Si veste a nuovo l’impianto fotovoltaico galleggiante di via Ringhiera a Bubano. Con un investimento di circa 1 milione di euro, Bryo ha effettuato un revamping che, mantenendo la potenza totale (496,80 kWp), ha però permesso di incrementare la produzione, dal momento che la nuova tecnologia risulta essere più performante di quella prima installata. Si stima una produzione di energia annua di 553,497 MWh/anno, con un incremento di 110,700 MWh/anno rispetto alla produzione attuale di 444,979 MWh/anno.
Nello spazio liberato attraverso l’uso di pannelli di nuova generazione è stato possibile con un’azione di repowering installare una sezione potenziata non incentivata di potenza pari a 458,64 kWp, con una produzione di ulteriori 510,982 MWh all’anno.
Davide Gavanelli, amministratore delegato di Bryo
Ricordo che l’impianto di Bubano risale al 2010 e allora fu la prima esperienza a livello mondiale di fotovoltaico galleggiante. Oggi abbiamo presentato il nuovo impianto ammodernato e ampliato che porterà a superare 1.000.000 di kWh/anno di energia prodotta. Inoltre è stata rifatta e rafforzata completamente anche la struttura galleggiante che nel 2010 nacque come prototipo. Grazie a questo impianto si potranno soddisfare le esigenze di circa 200 famiglie che, quindi, a partire dal mese di maggio potranno entrare a fare parte della Comunità energetica, in quella logica di allargamento della base sociale che è uno degli obiettivi della CER cooperativa del circondario imolese.
Il piano di sviluppo di Bryo
Il primo impianto realizzato è stato quello, sempre galleggiante, in via Ponticelli Pieve, poi se n’è aggiunto un secondo sul tetto del paddock dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola e un terzo sulla Rifimpress, azienda di Castel San Pietro Terme. Ora l’impianto galleggiante di Bubano, al quale se ne aggiungerà un secondo, sempre in Comune di Mordano, per ulteriori 420 kilowatt grazie ad una riqualificazione di un impianto già esistente collocato a terra.
In questo modo a fine 2025 verranno raggiunti i 7,2 MW in esercizio all’interno della comunità energetica con l’obiettivo di arrivare alla fine del 2026 con oltre 20 MW .
Tutto questo a vantaggio di tutte le realtà e delle persone che entreranno a far parte della comunità energetica condividendo questa visione che Bryo sta portando avanti in nome della transizione energetica. L’idea è quella di aggiungere alla CER del circondario imolese man mano nuove configurazioni come quella di Mordano, con una forte attenzione alle tecnologie innovative, cercando di occupare il meno possibile spazi utili per altre attività.
La novità
Dopo la pensilina fotovoltaica per la copertura di parcheggi, in arrivo il monopolo fotovoltaico EnerOmbra che trasformerà le piste ciclabili e pedonali in fonti di energia pulita. I pali EnerOmbra sono strutture progettate per generare energia elettrica, attraverso l’uso di pannelli solari fotovoltaici, lungo le piste ciclabili in contesti rurali o periferici, senza occupare superfici altrimenti utilizzabili.
Il progetto BeCome
La campagna di Legambiente, Kyoto Club e AzzeroC02, supportata da Legacoop, nasce per favorire la realizzazione di comunità energetiche nei piccoli comuni, al di sotto dei 5.000 abitanti.
Le comunità energetiche rinnovabili (CER), ossia l’autoproduzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili da parte di più soggetti, rappresentano una indiscussa e democratica opportunità, finalmente realizzabile nel nostro Paese, di uscire dalla dipendenza dalle fossili partendo dal basso e dare slancio alla transizione energetica.
Una rivoluzione energetica in atto particolarmente interessante per i piccoli comuni. Il PNRR prevede infatti ben 2,2 miliardi di euro da destinare allo sviluppo di comunità energetiche per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, definendo criteri e modalità per la concessione di finanziamento a tasso zero, attraverso la realizzazione di impianti di produzione di rinnovabili anche abbinati a sistemi di accumulo di energia. Un’opportunità che proietta i borghi italiani nel futuro.
La campagna “BeCome – Dai borghi alle comunità energetiche” nasce proprio per informare, formare ed assistere i piccoli comuni in questo percorso. Il progetto si propone di accompagnare i borghi a compiere un salto in avanti nella sostenibilità ambientale, ma anche in termini di coesione comunitaria e pratiche innovative energetiche e sociali.