Le analisi più recenti del National Renewable Energy Lab (NREL) e del Massachusetts Institute of Technology (MIT) sottolineano come la rincorsa al primato fotovoltaico da parte degli USA sia ancora aperta.
Le analisi più recenti del National Renewable Energy Lab (NREL) e del Massachusetts Institute of Technology (MIT) sottolineano come la rincorsa al primato fotovoltaico da parte degli USA sia ancora aperta.
Secondo gli studiosi, il trend estremamente positivo che caratterizza il mercato produttivo cinese non dovrebbe perdurare, il Paese non ha alcun fattore specifico indispensabile capace di determinarne un primato costante. Il punto di forza della Cina è l’elevata ottimizzazione dei processi e la capacità di gestire un’economia su ampia scala. In questo modo è stata in grado di proporre prodotti low-cost e di competere a livello globale. La sempre in crescita capacità produttiva è stata resa possibile da appositi accordi di Governo, che si è impegnato a facilitare l’accesso al credito da parte dei produttori. In un simile scenario, aziende e fabbriche si sono sviluppate a ritmo serrato, secondo un modello che, per gli esperti, potrebbe essere esportabile anche negli Stati Uniti.
Per stimolare gli investimenti USA potrebbe essere però necessario favorire l’innovazione, introducendo nuova tecnologie per il silicio cristallino, competitive ed economiche.
Alan Goodrich del NREL afferma: “La nostra analisi mostra che l’investimento in ricerca e sviluppo tecnologico è cruciale, non solo per la diffusione del solare fotovoltaico in molte zone, senza sussidi pubblici, ma anche per riequilibrare i fattori che influenzano la competitività regionale, creando di fatto opportunità per i produttori statunitensi”.