Settembre 6, 2010

Giovanni Corti

Il fotovoltaico che verrà

In futuro potremmo produrre energia elettrica utilizzando direttamente le nostre finestre come pannelli solari. A tutto vantaggio anche dell'estetica dei nostri palazzi e delle nostre città, specie dei centri storici di pregio storico-architettonico e culturale.

La giapponese ha “plasmato” di dimensioni ridottissime, brevettate con il nome di (Spherical Solar Cell), ed in grado di essere direttamente incorporate all' interno dei vetri delle nostre finestre e, quindi, capaci di essere non solo in totale integrazione con gli edifici, ma, essendo inserite nell'infisso, di diventrare parte dell'edificio stesso. Le sfere sono di il materiale usato anche per i normali ma è la procedura di creazione che è completamente diversa: gocce di fuso vengono fatte precipitare sul supporto in vetro e, cadendo, si solidificano evitando, così, anche lo spreco di silicio derivante dalla sua lavorazione. Nei tradizionali solari, i lingotti di silicio vengono tagliati in fette sottilisime per costituire il cosiddetto wafer, ovvero lo strato di che verrà chiuso tra i due cristalli che formano il modulo, è inevitabile, che una parte di materiale venga persa sotto forma di "segatura", il cosiddetto effetto Kerf. Con Sphlelar si sopperisce alla cosa con un unico ed univoco processo in grado di ridurre così, oltre alla quantità di silicio, anche i costi di produzione.

 

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