Dicembre 15, 2021

Daniela Rimicci

Impianti fotovoltaici domestici, efficienza e autoconsumo

Impianti fotovoltaici domestici, l’efficienza dei pannelli e degli inverter per abilitare una vera transizione green e diventare prosumer e produttori di energia.

Impianti fotovoltaici domestici, l’efficienza dei pannelli e degli inverter per abilitare una vera transizione green e diventare prosumer e produttori di energia.

Secondo gli studi più recenti, il mercato del fotovoltaico è in vero fermento, anche grazie ai numeri incentivi vigenti. Tra tutti spicca certamente il Superbonus 110% italiano, appena prorogato al 2023: un vero punto di svolta per il settore in Italia.

Nonostante un 2020 che nessuno dimenticherà – segnato dalla pandemia e relative chiusura, nonché un aumento della domanda di energia ed impennata dei costi – il solare mantiene una buona posizione e si conferma una tecnologia adottata da sempre più aziende e famiglie. Secondo QCells, infatti, il 2021 è l’anno ‘senza precedenti’ per crescita esponenziale di impianti installati e anche per tecnologia sempre più all’avanguardia.

Nei Paesi Bassi si stima un parco di nuove installazioni di oltre 1 GW, mentre in Italia l’azienda prevede un +60% di nuove installazioni; in generale, a seconda dei diversi incentivi governativi, ogni Paese vede il segmento del fotovoltaico in grande ascesa.Ecco anche 10 trend individuati da Huawei in un nostro recente articolo.

L’impianto fotovoltaico domestico

Il fotovoltaico domestico è considerato ancora un sistema all’avanguardia che forse non tutti pensano di potersi permettere. Invece, grazie alla graduale diminuzione dei prezzi di questi ultimi anni, è un sistema ormai consolidato e accessibile per la famiglia ‘media’.

Impianti fotovoltaici domestici, efficienza e autoconsumo

Un impianto completo e funzionante è composto da più elementi fondanti, che bisogna scegliere accuratamente insieme ai dei professionisti del settore, a seconda dell’effettivo bisogno domestico: pannelli solari e inverter in prima battuta e opzionale sistema di accumulo.

L’impianto di oggi deve garantire una buona quota di indipendenza dalla rete tradizionale e soddisfare le esigenze della casa, rendendola anche economicamente più appetibile sul mercato immobiliare. Si devono tenere in considerazione le metrature, gli elettrodomestici da alimentare, insomma la quantità di energia giornaliera effettiva di consumo.

Escludendo vincoli urbanistici territoriali, l’impianto fotovoltaico può essere installato senza necessità di autorizzazione ma previa comunicazione come apposito modulo al gestore della rete prima di inizio lavori e a fine lavori.

Gli elementi principali – i pannelli

Un impianto fotovoltaico cattura l’energia irraggiata dal sole grazie all’utilizzo di speciali componenti quali i moduli fotovoltaici, costituiti da un materiale (silicio) in grado di produrre energia elettrica se investito dalla luce solare. Tra le ultime tecnologie in evidenza ecco un nostro recente articolo con un excursus tra ricerche sperimentali e tecnologie attuali.

I moduli fotovoltaici possono essere collocati sul tetto, sulla facciata di un edificio o a terra; durante il sopralluogo l’installatore verifica la fattibilità considerando:

  • la disponibilità dello spazio necessario per installare i moduli (per ogni 1.000 W di potenza installata occorrono circa 3-4 moduli fotovoltaici);
  • la corretta esposizione e l’inclinazione della superficie: la superficie deve essere rivolta verso sud, eventualmente sud-est, sud-ovest; e l’inclinazione dovrebbe essere dai 10° ai 35°;
  • assenza di ostacoli che possano provocare ombreggiamenti.

Gli elementi principali – gli inverter

È il dispositivo elettronico che trasforma l’energia elettrica prodotta dai moduli (cosiddetta corrente continua) nella stessa tipologia di quella utilizzata dagli apparecchi residenziali (elettrodomestici ecc.) o industriali (cosiddetta corrente alternata). Per una maggiore sicurezza dell’impianto, gli inverter incorporano dei dispositivi di protezione che ne determinano lo spegnimento in caso di black-out o disturbi della rete.

Impianti fotovoltaici domestici, efficienza e autoconsumo

L’inverter, di fatto, rappresenta il cuore dell’impianto, poiché è grazie a esso che l’energia solare diventa fruibile in corrente alternata che serve per alimentare l’abitazione. La scelta di un inverter (di stringa, centrale o multistringa) si conferma di importanza cruciale per un funzionamento davvero efficiente dell’intero impianto.

Gli elementi principali – l’accumulo

Si tratta di un sistema di stoccaggio che permette di migliorare l’efficienza dell’impianto: si accumula l’energia prodotta durante il giorno per utilizzarla anche quando l’impianto non produce, all’effettivo fabbisogno. In questo modo si massimizza l’autoconsumo dell’energia prodotta senza cambiare le proprie abitudini di consumo e ci si può sganciare parzialmente, o quasi interamente, dalla rete tradizionale.

L’accumulo non è parte integrante di un impianto funzionante, ma di sicuro è sempre più adottato ed è considerato ormai essenziale proprio per ovviare alla produzione diurna di energia che si azzera quando il sole non irraggia. Solo con un sistema di accumulo ogni cittadino può diventare un prosumer.

Un impianto connesso – il monitoraggio

Oltre a questi elementi, è bene considerare anche la connettività. Ormai ogni azienda offre dei pacchetti ‘chiavi in mano’ che comprendono anche connessione ed app dedicate al monitoraggio dell’impianto. Con queste soluzioni si può controllare in tempo reale la produzione, il consumo, l’accumulo e, in caso di necessità, si può intervenire tempestivamente alla risoluzione di criticità.

I vantaggi dell’impianto domestico

Ecco alcuni dei vantaggi che si possono ottenere con l’installazione di un impianto fotovoltaico completo.

  • Rispetto per l’ambiente: azzeramento dell’inquinamento e delle emissioni di gas serra legate durante il ciclo produttivo dell’energia.
  • Convenienza: risparmio sul costo dell’energia grazie all’autoconsumo e valorizzazione del proprio immobile.
  • Affidabilità: un impianto ha una durata media di 25 anni ed è semplice da manutenere.
  • Modularità: possibilità di modificare la potenza dell’impianto in qualsiasi momento, semplicemente variando il numero di moduli.
  • Indipendenza: possibilità di autoprodurre parte dell’energia elettrica consumata quando c’è il sole. Inoltre, se si integrano anche delle batterie è possibile stoccare l’energia prodotta e non consumata per riutilizzarla in un secondo momento.

Produrre e consumare l’energia autoprodotta dal solare significa, in definitiva, diventare dei veri prosumer, come anticipato, e supportare l’accelerazione attuale nel processo di transizione energetica ormai in atto.

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