Ottobre 21, 2022

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Producibilità fotovoltaico – Sun Ballast: quanto conta l’inclinazione?

Efficienza e producibilità fotovoltaico: Sun Ballast si interroga in rapporto al grado di inclinazione dei pannelli, esiste una configurazione “perfetta”?

Attraverso la ricerca e lo sviluppo del proprio Ufficio Tecnico, l’azienda mette a disposizione professionalità e competenza per scoprire se le inclinazioni maggiori ai 10° siano più efficienti.
Gli obiettivi principali da tenere in considerazione durante la realizzazione di un impianto fotovoltaico sono due: che sia produttivo e che sia duraturo nel tempo. Se poi è anche gradevole esteticamente, tanto meglio.

Producibilità fotovoltaico e integrazione

L’esigenza primaria, quella produttiva, è preminente durante la progettazione, una fase durante la quale si individua l’inclinazione ottimale. Sun Ballast, grazie a un servizio tecnico altamente qualificato, propone una riflessione attenta e articolata sul tema, concentrandosi in modo particolare sul rapporto costo/benefici che deriva dalle differenti inclinazioni.
Il passaggio al fotovoltaico, infatti, è una scelta da ponderare in base a fattori ambientali e di posizionamento come latitudine, inclinazione, orientamento, e a fattori tecnici riconducibili al prodotto stesso (tipo di modulo fotovoltaico, inverter e accumulatori).
È, perciò, fondamentale la messa a punto di un progetto su misura, che permetta di rientrare dell’investimento in un tempo compreso tra i 5 e i 10 anni.
In questo contesto, si è facilmente portati a pensare che realizzare un impianto con un’inclinazione maggiore sia sinonimo di maggiore produttività e quindi di ritorno nell’investimento in tempi più rapidi.

Ma siamo certi che sia davvero così?

In realtà i maggiori vantaggi si ottengono posizionando i pannelli entro i 10°.
La grande varietà di inclinazioni possibili è spesso fonte di confusione e incertezza, ma installare i moduli con un’inclinazione minore di 10° offre interessanti vantaggi.
Si registra, infatti, una superiore resistenza al vento, così come riscontrato durante i test di laboratorio; una situazione in cui è stata raggiunta e registrata una tolleranza a una velocità del vento di 123 Km/h.
Questo approccio permette di definire specifici carichi permanenti e contenuti in copertura. È infatti possibile sostenere carichi limitati sulla superficie, a differenza di inclinazioni maggiori che, per risultare più solide e resistenti, necessiterebbero di pesi aggiuntivi. Si tratta, altresì, di un fattore da tenere in considerazione anche in caso di verifiche e normative sismiche.
Minore inclinazione significa, inoltre, poter approfittare di una migliore ottimizzazione degli spazi KW/mq. Questo, grazie alla possibilità di posare i pannelli secondo file più serrate, in quanto non sussistono ombreggiamenti fissi da evitare durante l’arco della giornata o in alcuni mesi dell’anno.
Ultimo, ma non ultimo, un impianto con pannelli installati con ridotta angolazione assicura un impatto sul paesaggio inferiore e consente di rispettare i vincoli paesaggistici stabiliti per legge.

10° o 30°: qual è quindi l’inclinazione ottimale da dare al modulo fotovoltaico su coperture piane?

A conferma di quanto indicato, l’Ufficio Tecnico Sun Ballast ha messo a confronto le differenti inclinazioni prese in considerazione tenendo conto di tre fattori: costi, produttività e rendimento.
I calcoli sono stati effettuati tramite InSun (software di progettazione che consente di disporre la struttura, i moduli, i cavi e gli inverter).

producibilità

Producibilità fotovoltaico: sono stati messi a confronto due impianti fotovoltaici identici – con lo stesso numero di moduli e lo stesso numero di zavorre – su una superficie piana di uno stabile situato nel Centro Italia, uno con inclinazione 10° e uno impostato a 30°.
I risultati ottenuti evidenziano come la differenza di risparmio effettivo e di ritorno dell’investimento a 15 anni tra i due impianti potrebbe essere davvero minima e non giustificare il rapporto elevato tra costi e benefici che deriva da un’inclinazione superiore di 10°.

Non solo, tra i vantaggi di una installazione con inclinazione ridotta vi è la migliore gestione delle ombre e il pieno utilizzo degli spazi a disposizione.

producibilità

Come si può constatare dalle immagini di riferimento si ha più spazio a disposizione ed è possibile aggiungere ulteriori moduli fotovoltaici: la stessa copertura può così ospitare 10 pannelli fotovoltaici in più e ottenere, di conseguenza, un rendimento molto più elevato in termini economici e produttivi (rispetto a un impianto con inclinazione a 30°).

Ipotizzando una installazione a 10° si risparmierebbero anche i costi dei pesi aggiuntivi, necessari, nel caso di inclinazioni maggiori, per aumentare la tenuta al vento e diminuire il rischio di ribaltamento dei pannelli dovuto a eventi atmosferici avversi. Per inclinazioni a 30° è infatti stata registrata, tramite analisi realizzate in galleria del vento, una resistenza fino a 88 Km/h, ben 35 Km/h in meno rispetto a una inclinazione a 10°.

L’importanza dei dati e di una buona progettazione

Stando ai dati raccolti e alle analisi effettuate è dunque possibile affermare che l’inclinazione costituisce un aspetto di fondamentale importanza, da considerare attentamente quando si decide di installare un impianto fotovoltaico.

producibilità
Occorre superare idee antiquate e pregiudizi: Sun Ballast ha efficacemente dimostrato come, a distanza di 15 anni dalla realizzazione di impianti identici, ma con inclinazioni diverse, la variazione di rendimento sia minima.
La scelta di un’inclinazione minore si traduce in costi ridotti, nella possibilità d’installare un numero di pannelli considerevolmente più alto e in un rientro più rapido nell’investimento.

Sun Ballast, con il suo Ufficio Tecnico, offre un servizio di consulenza completamente gratuito in fase di preventivazione. Si tratta di supporto realizzato ad hoc per ogni casistica, che aiuta clienti e/o progettisti a orientarsi verso la scelta migliore.

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