La lunga indagine anti-dumping dell’UE nei confronti dei produttori cinesi potrebbe risultare inefficace per via di una deroga recentemente presentata.
La lunga indagine anti-dumping dell’UE nei confronti dei produttori cinesi potrebbe risultare inefficace per via di una deroga recentemente presentata.
L’Unione europea ha infatti scelto di esentare i moduli prodotti con celle taiwanesi dai dazi imposti sui prodotti cinesi in merito alle pratiche di concorrenza sleale degli esportatori. Ricordiamo che, secondo l’accordo attualmente in vigore, è previsto un prezzo minimo per i moduli di fabbricazione cinese ed è stato fissato un tetto alle esportazioni in Europa, pari a 7 GW di capacità totale all’anno.
A detta dei produttori del vecchio continente, capitanati da SolarWorld, la deroga porterebbe a una instabilità del sistema e minerebbe la credibilità delle norme in vigore.
L’obiettivo della politica del Commissario per il commercio Karel de Gucht è, come commenta Joachim Monkelbaan, rappresentante dell’ICTSD, il raggiungimento di una politica veramente verde. La volontà è quella di rimuovere vincoli commerciali e tariffe antidumping, che potrebbero rallentare la diffusione dei sistemi di approvvigionamento energetico green.
In un simile scenario, la deroga appare come una logica conseguenza di una politica di apertura che però appare in netto contrasto con le lunghe indagini e con la scelta di applicare dazi sui prodotti cinesi, approvata pochi mesi fa.