Crescita economica e sviluppo sostenibile vanno di pari passo in Germania: Valerio Natalizia, AD di SMA Italia, analizza gli scenari nazionali e italiani.
Crescita economica e sviluppo sostenibile vanno di pari passo in Germania, che da tempo è protagonista nelle energie rinnovabili in Europa e nel mondo, e a fine anno ha deciso di raddoppiare la potenza fotovoltaica installata riformando la propria legge sulle energie rinnovabili.
Il senso della Germania per le rinnovabili
Si passerà quindi da circa 50 GW a 100 GW entro il 2030, puntando a raggiungere il 65% di fonti rinnovabili elettriche. L’obiettivo è promuovere il fotovoltaico nelle sue diverse forme, ovvero sulle applicazioni residenziali e commerciali, ma anche sui grandi impianti, attraverso aste dedicate alle quali potranno partecipare anche progetti di agro-fotovoltaico e fotovoltaico galleggiante. Altro tema strategico del piano di sviluppo delle fonti rinnovabili tedesco è lo storage nelle sue diverse declinazioni e taglie. Infatti, sono già stati introdotti incentivi legati ai sistemi di ricarica elettrica ed è stata promossa l’integrazione delle diverse tecnologie all’interno delle comunità energetiche.
Lotta ai gas serra
La riforma della legge EEG (Erneuerbare Energien Gesetz) proposta dal ministro dell’energia, Peter Altmaier, riconosce per la prima volta l’obiettivo della neutralità dei gas effetto serra entro il 2050 (nel solo settore elettrico), e si inserisce perfettamente in un contesto europeo di forte attenzione alle misure atte a ridurre le emissioni di gas serra.
Lo scorso 11 dicembre, infatti, i capi di stato e di governo dell’Unione europea hanno concordato di ridurre le emissioni di CO2 nei Paesi dell’UE almeno del 55% entro il 2030, rispetto all’obiettivo precedente che era del 40%. Questo è ciò che più di 190 Paesi si erano impegnati a realizzare al vertice delle Nazioni Unite sul clima di Parigi cinque anni fa.
Questo accordo, tuttavia, non rappresenta ancora la soluzione definitiva per la riduzione del riscaldamento globale entro la fine del secolo. A corredo dell’approvazione servirebbero infatti interventi concreti e risolutivi da parte degli stati membri.
La situazione italiana
Sarebbe una buona notizia vedere la stessa lungimiranza in Italia, dove, purtroppo, si continua ad agire veramente poco nonostante si parli tanto di aspetti legati alla sostenibilità e al ricorso alle energie rinnovabili. Troppe volte si sono annunciati piani di lungo periodo dimenticandosi, però, di agevolare le installazioni di fotovoltaico nelle sue diverse forme anche a breve termine.
Il nostro Paese è tra i pochi in cui il livello delle installazioni annue resta al di sotto di 1 GW di potenza; in confronto, nel 2020 la Germania ha installato 4,8 GW, la Spagna 2,6, i Paesi Bassi 2,4 e la Polonia 2,2. Tra le cause, il fatto che i grandi impianti sembrino essere ancora un tabù in Italia e questo per pregiudizi e disinformazione che non hanno nulla a che vedere con la realtà.
Non si possono raggiungere determinati obiettivi senza il ricorso ai grandi impianti. Inoltre, è necessario favorire in maniera decisa la convivenza tra il fotovoltaico e l’agricoltura con soluzioni che possano facilitare lo sviluppo congiunto dei due settori anche attraverso il revamping e repowering degli impianti esistenti.
Per il futuro
Altra priorità è risolvere a livello regionale la situazione autorizzativa che oggi si è creata e che blocca la realizzazione degli impianti, fondamentale per il futuro del mercato italiano. Il fotovoltaico, infatti, è promettente anche per quanto riguarda i risvolti occupazionali: secondo Confindustria Energia, in Italia tra il 2018 e il 2030 la progettazione, la costruzione e l’installazione in questo settore genereranno un’occupazione temporanea media di circa 135.000 unità di lavoro annue dirette, indirette e indotte, una previsione importante, da non disattendere.
Bisogna quindi ripensare al nostro sistema energetico, ponendo particolare attenzione all’integrazione delle rinnovabili e arrivare a una quota considerevole dei consumi energetici soddisfatti dall’energia fotovoltaica. Partire da semplificazioni reali che permettano, per esempio, al Superbonus di essere un volano per tutto il settore potrebbe costituire il vero cambio di marcia. I numeri che vediamo oggi impongono una scelta molto chiara e rapida, da un lato per aumentare la potenza installata, dall’altro per risolvere tutti gli impedimenti che ostacolano le rinnovabili nelle varie forme.