Dopo il crollo dei prezzi dell’energia del 2020, come osserva Selectra, il trend di risalita del costo delle bollette non sembra volersi arrestare.
Dopo il crollo dei prezzi dell’energia del 2020, come osserva Selectra, il trend di risalita del costo delle bollette non sembra volersi arrestare.
L’ultimo aggiornamento dell’ARERA restituisce infatti un rialzo del 9,9% per la bolletta dell’elettricità (e del 15,3% per quella del gas) nel terzo trimestre del 2021 per la famiglia tipo che si appoggia al Mercato Tutelato. Questo rialzo, che senza un provvedimento di urgenza del Governo sarebbe stato ancora più evidente, è dovuto da una parte all’aumento dei prezzi per i permessi di emissione di CO2, dall’altra anche ad un forte aumento del costo delle materie prime.
Anche i prezzi sul Mercato Libero, pur rimanendo ancora mediamente più bassi della tariffa stabilita dall’Autorità, sono in crescita. Secondo l’Indice Selectra SQ, il primo osservatorio permanente dei prezzi dell’energia sul Mercato Libero, il prezzo del Servizio di Maggior Tutela è ad oggi del 42% sopra la media delle offerte luce monitorate, nonostante il rialzo di quest’ultime del 7% soltanto nelle due prime settimane di luglio.
Selectra (selectra.net), il servizio gratuito che mette a confronto e aiuta gli utenti ad attivare le offerte di luce, gas e internet, ha fatto il punto su questi aumenti spiegando ai consumatori perché siano così strettamente connessi al PUN.
Da cosa dipende il prezzo della bolletta
Il prezzo che il consumatore si ritrova in bolletta è frutto di calcoli complessi e dipende da diversi fattori. All’interno della bolletta sono infatti presenti più voci: la spesa per la materia energia, la spesa per il trasporto sulle reti nazionali, gli oneri di sistema e infine le imposte.
Se tutte le altre voci sono stabilite dall’Autorità e non cambiano in base al fornitore (a parità di consumi), la spesa per l’energia, ossia la quota che viene pagata per l’acquisto dell’elettricità, cambia da un’offerta all’altra e dipende, in larga misura, dall’andamento del prezzo del mercato all’ingrosso, cioè dal Prezzo Unico Nazionale (PUN).
Cos’è il PUN e perché aumenta
Il PUN è il prezzo di riferimento del mercato all’ingrosso nel nostro paese. Il suo valore dipende da molteplici fattori, in primis dalla domanda e dall’andamento dei consumi elettrici, dal costo di produzione delle centrali, dalle condizioni metereologiche che incidono sulla produzione dalle fonti rinnovabili, dal prezzo all’ingrosso degli altri mercati europei e persino da fattori geopolitici.
Il PUN, di fatto, si modifica ogni ora dell’anno, aggiustandosi continuamente in base alla domanda e all’offerta. Tradizionalmente, il PUN tende a crescere nei mesi estivi a seguito dei consumi stagionali aumentati e della riduzione della produzione da parte degli impianti idroelettrici.
Dall’inizio di luglio 2021 il PUN sta registrando valori superiori a 100 euro/MWh, mentre nei primi di giugno si assestava ancora a 70 euro/MWh e un anno fa nello stesso periodo attorno ai 30 euro/MWh: è dunque più che triplicato in un anno ripercuotendosi sulle bollette elettriche degli italiani.
Perché le bollette aumentano soprattutto con l’aumento del PUN
Il PUN è dunque un indice di prezzo molto importante anche per i clienti finali. La maggior parte dei fornitori luce acquistano buona parte della propria energia sulla borsa elettrica italiana, il mercato all’ingrosso dove i produttori di energia elettrica vendono l’energia ai fornitori del mercato libero, ai grandi consumatori e all’Acquirente Unico. Da questa compravendita sulla borsa si forma il PUN, che quindi rappresenta il prezzo di riferimento pagato dai fornitori per gran parte dell’energia che verrà poi venduta ai clienti finali. Quindi, l’andamento del PUN influenza sia le offerte del Mercato Libero che le tariffe del Tutelato.
Per quanto riguarda il Mercato Libero, la maggior parte delle offerte commerciali a prezzo variabile sono direttamente legate al PUN perché la formula, in base alla quale si forma il prezzo per il cliente, sono indicizzate in base al Prezzo Unico Nazionale. Ma anche le offerte a prezzo fisso, al termine del periodo iniziale per il quale è bloccato il prezzo iniziale (che può essere 12, 18 o 24 mesi), vedranno la tariffa aggiornarsi, sempre in linea con l’andamento del PUN.
Per chi invece è rimasto con il Servizio di Maggior Tutela, la tariffa applicata cambia ogni 3 mesi e viene stabilita dall’Autorità, basandosi sempre sull’andamento del Prezzo Unico Nazionale/all’ingrosso e sulle sue previsioni future.
Per scongiurare una pesante stangata in bolletta, il Governo Draghi ha attuato una manovra straordinaria per abbassare le quote degli oneri di sistema nel terzo trimestre. Questi oneri, applicati in ugual misura nel mercato tutelato e nel libero, sono stati ridotti del 42% per il 3° trimestre dell’anno. Ma questa mossa comunque non è bastata per compensare l’aumento dei prezzi dell’energia.
Cosa bisogna sapere sull’andamento del mercato elettrico per risparmiare in bolletta?
Ci sono diverse elementi da tenere in considerazione per scegliere l’offerta più vantaggiosa e risparmiare nel tempo.
- Le offerte a prezzo fisso sul Mercato Libero sono le più sicure. A differenza delle offerte a prezzo variabile o alla tariffa del Mercato Tutelato che cambia ogni 3 mesi, le offerte a prezzo fisso possono essere bloccate per un anno o anche due. Questo risulta molto conveniente quando il PUN continua a crescere, se invece si riduce può essere opportuno rivalutare altre proposte commerciali presenti sul mercato.
- Sul Mercato Libero si deve cercare con attenzione e scegliere le offerte più convenienti. Le migliori offerte a prezzo fisso sul Mercato Libero, monitorate dall’Indice Selectra SQ, continuano a restare praticamente invariate dall’inizio di giugno ed attualmente sono del 52% più basse della Tariffa Tutelata e del 54% rispetto al PUN. Nonostante l’impennata dei prezzi, con le offerte luce più convenienti è ancora possibile risparmiare fino a 100 euro all’anno per una famiglia tipo, rispetto al Mercato Tutelato.