Per “microfotovoltaico” si intende un sistema di piccole dimensioni plug & play, che si attacca alla presa di corrente e produce 250/350 kWh/anno per pannello.
Per “microfotovoltaico” si intende un sistema di piccole dimensioni plug & play, che si attacca alla presa di corrente e produce 250/350 kWh/anno per pannello.
Il mondo del fotovoltaico è ormai un mercato inesauribile, che vedrà sempre più integrazioni e tecnologie, volte a supportare qualsiasi necessità di energia pulita: a casa, in viaggio, in ufficio e in azienda.
Vediamo insieme un altro lato del fotovoltaico: il microfotovoltaico, che si inserisce a metà strada tra i kit fotovoltaico e il fotovoltaico portatile.
Il microfotovoltaico è un sistema di piccole dimensioni “plug & play”, di facile installazione, che si attacca direttamente alla normale presa di corrente da 220 Volt. Grazie alle dimensioni contenute può essere paragonato a un tradizionale elettrodomestico. Rispetto a un impianto fotovoltaico classico la sua potenza è ovviamente limitata – nell’ordine dei 250/350 kWh all’anno per pannello – ma può comunque consentire un buon risparmio in bolletta: può fornire energia ad alcuni elettrodomestici, l’energia prodotta può essere immagazzinata e scambiata sul posto.
Tra le tecnologie in commercio proposte in Italia troviamo il microfotovoltaico di One Way e LightMate di ETT. Entrambi i sistemi sono corredati di modulo fotovoltaico, inverter, protezione di interfaccia, cavo di collegamento e spina shuko. I costi del microfotovoltaico sono davvero contenuti, si tratta di sistemi i cui costi si aggirano intorno a 500 euro. O ancora, il sistema Ri-Ambientando Pyppy, adottato per alimentare gli elettrodomestici di casa e in grado di produrre 1.200 W/h e 2.400 W/h.
Integrazione e vantaggi
I prodotti del microfotovoltaico hanno dimensioni davvero ridotte, ovvero un pannello di circa 25 kg di peso e una superficie di 1,50 metri, sono maneggevoli e di facile installazione. Si integrano immediatamente e in modo ottimale con il contesto abitativo: è possibile scegliere modelli da giardino, da terrazzo, da tetto… Non solo. Questa tecnologia elimina la necessità di realizzare interventi di ristrutturazione, ha una limitata manutenzione e, oltre al prezzo decisamente contenuto, rientra nell’ambito degli agevolazioni fiscali vigenti. Queste le principali differenze con un impianto tradizionale. Chiaramente si tratta di un prodotto con più limiti a livello di potenza: si pensi che il fotovoltaico classico residenziale può avere una produzione di circa 3000 kWh/annui, ma certamente più oneroso almeno per i suoi costi iniziali. Nella scelta si tratta di fare un bilancio tra costo installativo e messa in funzione ed energia prodotta correlata al risparmio effettivo in bolletta.
A suo vantaggio, l’acquisto, l’installazione e l’utilizzo del microfotovoltaico sono svincolati da qualsiasi permesso o richiesta alle entità comunali: è ideale per abitazioni domestiche ma anche uffici, negozi… Da Regolamento EU RFG (con aggiornamenti CEI 0.21 del 17 aprile 2019) e dalla nuova edizione del TICA a fine 2019, l’utente di un impianto di questo tipo non è obbligato a richiedere nessuna autorizzazione al proprio fornitore di energia elettrica: lo scambio con la rete avviene attraverso la comune presa elettrica.
A tal proposito, ARERA, con la delibera 315/2020/R/eel ha infatti modificato il Testo Integrato Connessioni Attive (TICA), introducendo nuove modalità di connessione semplificate per gli impianti di produzione di potenza inferiore a 800 W, con l’obiettivo di evitare che le procedure attualmente vigenti, pensate per impianti di produzione di taglia decisamente maggiore, possano rappresentare una barriera all’ingresso nel mercato delle nuove tecnologie: non sarà più necessario svolgere il normale iter di connessione, ma sarà sufficiente inviare al distributore la Comunicazione Unica (modulo predisposto dalla stessa Autorità) senza versare alcun corrispettivo.
Conclusioni
Il microfotovoltaico risponde ad almeno il 10% del fabbisogno annuo di una famiglia – ovvero l’utilizzo annuo di elettrodomestici come frigorifero o televisore. L’utente vedrà diminuire i consumi e i costi associati, ma, oltre al risparmio, il sistema garantisce comunque riguardo nei confronti dell’ambiente.
Si tratta di una soluzione intermedia che si pone tra un impianto fotovoltaico classico e un impianto elettrico, fornendo all’utente di quest’ultimo la possibilità di “assistere” i consumi quando c’è il sole e fornendo un supporto di energia gratuita e green che altrimenti non ci sarebbe.
Possiamo affermare che questo tipo di soluzione può essere davvero utile laddove vi è l’impossibilità fisica di installare un tradizionale impianto da tetto. E in ogni caso risponde a un’esigenza, almeno in parte, di generare energia pulita e risparmiare.