Il Ministero cinese dell’Industria, dell’Informazione e della Tecnologia annuncia nuove regole che i produttori domestici di solare fotovoltaico dovranno osservare.
Il Ministero cinese dell’Industria, dell’Informazione e della Tecnologia annuncia nuove regole che i produttori domestici di solare fotovoltaico dovranno osservare.
Le direttive riguardano l’intera catena del valore del fotovoltaico dal silicio al pannello.
Nello specifico viene vietato qualsiasi ulteriore aumento della capacità produttiva che non sia collegato a un miglioramento delle tecnologie di produzione del solare: per il Governo cinese, infatti, la sovracapacità produttiva nel mercato globale del fotovoltaico sarebbe troppo evidente e non andrebbe dunque ulteriormente alimentata.
Rispetto al passato, inoltre, vengono imposti nuovi standard ambientali, energetici e di management decisamente più restrittivi che in passato.
Le aziende che si occupano di fotovoltaico dovranno inoltre investire almeno il 3% dei ricavi annuali (o comunque almeno 1,22 milioni di Euro), nella ricerca e nello sviluppo dei prodotti.
Al fine di evitare la diffusione di microaziende poco controllabili, il Governo cinese chiede requisiti minimi di capacità produttiva per stabilimenti di lingotti, celle e film sottile.
Tali nuove regole entreranno in vigore a partire dalla metà del mese di ottobre prossimo, ma naturalmente saranno necessari diversi mesi prima che si possano vedere i reali effetti sull’offerta e sul prezzo del fotovoltaico all’interno del mercato globale.
In virtù dell’accordo con l’UE riguardante il prezzo minimo, la Cina si è già assicurata la presenza sul mercato europeo.
Il Paese nipponico prevede inoltre di potersi espandere, nei prossimi anni, in mercati emergenti liberi da dazi e balzelli quali Asia (esclusa l’India), Africa e Sudamerica.