Con REmap, IRENA traccia la linea da seguire per una trasformazione energetica globale più sostenibile, il fotovoltaico è al centro del piano.
Con il programma REmap, IRENA traccia la linea da seguire per una trasformazione energetica globale verso un futuro più sostenibile delineando nel solare fotovoltaico il principale fattore trainante per il cambiamento.
IRENA è l’agenzia internazionale per le energie rinnovabili: un’organizzazione intergovernativa che sostiene i Paesi nella transizione verso un futuro energetico sostenibile, delineando percorsi possibili per una transizione energetica globale.
Con il suo report Global Energy Transformation 2019, l’agenzia spiega le opzioni dello sviluppo energetico globale entro il 2050 da due prospettive principali. In prima battuta un percorso energetico impostato dalle politiche attuali e pianificate, in secondo luogo un percorso più pulito e resiliente rispetto al clima basato su un più ambizioso, ma realizzabile, progetto di energia rinnovabile e di efficienza energetica: il programma REmap.
La decarbonizzazione del settore energetico e la riduzione delle emissioni di carbonio per limitare il cambiamento climatico sono al centro della roadmap di IRENA per la trasformazione energetica: un percorso ambizioso, eppure tecnicamente ed economicamente fattibile, per lo sviluppo di tecnologie a bassa emissione di verso un futuro energetico sostenibile e pulito.
Decarbonizzazione energetica globale
I risultati del REmap, la roadmap delle energie rinnovabili di IRENA, considerano obiettivi e sviluppi politici fino ad aprile 2019 e comprendono alcuni passaggi chiave. In particolare: i piani di sviluppo energetico globale fino al 2050 rispetto ai piani energetici dei governi e su altri obiettivi e politiche come gli impegni climatici assunti nell’Accordo di Parigi; il potenziale aggiuntivo per aumentare o ottimizzare le tecnologie a basse emissioni di carbonio, tra cui l’energia rinnovabile, l’efficienza energetica e l’elettrificazione; lo sviluppo di uno scenario di trasformazione energetica realistico e pratico, il “REmap Case”, basato sul taglio le emissioni di CO₂: questo richiede una diffusione molto più rapida delle tecnologie a basse emissioni di carbonio, basate in gran parte sull’energia rinnovabile e sull’efficienza energetica; una analisi di costi, benefici e necessità di investimento in tecnologie a bassa emissione di carbonio in tutto il mondo per raggiungere la trasformazione energetica prevista.
Trasformazione energetica globale
Per IRENA il focus principale della trasformazione energetica è relativo alla riduzione delle emissioni di CO₂: è necessario un cambio di rotta, dal consumo di combustibili fossili causa del cambiamento climatico a forme di energia più pulite, fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici concordati a Parigi.
La trasformazione del sistema energetico globale deve accelerare, secondo l’agenzia, per raggiungere gli obiettivi dell’accordo, che mirano a mantenere l’aumento delle temperature medie globali più vicino a 1,5 °C in questo secolo, rispetto ai livelli preindustriali, e al 70% di riduzione delle emissioni legate all’energia entro il 2050 rispetto ai livelli attuali. Inoltre, questa trasformazione migliorerebbe anche la sicurezza energetica, l’accesso universale all’energia, e significativi benefici socio-economici per tutti i Paesi, ancor più per quelli maggiormente dipendenti dalle fonti fossili.
Secondo IRENA vi sono alcuni fattori che concorrono a supportare questa trasformazione, tra cui il calo dei costi delle energie rinnovabili; la crescita di grandi progetti utility-scale relativi al solare e all’eolico; i miglioramenti della qualità dell’aria che giovano alla salute pubblica con conseguente riduzione delle malattie e dei costi sanitari; la riduzione generale delle emissioni di carbonio.
È ormai chiaro che aumentare l’elettricità da fonti rinnovabili è davvero cruciale per la decarbonizzazione del sistema energetico mondiale. Per realizzare la transizione energetica al ritmo e alla scala necessari, infatti, sarebbe necessario decarbonizzazione quasi completamente il settore elettrico entro il 2050.
Per IRENA, il cambiamento climatico è una delle principali preoccupazioni di questo secolo. Una profonda trasformazione dell’energia globale è essenziale per realizzare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Questa ambiziosa trasformazione è possibile con una rapida adozione di tecnologie a basse emissioni e a basso costo: le emissioni di CO2 devono essere ridotte di circa il 3,5% all’anno da ora fino al 2050, con riduzioni continue; è necessario passare a forme sempre più elettrificate di trasporto e di calore, aumentare la produzione e l’uso di energia rinnovabile. La combinazione di questi elementi ridurrebbe di circa il 75% delle emissioni di CO2 legate all’energia entro il 2050. Se si aggiunge l’efficienza energetica, la quota aumenta a oltre il 90% delle riduzioni di emissioni.
Il REmap stabilisce un percorso per raggiungere una quota dell’86% di energie rinnovabili nel mix generazione entro il 2050. Sul lato dell’uso finale, la quota di elettricità nel consumo finale di energia aumenterebbe da appena il 20% di oggi a quasi il 50% entro il 2050. La quota di elettricità consumata nell’industria e negli edifici raddoppierebbe. Nei trasporti, aumenterebbe da appena l’1% di oggi a oltre il 40% entro il 2050.
Il ruolo del solare, oggi e domani
Il solare, insieme all’energia eolica, per IRENA, sono all’avanguardia nella trasformazione del settore elettrico globale.
L’energia eolica sarebbe una delle principali fonti di generazione, fornendo più di un terzo della della domanda totale di elettricità. L’energia solare fotovoltaica seguirebbe, fornendo il 25% della domanda totale di elettricità. Questo rappresenterebbe un aumento di oltre dieci volte nella quota del solare fotovoltaico del mix di generazione entro il 2050 rispetto ai livelli del 2016. Nel contesto della capacità totale installata entro il 2050, sarebbe necessaria un’espansione della capacità molto più grande per il solare fotovoltaico, circa 8.519 GW, rispetto all’eolico pari a 6.044 GW.
Distribuire più di 8 500 GW di energia solare, in grado di generare più del 25% del totale esigenze di elettricità nel 2050, per IRENA può potenzialmente mitigare una quantità significativa di emissioni (4,9 Gt CO2), pari al 21% della riduzione totale delle emissioni. Tra tutte le opzioni tecnologiche a basse emissioni di carbonio, il solare fotovoltaico contribuisce al maggiore potenziale di riduzione delle emissioni entro il 2050. Questo è principalmente dovuto alla significativa diffusione dell’energia solare in sostituzione delle fonti convenzionali, beneficiando di una drastica riduzioni dei costi.
Perché il solare fotovoltaico? I temi attuali circa il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico, la sicurezza energetica e l’accesso all’energia, insieme all’oscillazione dei prezzi del petrolio negli ultimi decenni, hanno portato alla necessità di produrre e utilizzare tecnologie alternative a basse emissioni di carbonio: le energie rinnovabili.
IRENA vede nel solare fotovoltaico una delle tecnologie rinnovabili pionieristiche di questi ultimi decenni. La capacità totale installata ha raggiunto 480 GW a livello globale (escluso il CSP, Concentrated Solar Power) a fine 2018, rappresentando la seconda più grande fonte di elettricità rinnovabile dopo il vento. Perché? Perché l’energia può essere sfruttata direttamente dal sole anche in caso di tempo nuvoloso ed è sempre più diffusa in tutto il mondo per generare elettricità o riscaldare e desalinizzare l’acqua.
L’agenzia internazionale dichiara che l’evoluzione dell’industria del solare fotovoltaico è stata davvero notevole, raggiungendo diversi traguardi negli ultimi anni in termini di installazioni (anche off-grid), di riduzione dei costi, di progressi tecnologici nonché l’istituzione di importanti associazioni chiave per l’energia solare. Secondo IRENA, infatti, l’energia solare continuerà a essere un’alternativa essenziale per le energie rinnovabili nei prossimi decenni: entro il 2050 il solare fotovoltaico avrà un ruolo primario per raggiungere la trasformazione energetica globale.
Nonostante la pandemia COVID-19, infatti, più di 260 GW di capacità di energia rinnovabile è stata aggiunta a livello globale nel 2020, battendo il precedente record di quasi il 50%. Le statistiche annuali di IRENA sulla capacità rinnovabile 2021 mostrano che la quota di energia rinnovabile di tutta la nuova capacità di generazione è aumentata notevolmente per il secondo anno consecutivo. Più dell’80% di tutta la nuova capacità elettrica aggiunta l’anno scorso era rinnovabile, con il solare e l’eolico che rappresentano il 91% delle energie rinnovabili. Dati davvero confortanti e dovuti anche al crescente abbandono della produzione di energia da combustibili fossili in Europa, Nord America e, per la prima volta, in Eurasia.
Francesco La Camera, direttore generale di IRENA
Questi numeri raccontano una notevole storia di resilienza e speranza. Nonostante le sfide e l’incertezza del 2020, le energie rinnovabili sono emerse come fonte di innegabile ottimismo per un futuro migliore, più equo, resiliente, pulito e giusto. Il grande reset ha offerto un momento di riflessione e la possibilità di allineare la nostra traiettoria con il percorso verso la prosperità inclusiva, e ci sono segni che lo stiamo cogliendo.Nonostante il periodo difficile, il 2020 segna l’inizio del decennio delle rinnovabili. I costi stanno scendendo, i mercati delle tecnologie pulite stanno crescendo e mai prima d’ora i benefici della transizione energetica sono stati così chiari. Questa tendenza è inarrestabile, ma come evidenzia la revisione del nostro World Energy Transitions Outlook, c’è ancora molto da fare: i significativi investimenti energetici pianificati devono essere re-indirizzati per sostenere la transizione se vogliamo raggiungere gli obiettivi del 2050. In questo decennio critico di azione, la comunità internazionale deve guardare a questa tendenza come fonte di ispirazione per andare oltre.