Ad una prima analisi è possibile osservare immediatamente i vantaggi derivanti dall’adozione di pannelli ibridi. La realizzazione di una cogenerazione solare assicura infatti la produzione di acqua calda ed energia elettrica in modo contemporaneo, rendendo l’impianto particolarmente versatile. Una piattaforma ibrida offre il vantaggio di un maggiore rendimento, rispetto a due impianti distinti (solare termico e fotovoltaico). Se il rendimento medio di una simile struttura si attesta al 60%, è possibile notare un sensibile miglioramento rispetto all’efficienza di un pannello FV (15% – 18%), o di un modulo solare (55%).
Naturalmente, la resa effettiva varia in funzione delle condizione reali in cui l’impianto si trova ad operare ed è perciò opportuno valutare con attenzione l’esposizione solare e le temperature operative, prima di optare per un sistema ibrido, piuttosto che due distinti impianti.
Prendendo in analisi valutazioni relativamente ai costi, riferiti ai primi mesi dell’anno scorso, è possibile affermare che il costo per metro quadro dei pannelli PVT è superiore del doppio, rispetto ai soli moduli fotovoltaici e di quasi il 30% rispetto al solare termico. Nonostante questo, l’efficienza, in termini di assorbimento e produzione di energia elettrica si avvicina a un impianto FV convenzionale, con uno scarto del 5% in meno. Rispetto a un sistema esclusivamente solare, la differenza è invece del 19% in meno.
Nel complesso, dunque, è possibile affermare che un impianto con moduli ibridi può costituire una interessante soluzione per chi ha poco spazio a disposizione, per l’installazione dei pannelli. Pur disponendo di una superficie contenuta per la realizzazione della piattaforma, è possibile ottenere energia elettrica e acqua calda con un solo impianto. Non mancano tuttavia i limiti di una simile struttura, visibili soprattutto in situazioni particolari. Un possibile accumulo eccessivo di acqua calda potrebbe portare l’impianto a un surriscaldamento globale, inficiando l’efficienza del comparto fotovoltaico. Si tratta di evenienze che potrebbero verificarsi nei mesi più caldi, quando l’uso dell’acqua calda è inferiore alla stagione invernale. Per non sacrificare il rendimento delle celle FV diventa essenziale effettuare un dimensionamento corretto della struttura e integrare scambiatori dedicati per lo smaltimento del calore.
Al di là dei casi specifici e della necessità di una corretta progettazione dell’impianto, in generale è possibile affermare che l’uso di pannelli PVT porta numerosi vantaggi.
Tra questi, oltre alla minore superficie richiesta, un migliore sfruttamento della luce solare incidente, una possibile riduzione dei costi complessivi, una buona facilità di integrazione architettonica negli edifici e, nella maggior parte dei casi, una migliore efficienza fotovoltaica.