Mobeen Tahir, Director, Macroeconomic Research & Tactical Solutions di WisdomTree, evidenzia quali metalli saranno fondamentali per la transizione energetica nel prossimo futuro.
Tutto ciò che usiamo nella nostra vita quotidiana contiene metalli o arriva a noi dopo aver subito un processo che li coinvolge. Nelle tecnologie pulite, una proprietà comune li rende particolarmente importanti: sono ottimi conduttori di calore ed elettricità. Naturalmente, le differenze tra gli stessi, in termini di abbondanza e importanza, sono notevoli. Per gli investitori che desiderano puntare su uno dei megatrend più importanti del nostro tempo, ovvero la transizione verso fonti di energia a basse emissioni di carbonio, è importante individuare i metalli giusti.
Rame
L’elettrificazione, al centro della transizione energetica, può avvenire solo grazie al rame. Secondo Wood Mackenzie, la relativa domanda annua dovrebbe passare dai circa 28 milioni di tonnellate del 2020 a oltre 68 milioni di tonnellate entro il 2050; questa sarà trainata quasi interamente da fonti emergenti come i veicoli elettrici (EV), le infrastrutture di ricarica, le energie rinnovabili e i sistemi di immagazzinamento dell’energia. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), per generare un megawatt (MW) di energia dal carbone occorrono 1.150 kg di rame. Per generare la stessa quantità di energia dall’eolico offshore sono necessari 8.000 kg di rame. Analogamente, un’auto elettrica può contenere 53,2 kg di rame per veicolo rispetto ai 22,3 kg di un’auto con motore a combustione interna (ICE). Queste cifre salgono ulteriormente per i veicoli più grandi, come gli autobus elettrici.
Nichel
Oggi l’acciaio inossidabile è responsabile di oltre due terzi della domanda di nichel, mentre le batterie rappresentano meno del 10% della stessa. Sebbene non tutti i tipi di nichel siano adatti alle batterie, si prevede che queste saranno la principale fonte di crescita della domanda nei prossimi due decenni (almeno). Secondo il Nickel Institute, il nichel nelle batterie contribuisce a garantire una maggiore densità energetica e una più elevata capacità di immagazzinamento a un costo inferiore. Secondo l’IEA, un’auto elettrica contiene quasi 40 kg di nichel per veicolo, rispetto a un’auto ICE analoga che ne contiene pressoché zero. Se il carico di nichel continuerà ad aumentare, tale percentuale potrebbe crescere ulteriormente.
Un’altra interessante fonte di domanda per il nichel è l’energia nucleare. Il Nickel Institute afferma che le leghe contenenti nichel, resistenti a calore e corrosione, svolgono un ruolo importante nel garantire l’integrità, la durevolezza e le prestazioni a lungo termine delle centrali nucleari. Vengono utilizzate nel trasferimento di calore, nei sistemi di raffreddamento e all’interno del contenitore del reattore. Secondo l’IEA, per generare un MW di energia dal nucleare sono necessari 1.297 kg di nichel. Tra le varie fonti, questa è quella con il carico di nichel più elevato.
Alluminio
Dall’energia eolica e solare all’idrogeno verde, dai cavi ad alta tensione alle batterie, l’alluminio è parte integrante della transizione energetica. Oltre a essere estremamente conduttivo e leggero, è anche resistente alla corrosione, il che lo rende ideale per le condizioni esterne più difficili. Secondo la Banca mondiale, l’alluminio rappresenta oltre l’85% del materiale utilizzato nei telai per l’energia solare. Nelle batterie, la conduttività termica dell’alluminio ne evita il surriscaldamento o l’eccessivo raffreddamento, migliorandone le prestazioni e la durata.
Nei cavi di trasmissione e ad alta tensione, questo metallo offre un rapporto conduttività/peso migliore rispetto al rame. Nella produzione di idrogeno verde, viene utilizzato come metallo base. Con un aumento del 360% della diffusione degli elettrolizzatori di idrogeno (la macchina utilizzata per produrre idrogeno verde) nel 2023 rispetto al 2022, questa è un’altra promettente area di crescita per metalli come l’alluminio e il platino. Nelle pompe di calore, che stanno rapidamente diventando una valida alternativa alle caldaie a gas per il riscaldamento, gli scambiatori di calore sono tipicamente realizzati in alluminio.
Argento
Nell’elenco di materie prime essenziali per la transizione energetica, l’argento si fa strada con forza tra i metalli industriali. Già oggi, circa il 57% della relativa domanda fisica proviene da applicazioni industriali. Tuttavia, si prevede che l’energia solare e i veicoli elettrici saranno le aree che produrranno la maggiore crescita della domanda in futuro. Un comune pannello solare può contenere fino a 20 grammi di argento. Quando la luce colpisce il pannello, una pasta a base di argento, il miglior conduttore di elettricità in assoluto, aiuta a trasportare gli elettroni messi in movimento, massimizzando la produzione di energia di una cella solare. Secondo l’IEA, nel 2023 l’utilizzo di energia solare in tutto il mondo è cresciuto dell’85%. Si tratta quindi di un’area interessante per la crescita strutturale della domanda di argento. Nei veicoli elettrici, le cui vendite annuali sono aumentate del 35% lo scorso anno, questo metallo viene utilizzato per la sua conduttività e resistenza alla corrosione. In un’auto, tutti i collegamenti elettrici sono rivestiti d’argento.
Stagno
A livello industriale, lo stagno viene utilizzato principalmente per la produzione di metallo d’apporto, un materiale impiegato per creare connessioni elettriche. Per questo motivo, viene spesso considerato il collante che tiene insieme la transizione energetica. Secondo Wood Mackenzie, senza stagno gli elettroni non circolano, quindi i telefoni cellulari non funzionano, le batterie dei veicoli elettrici non si ricaricano e l’Internet of things cessa di esistere. Lo stagno ha inoltre un impiego molto specifico nelle energie rinnovabili. Secondo Fastmarkets, i pannelli solari sono formati da numerose singole celle, collegate da un “nastro” di fili di rame rivestiti da uno strato di stagno. I veicoli elettrici possono richiedere circa 4 kg di stagno rispetto a un veicolo ICE che ne impiega poco più di 1 kg. Anche se si tratta di numeri relativamente piccoli se confrontati a quelli del rame, solo per citare un esempio, per un mercato di materie prime molto più ridotto, l’effetto moltiplicativo è comunque significativo.
In conclusione
I diversi metalli svolgono ruoli distinti nella transizione energetica. In effetti, ogni metallo è influenzato da una propria serie di fattori riguardanti domanda e offerta, che possono essere ciclici. Pertanto, i prezzi possono fluttuare e divergere. Agli investitori che cercano un’esposizione a lungo termine al megatrend della transizione energetica, un approccio basato su panieri può offrire diversificazione nel lungo periodo, cogliendo al contempo le ampie opportunità derivanti dal variegato spettro di metalli investibili.