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Coronavirus, Aceper chiede sostegno per il settore rinnovabili

Marzo 21, 2020
Elisa Corti

Coronavirus, Aceper chiede sostegno per il settore rinnovabili

Emergenza Covid-19. Aceper, in rappresentanza di oltre 2mila produttori di energie rinnovabili, esorta: “Servono deroghe e agevolazioni immediate”.

Emergenza Covid-19. Aceper, in rappresentanza di oltre 2mila produttori di energie rinnovabili, esorta: “Servono deroghe e agevolazioni immediate”.

Le misure straordinarie disposte dal governo per contenere il contagio da coronavirus saranno in vigore almeno fino al 3 aprile su tutto il territorio nazionale. L’Italia va incontro quindi a quattro settimane di forti limitazioni agli spostamenti e paralisi quasi totale per interi comparti dell’economia; da oggi anche ristoranti, bar e negozi al dettaglio sono stati obbligati ad abbassare le serrande.

Mentre il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia un colossale piano da 25 miliardi di euro per sostenere cittadini e imprese, Aceper (Associazione Consumatori e Produttori Energie Rinnovabili) porta avanti le istanze dei suoi oltre 2mila associati, per un totale di 6.731 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Veronica Pitea, presidente di Aceper
I nostri associati sono quasi tutti piccoli o piccolissimi imprenditori: aziende agricole, industrie manifatturiere, alberghi. Per queste realtà, che rappresentano la spina dorsale del sistema economico italiano, l’attuale congiuntura è drammatica. In aggiunta a queste difficoltà oggettive, bisogna ricordare che il possesso di un impianto impone di far fronte a una serie di scadenze e adempimenti. Ma va da sé che gli imprenditori non possono materialmente produrre e presentare la documentazione necessaria, se viene loro impedito di muoversi sul territorio della Penisola e incontrare i professionisti incaricati.
… A una situazione imprevedibile e straordinaria bisogna rispondere con misure altrettanto straordinarie. In un momento così delicato, noi di Aceper mettiamo a disposizione tutta la nostra expertise per avviare un dialogo costruttivo e trovare una soluzione condivisa, che vada a vantaggio di tutti.

In queste ore, quindi, Aceper si è rivolta direttamente a GSE, e-distribuzione Spa e Agenzia delle Dogane, le tre organizzazioni di riferimento, presentando alcune richieste ben precise.

  1. • GSE. Si chiede di prorogare i termini per gli adempimenti necessari (es. Antimafia, 786/2016/R/eel, Circolare 28/D del 26/01/1998) e, in caso di ritardo, di non applicare le sanzioni e le eventuali more previste dalla legge.
  2. • E-distribuzione Spa. Si chiede di aprire un canale preferenziale di comunicazione con aceper, al fine di tutelare gli imprenditori che non hanno la possibilità di verificare e comunicare le letture mancanti e rischiano, così, di non ricevere gli incentivi.
  3. • Agenzia delle dogane. Si chiede di prorogare il termine per le Dichiarazioni di consumo previste dal Testo Unico delle Accise (art. 53 comma 8 e art. 53bis comma 3) e, in caso di ritardo, di non applicare le sanzioni e le eventuali more previste dalla legge.

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