Febbraio 11, 2022

Redazione

DL Ristori, Italia Solare scrive al Governo ed evidenzia le criticità

Scrivendo a Mario Draghi, Italia Solare ha voluto mettere in evidenza le lacune e le imprecisioni riguardanti la bozza circolata sul DL Ristori.

Essa prevede la modifica di accordi pregressi a cui gli operatori hanno fatto legittimo affidamento, cambiamento ancora più inaccettabile considerando che non vi è stata alcuna consultazione con gli operatori.

Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare

Egregio Presidente,
con la presente siamo a confermare la disponibilità del settore del fotovoltaico a partecipare, responsabilmente, al momento di grande difficoltà causato dall’impennata dei prezzi dell’energia. Il DL Ristori diffuso in bozza ha sì recepito la nostra disponibilità, che si concretizza in un tetto massimo al prezzo di cessione dell’energia, ma ha completamente disatteso le condizioni vincolanti che avevamo posto come necessarie per rendere accettabile un simile provvedimento e indicate nella nostra lettera a Voi indirizzata dello scorso 29 dicembre che riportiamo per punti nelle pagine seguenti.

Il testo di decreto sinora visionato inspiegabilmente modifica accordi pregressi a cui gli operatori hanno fatto legittimo affidamento, cambiamento ancora più inaccettabile considerando che non vi è stata alcuna consultazione con gli operatori.
Desideriamo capire a quanto ammonta la somma che prevedete necessaria per contenere efficacemente le bollette di famiglie e imprese nel 2022 e quali sono stati i criteri di calcolo adottati per l’allocazione dei fondi.

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Riteniamo indispensabile evitare che il sacrificio che state chiedendo al nostro settore finisca per alleggerire la bolletta a chi non ne ha urgente bisogno se le somme ora raccolte con questo provvedimento non dovessero essere risolutive dell’emergenza in corso e tanto più non vorremmo trovarci tra altri 3 mesi a dover reperire altri fondi.

Chiediamo a tal proposito un riscontro perché sarebbe poco ragionevole modificare contratti pregressi e condizioni consolidate, con conseguenti severi contraccolpi a livello di credibilità, anche agli occhi degli investitori esteri, se i miliardi che state ora raccogliendo rappresenteranno una quota minima del fabbisogno totale, tanto da non aiutare concretamente né le famiglie né le imprese.

Se ci trovassimo in questa situazione non vediamo altra soluzione rispetto a un fondo straordinario, raccomandando ovviamente sempre la massima attenzione ai criteri di assegnazione degli aiuti.
Di seguito le nostre proposte di soluzioni, utili per dare risposte a famiglie e imprese sia nel breve sia nel lungo termine, trattandosi di interventi strutturali.

Presidente, la soluzione all’attuale crisi è nelle rinnovabili.
Lei stesso alla COP26 di Glasgow disse “Dobbiamo basarci sull’accordo del G20 e agire in modo più rapido e deciso” e ha aggiunto “…è necessario che il settore pubblico aiuti questo denaro privato (destinato alla lotta al cambiamento climatico) a suddividere il rischio”.

Se la bozza di DL che abbiamo visto venisse confermata si andrebbe in direzione diametralmente opposta rispetto a queste Sue dichiarazioni, perché:

  • non intervenendo seriamente sui ricavi delle fossili, lasciando (paradossalmente) alle sole rinnovabili l’onere di risolvere economicamente i danni causati dalle stesse fossili;
  • modificando retroattivamente i contratti in essere (di questo si parla quando si prelevano somme dalla vendita di energia senza neppure un piano di restituzione) si porterebbero gli investitori privati a non avere fiducia nello Stato italiano e quindi a spostare capitali verso paesi più affidabili.

Il risultato sarebbe la perdita di opportunità e crescenti difficoltà a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di riduzione dei costi energetici per le famiglie e le imprese italiane. Presidente, siamo fiduciosi che saprà gestire con equilibrio e misura questa fase di emergenza, evitando di creare discriminazioni e lesioni di legittimi affidamenti che potrebbero anche portare a contenziosi da esiti incerti, non potendo così assicurare gli obiettivi di risparmio attesi.

Il passaggio dalla generazione centralizzata e fossile alla generazione distribuita e rinnovabile è avviato e non ha senso fermarlo. Trasformiamo un momento di crisi in una grande opportunità per realizzare un sistema energetico pulito e indipendente dalle fluttuazioni dei combustibili provenienti in gran parte dall’estero.

Siamo a disposizione per ogni necessità di approfondimento, auspicabilmente attraverso l’apertura di un tavolo di confronto urgente per affrontare questa delicata congiuntura economica in modo costruttivo e rispettoso del principio del legittimo affidamento.

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