SENEC: accumulo e sistemi fotovoltaici per tutti, anche in kit

Maggio 19, 2025
Nicola Martello

SENEC è un’azienda tedesca con sede a Lipsia, fondata nel 2009 e specializzata in sistemi di accumulo a batteria. Il marchio offre anche soluzioni che consentono di incrementare l’autosufficienza energetica e di raggiungere la massima autonomia e flessibilità nella gestione dell’energia (SENEC.Cloud e SENEC.Cloud To Go). La filiale italiana esiste da maggio 2017 e ha sede a Bari e a Milano. Nel 2018, SENEC è stata acquisita da EnBW, una delle maggiori aziende di fornitura di energia in Germania.

Durante Intersolar 2025 abbiamo incontrato Giancarlo Losito, Product & Operations Director SENC Italia, che ci ha parlato dei progetti del marchio.

Il posizionamento dell’azienda

Da un paio di anni SENEC si è rifocalizzata sul mercato europeo, avendo chiuso la sua divisione in Australia. La sua specializzazione è l’accumulo residenziale, ma in Italia sta lavorando per ampliare il campo d’azione. Più in dettaglio, SENEC Italia ha cominciato un paio di anni fa a esplorare il settore commerciale e industriale, un lavoro che ha portato alla realizzazione, come general contractor, di impianti commerciali di taglia piccola e media, fino al megawatt di potenza.

L’azienda è comunque attenta a cogliere le opportunità che il mercato dell’accumulo e del fotovoltaico offre, soprattutto alla luce dei vari incentivi che si sono susseguiti nel nostro Paese. Questa attenzione include anche le comunità energetiche rinnovabili, per le quali il marchio ha preparato un’offerta ad hoc.

Il brand si posiziona quindi come un operatore a 360°, che vuole essere un motore di innovazione nel settore delle energie rinnovabili. Questa strategia italiana è di esempio anche per SENEC Germania, che sta guardando con interesse sia il comparto C&I sia le comunità energetiche, dato che a breve anche il Paese tedesco si doterà di un modello per le CER simile a quello italiano.

Il 2024, un anno di pianificazione

L’anno scorso il mercato è stato abbastanza stazionario, con un atteggiamento di attesa che per SENEC, sia in Italia sia in Germania, ha comportato una contrazione di circa il 20 – 30%. L’azienda ha approfittato di questo periodo per ragionare sulle strategie migliori da adottare nel 2025 e negli anni successivi. Da qui è scaturita la decisione italiana di allargare il range di interesse con lo sviluppo di nuove soluzioni e offerte, mentre SENEC Germania sta ripensando il modello di business, per passare dalla produzione di sistemi di accumulo a soluzioni per il fotovoltaico, un ambito decisamente più ampio.

Questo per adeguarsi al cambiamento che è in atto nel mercato, dove sempre più aziende si muovono verso la fornitura di servizi, verso soluzioni a 360° che usano sì i componenti hardware, ma come parte di un sistema più ampio, con un valore aggiunto che va oltre il semplice prodotto singolo.

Le strategie di crescita

Per quanto riguarda SENEC Italia, la strategia è lavorare su tutte le dimensioni possibili, con un focus su commerciale e industriale, un settore che nel nostro Paese sta crescendo a doppia cifra. Gli investimenti che il brand ha fatto negli ultimi due anni stanno ripagando, quindi, tanto è vero che l’azienda sta ricevendo molte richieste per la realizzazione di impianti di accumulo C&I.

Questo fermento tutto italiano si comprende facilmente se consideriamo che il prezzo dell’energia in Italia è tra i più alti in Europa e le imprese, sempre molto attente alle spese per l’energia, si sono attivate per trovare soluzioni che consentano loro di risparmiare. Il marchio è molto attivo anche sul fronte delle comunità energetiche rinnovabili: è tra le prime tre aziende ad aver creato una CER a livello nazionale, già funzionante.

Sul fronte del residenziale, un obiettivo di massima priorità è tornare a soddisfare le esigenze sia degli installatori, i clienti diretti di SENEC, sia degli utenti finali. All’inizio di quest’anno è stato varato un piano di iniziative orientate agli installatori, che comprende una piattaforma unica digitale a loro dedicata, che consente l’accesso a tutti i servizi di SENEC. A questa si aggiunge una figura dedicata agli installatori, pronta ad affrontare con loro tutte le problematiche tecniche che possono sorgere durante la progettazione e la messa in opera dell’impianto. L’azienda è al lavoro anche per migliorare il customer care relativo ai clienti finali.

Giancarlo Losito
Si tratta di un programma ricco e articolato, che ci terrà impegnati per tutto il 2025 e anche oltre. Nel 2026 contiamo di implementare le tecnologie più innovative come l’intelligenza artificiale, che sarà disponibile sia agli installatori sia agli utenti finali. In relazione all’AI, abbiamo intenzione di muoverci su due binari. Il primo è migliorare la parte operativa di contatto con il cliente, con la gestione delle informazioni e delle attività. In pratica un chatbot, che grazie all’AI generativa migliorerà l’interazione con le persone e l’accesso alle informazioni, così da produrre risposte esaurienti. Il secondo binario riguarda gli algoritmi, sia quelli predittivi per anticipare i problemi sia quelli che forniscono suggerimenti sul miglior modo di procedere in una determinata attività. Questi strumenti aiuteranno gli installatori nel loro lavoro, fornendo un supporto per prevenire le situazioni critiche. Per gli utenti finali, l’AI generativa sarà implementata all’interno dell’app preposta al controllo e al monitoraggio dell’impianto fotovoltaico. L’intelligenza artificiale fornirà indicazioni e suggerimenti su come ottimizzare il sistema e massimizzare l’autoconsumo. Questo aiuto sarà ancora più importante nel caso delle CER, in cui una gestione efficiente dell’energia (autoproduzione e autoconsumo) è molto più complessa.

L’intelligenza artificiale potrà non solo dare consigli ma anche agire, perché sarà disponibile un agente (AI agent) che prenderà decisioni in autonomia e procederà di conseguenza.

A proposito dei dati necessari all’AI e che risiedono nel cloud, SENEC è rispettosa di tutte le normative inerenti la privacy e il GDPR, inoltre si appoggia a fornitori che hanno i data center localizzati in Europa, per un controllo completo della sicurezza e della sovranità dei dati.

I nuovi prodotti

SENEC Italia ha partecipato a Intersolar 2025 con una presenza ridotta, ospite della casa madre tedesca, e ha presentato una nuova soluzione che aveva già mostrato a KEY 2025 a Rimini e che probabilmente diventerà parte dell’offerta anche di SENEC Germania. Si tratta di un mini impianto fotovoltaico residenziale, pensato per le persone che non hanno la disponibilità economica per comprare un impianto tradizionale, il cui costo parte da 10.000 – 15.000 euro, oppure che non possono installarlo perché manca lo spazio, sono in una casa in affitto o abitano in un appartamento condominiale.

Questi sistemi compatti sono chiamati, in maniera un po’ riduttiva, kit da balcone e richiedono uno spazio soleggiato molto limitato, sono semplici da installare e hanno un costo contenuto, che va da 800 a 2.500 euro. Da tenere presente che è possibile applicare l’incentivo Ecobonus del 50% per la prima casa (36% per le altre abitazioni), con un ritorno dell’investimento nell’arco di 3 – 4 anni.

Giancarlo Losito
SENEC ha sviluppato due soluzioni di questo tipo, una con il solo inverter, l’altra con anche un accumulo da 2,5 o da 5 kWh. Il kit è completo di pannelli fotovoltaici, che possono essere di tipo tradizionale oppure flessibili. In ogni caso è sempre una soluzione integrata, con app e piattaforma di controllo e gestione. Il kit è capace di una potenza massima di 2,5 kW e immette nell’impianto elettrico dell’appartamento un massimo di 800 watt tramite una normale presa Schuko, come stabilito dalle normative. Così è possibile evitare tutta la burocrazia autorizzativa per ottenere l’approvazione del distributore di energia. Basta infatti una semplice dichiarazione, fatta dal cliente finale. Il kit è plug and play, ma per la messa in opera serve un installatore, perché comunque è necessaria la dichiarazione di conformità.

Questo sistema fotovoltaico leggero, con o senza accumulo, potrà essere utile anche alle comunità energetiche, perché permetterà a tutti i partecipanti che non hanno un impianto fotovoltaico da 3 o 6 kW e oltre di dare il proprio contributo nella produzione di energia rinnovabile. Si tratta quindi di un ulteriore passo verso la democratizzazione dell’autoproduzione dell’energia.

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