter solari ABB nei primi mesi di quest’anno, una realtà che include più di 800 dipendenti distribuiti in 26 paesi e 2 siti produttivi, uno in Italia a Terranuova Bracciolini (Toscana) e l’altro in India a Bangalore, e un centro di ricerca e sviluppo ad Helsinki in Finlandia.

Revamping fotovoltaico, producibilità ed efficienza degli impianti

Il progresso e il cambiamento richiedono capacità di iniziativa e la volontà di fare innovazione. Per questo, FIMER ha scelto di investire in ricerca e sviluppo e di avviare la campagna “Nuova Era Solare” . L’obiettivo è quello di guidare il cambiamento insieme ai propri distributori, installatori e clienti finali, per un futuro sostenibile e green.

Lato utility ed EPC, poter mantenere impianti e servizi pienamente attivi ed efficienti significa poter continuare a beneficiare degli incentivi in essere.
FIMER interviene con progetti su misura, caso per caso, anche laddove siano presenti apparecchiature di aziende oggi inesistenti e, quindi, difficilmente riparabili.
L’azienda si fa interprete delle necessità della comunità fotovoltaica anche in quei casi in cui sia necessario ripensare alcuni aspetti progettuali in riferimento a impianti realizzati in modo non conforme al 100% (cosa non infrequente durante la “grande corsa” ad accaparrarsi i munifici premi del Conto Energia).

Mentre il mercato delle nuove installazioni fotovoltaiche ha subìto un netto ridimensionamento negli anni (circa 500 MW nel 2019 – circa 250 MW nei primi 6 mesi del 2020), il segmento retrofit si sta dimostrando trainante.
Nel 2019, il revamping veniva stimato a circa 400 MW, un parametro che è destinato a salire notevolmente in futuro data l’importanza e l’età media del parco installato nel nostro Paese.

Lato prodotti, questo si traduce in un forte impegno per offrire soluzioni moderne, con certificazioni e tecnologie al passo coi tempi, ma che possano essere indicate per la sostituzione delle unità ora in funzione. Inverter di stringa, con potenze tipiche da 10 kW a 30 kW, e centralizzati da 100 a 300 kW, sono tra i prodotti con più elevato tasso di sostituzione. Parliamo di unità largamente utilizzate in numerose installazioni sul campo e, perciò, particolarmente richieste. Proprio in considerazione dei volumi di vendita di alcuni specifici modelli, FIMER è in grado di prevedere i tassi di adozione delle varianti più moderne e di soddisfare tempestivamente le richieste di partner e clienti.

Revamping fotovoltaico, producibilità ed efficienza degli impianti

Su queste basi, la società ha avviato, già nel mese di maggio, una iniziativa riguardante il revamping degli impianti. Questa campagna sarà seguita da altre nel corso dei prossimi mesi.

In questo caso, FIMER propone un’offerta per la sostituzione degli inverter fotovoltaici PVI-10.0/12.5 kW (ex-Power-One Aurora), prossimi alla scadenza della garanzia decennale.
La campagna si rivolge a tutti i gestori che hanno l’esigenza di rinnovare gli inverter per garantire la piena efficienza degli impianti fino alla scadenza degli incentivi.
FIMER ha messo a punto una proposta di revamping rivolta a tutti i possessori di impianti, che potranno sostituire i vecchi inverter Aurora con nuovi prodotti, mantenendo gli incentivi maggiorati legati all’utilizzo di componenti realizzati all’interno di un Paese dell’area UE/SEE.

La sostituzione è proposta a condizioni economiche vantaggiose grazie a un contributo offerto da FIMER; l’intervento è molto semplice e poco invasivo per il cliente finale.
Parliamo di un pacchetto hardware e software totalmente aggiornato e conforme alle normative, ma già pensato per agevolare il lavoro degli installatori.
Attraverso questa iniziativa, i clienti potranno beneficiare di un corrispettivo economico per la sostituzione degli inverter e della possibilità di estendere la garanzia di fabbrica dei nuovi inverter fino a 10 anni, a condizioni economiche vantaggiose.

Revamping fotovoltaico, producibilità ed efficienza degli impianti

Ma c’è di più. L’azienda, perseguendo la propria visione legata all’indipendenza energetica e alla sostenibilità green, ha stretto specifici accordi con Cobat.
Con l’intento di favorire il riciclo e il corretto conferimento dei prodotti usati, l’azienda offre la possibilità, grazie ad un accordo con Cobat, di ritiro e smaltimento agevolato a quegli installatori che aderiscono all’iniziativa di revamping.
Inoltre, per i propri prodotti dotati di accumulo che escono dalla fabbrica, FIMER ha già assolto ogni onere derivante dal futuro smaltimento delle batterie al litio, grazie a un sistema che prevede la tracciabilità dei componenti e al supporto di Cobat.

In un momento di parziale incertezza, legata alla pandemia globale, FIMER conferma la propria volontà di assistere i clienti e di contribuire alla partenza del settore fotovoltaico. Sebbene il mercato abbia rallentato sensibilmente negli ultimi mesi, l’azienda considera l’attuale Ecobonus un importante strumento per riavviare progetti e trattative in sospeso. Per ciò che compete le mansioni di revamping, trattandosi in buona parte di attività già finanziate all’atto della costruzione dell’impianto, non si sono registrate brusche frenate in questi mesi.

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