Luglio 11, 2011

Francesco Ferrari

Tecno Spot, intervista a Gert Gremes

Abbiamo intervistato Gert Gremes (Tecno Spot) chiedendo di farci il punto sull’azienda e sul mercato fotovoltaico italiano, anche in base alla sua esperienza di presidente del GIFI al 2006 al 2010.

Abbiamo intervistato Gert Gremes (Tecno Spot) chiedendo di farci il punto sull’azienda e sul mercato fotovoltaico italiano, anche in base alla sua esperienza di presidente del GIFI al 2006 al 2010, carica che ha lascito per andare a ricoprire quella di coordinatore del gruppo per le fonti rinnovabili in Confindustria, nella  Commissione Energia e Mercati.

EM:Ci può fare il punto, in base alla sua esperienza, su quanto è accaduto recentemente nel mercato italiano del fotovoltaico e quali sono le condizioni attuali ?

GG:E’ sicuramente un fattore positivo che si sia arrivati, dopo una lunga attesa, alla definizione del IV Conto Energia. Ciò però non significa che ci sia stata fino ad ora una ripresa del mercato come tutti auspicavano, e questo sostanzialmente per due fattori: innanzitutto perché mancano ancora una serie di linee guida e di definizioni tecniche/formali da parte del Ministero e di altri enti governativi relative al testo appena entrato in vigore; e poi perché il settore sta ancora subendo i danni del decreto Romani.

La sospensione in maniera brusca del III Conto Energia ha infatti creato un danno economico notevole per le aziende del fotovoltaico: il mercato si è bloccato, causando un surplus di offerta ed un conseguente crollo dei prezzi.

Basandosi sul III Conto Energia tante aziende del settore alla fine del 2010 hanno infatti acquistato i materiali necessari a far fronte agli ordine del primo trimestre del 2011; poi i prezzi sono crollati ed ora le stesse aziende sono costrette a vendere sottocosto, con danni economici considerevoli.

Ciò non significa che non fosse necessario rivedere le tariffe al ribasso. L’esigenza c’era, ma l’approccio non è stato quello giusto: ne occorreva uno più sensato.

Il resto del 2011 sarà destinato a recuperare il danno subito, e questo, come dicevo già sopra, in una situazione di grande incertezza, perché mancano i regolamenti tecnici: ad esempio la definizione del bonus del 10% che spetta ad impianti che per almeno il 60% sono stati realizzati con prodotti made in EU. Ad oggi non c’è ancora la definizione esatta di cosa si intende per prodotti made in EU e anche per questo tipo di incertezze le banche tendono ad aspettare nell’erogazione dei finanziamenti, con un rallentamento notevole in tutta la filiera.

EM:Ci può descrivere la strategie di Tecno Spot per il mercato italiano, e quanto sono rilevanti aspetti come servizio e assistenza ?

GG:Tecno Spot da sempre lavora per dare il massimo servizio e la migliore assistenza all’installatore;

ci distinguiamo degli altri fornendo i migliori prodotti in termini di qualità e performance, insieme ad un accurato servizio pre e post vendita, corsi di aggiornamento, giornate di incontro con i produttori.

Questo è il nostro modello di business, che ha l’obiettivo di garantire all’installatore un elevato valore aggiunto, che lui poi può trasferire al consumatore finale.

EM:Quali scenari si aprono con la firma del quarto conto energia e quali conseguenze prevede che avrà il provvedimento per il mercato italiano nel breve e nel medio termine e quali, invece gli impatti sulla vostra strategia?

GG:Accanto a quanto già scritto sopra, è importante sottolineare come, con il IV Conto Energia, il settore vada in una precisa direzione, che è quella degli impianti montati sugli edifici.

Per noi questo è assolutamente positivo e sostiene il nostro modello di business, visto che Tecno Spot da sempre ha seguito in prevalenza il mercato dei piccoli medi impianti su edifici.

 

 

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