Abbiamo intervistato Gert Gremes (Tecno Spot) chiedendo di farci il punto sull’azienda e sul mercato fotovoltaico italiano, anche in base alla sua esperienza di presidente del GIFI al 2006 al 2010.
Abbiamo intervistato Gert Gremes (Tecno Spot) chiedendo di farci il punto sull’azienda e sul mercato fotovoltaico italiano, anche in base alla sua esperienza di presidente del GIFI al 2006 al 2010, carica che ha lascito per andare a ricoprire quella di coordinatore del gruppo per le fonti rinnovabili in Confindustria, nella Commissione Energia e Mercati.
EM:Ci puĂ² fare il punto, in base alla sua esperienza, su quanto è accaduto recentemente nel mercato italiano del fotovoltaico e quali sono le condizioni attuali ?
GG:E’ sicuramente un fattore positivo che si sia arrivati, dopo una lunga attesa, alla definizione del IV Conto Energia. CiĂ² perĂ² non significa che ci sia stata fino ad ora una ripresa del mercato come tutti auspicavano, e questo sostanzialmente per due fattori: innanzitutto perchĂ© mancano ancora una serie di linee guida e di definizioni tecniche/formali da parte del Ministero e di altri enti governativi relative al testo appena entrato in vigore; e poi perchĂ© il settore sta ancora subendo i danni del decreto Romani.
La sospensione in maniera brusca del III Conto Energia ha infatti creato un danno economico notevole per le aziende del fotovoltaico: il mercato si è bloccato, causando un surplus di offerta ed un conseguente crollo dei prezzi.
Basandosi sul III Conto Energia tante aziende del settore alla fine del 2010 hanno infatti acquistato i materiali necessari a far fronte agli ordine del primo trimestre del 2011; poi i prezzi sono crollati ed ora le stesse aziende sono costrette a vendere sottocosto, con danni economici considerevoli.
CiĂ² non significa che non fosse necessario rivedere le tariffe al ribasso. L’esigenza c’era, ma l’approccio non è stato quello giusto: ne occorreva uno piĂ¹ sensato.
Il resto del 2011 sarà destinato a recuperare il danno subito, e questo, come dicevo già sopra, in una situazione di grande incertezza, perché mancano i regolamenti tecnici: ad esempio la definizione del bonus del 10% che spetta ad impianti che per almeno il 60% sono stati realizzati con prodotti made in EU. Ad oggi non c’è ancora la definizione esatta di cosa si intende per prodotti made in EU e anche per questo tipo di incertezze le banche tendono ad aspettare nell’erogazione dei finanziamenti, con un rallentamento notevole in tutta la filiera.
EM:Ci puĂ² descrivere la strategie di Tecno Spot per il mercato italiano, e quanto sono rilevanti aspetti come servizio e assistenza ?
GG:Tecno Spot da sempre lavora per dare il massimo servizio e la migliore assistenza all’installatore;
ci distinguiamo degli altri fornendo i migliori prodotti in termini di qualitĂ e performance, insieme ad un accurato servizio pre e post vendita, corsi di aggiornamento, giornate di incontro con i produttori.
Questo è il nostro modello di business, che ha l’obiettivo di garantire all’installatore un elevato valore aggiunto, che lui poi puĂ² trasferire al consumatore finale.
EM:Quali scenari si aprono con la firma del quarto conto energia e quali conseguenze prevede che avrĂ il provvedimento per il mercato italiano nel breve e nel medio termine e quali, invece gli impatti sulla vostra strategia?
GG:Accanto a quanto già scritto sopra, è importante sottolineare come, con il IV Conto Energia, il settore vada in una precisa direzione, che è quella degli impianti montati sugli edifici.
Per noi questo è assolutamente positivo e sostiene il nostro modello di business, visto che Tecno Spot da sempre ha seguito in prevalenza il mercato dei piccoli medi impianti su edifici.