L’Osservatorio Rinnovabili, aggiornato al mese di maggio 2016, evidenzia una situazione in miglioramento, anche se le nuove installazioni restano in calo del 2%.
L’Osservatorio Rinnovabili, aggiornato al mese di maggio 2016, evidenzia una situazione in miglioramento, anche se le nuove installazioni restano in calo del 2%.
Migliora, dunque, la fotografia dello sviluppo del settore delle fonti rinnovabili, nonostante le nuove installazioni di eolico, fotovoltaico e idroelettrico siano ancora leggermente in calo (-2%) rispetto allo stesso periodo del 2015.
Continua l’andamento in crescita per il fotovoltaico: la potenza installata nei primi cinque mesi del 2016 raggiunge circa 165 MW registrando un aumento del 58% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche il numero di unità di produzione risulta in aumento del 10%. Nel mese di maggio le piccole taglie (fino ai 20 kW) scendono al 53% della nuova potenza fotovoltaica installata rispetto al precedente osservatorio, per via dell’installazione di un impianto da 19 MW in Abruzzo, e sono corrispondenti al 96% degli impianti connessi. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, mentre quelle con il maggior decremento sono Liguria e Umbria. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di unità di produzione sono Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta, mentre quelle con il maggior decremento sono Molise, Trentino Alto Adige e Umbria.
Risulta essere in diminuzione la potenza dei nuovi impianti eolici installati (circa 66 MW) che fino a maggio 2016 si è ridotta del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno del 2015. Le unità di produzione da fonte eolica connesse in rete sono, invece, aumentate del 3%. Le richieste di connessione di unità di produzione di taglia superiore ai 200 kW costituiscono il 73% degli impianti installati. Per ragioni di conformazione del territorio e ventosità, la quasi totalità (92%) della potenza connessa è localizzata nel Sud e nelle Isole.
Si registra un calo per il comparto dell’idroelettrico che vede ridursi del 52% la nuova potenza installata, mentre il numero di unità di produzione rispetto allo stesso periodo del 2015 è cresciuto del 3%. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sicilia e Toscana. Gli impianti idroelettrici di taglia inferiore ai 3 MW connessi nei primi cinque mesi dell’anno costituiscono l’ 80% del totale.
Ad ogni modo rispetto ai risultati del primo quadrimestre si registra un miglioramento della nuova potenza eolica e fotovoltaica installata, mentre frena notevolmente l’idroelettrico.
L’analisi dei dati congiunturali dell’ultimo trimestre, conferma, invece, un andamento positivo per il solo fotovoltaico (+27%), mentre calano eolico(-36%) e idroelettrico(-22%).
Un segnale importante per il mercato del fotovoltaico arriva anche dagli impianti utility scale grazie alla realizzazione dell’impianto da 19 MW, auspicando che ciò sia una timida ventata di ottimismo per il futuro.
E’ una buona notizia che il Decreto Ministeriale sulle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico sia stato finalmente firmato e pubblicato in GU. Il ritardo accumulato dal decreto (era attesa l’efficacia del provvedimento a decorrere dal 1.1.2016) ha bloccato temporaneamente gli investimenti futuri del nostro paese nelle tecnologie “verdi” per supportare la transizione dalle fossili alle rinnovabili. Con la pubblicazione del provvedimento tali investimenti finalmente ripartiranno.
Tra gli elementi positivi del provvedimento si rileva la modifica del calcolo del contatore incentivi del GSE, che si auspica dia una boccata di ossigeno al temuto raggiungimento del tetto di spesa degli incentivi e la possibilità di intervenire sugli impianti in esercizio – anche del fotovoltaico – per manutenzione ed ammodernamento degli stessi. Siamo molto contenti che sia stata accolta la richiesta di ANIE Rinnovabili con riferimento all’art. 3 comma 2 lettera a) per consentire la validità di questo D.M. fino a tutto il 2017 per tutte le tipologie degli impianti ad accesso diretto a differenza della versione in bozza nella quale solo il mini-idroelettrico beneficiava di una validità sino al 2017.
Adesso però occorre immediatamente ripartire per programmare il prossimo triennio al fine di garantire una maggior penetrazione delle fonti rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico nel mix produttivo italiano ed il mantenimento in esercizio degli impianti esistenti, per i quali decadrà la convenzione delle tariffe incentivanti con il GSE.