Il campione dell’indagine ha incluso una maggioranza di grandi imprese (61,4% del totale), ma è rilevante anche la presenza di piccole (13,6%) e medie imprese (25%). Oltre il 90% delle aziende intervistate risultano essere attive nel segmento della produzione componenti e sistemi, seguito da un 25% che rappresenta l’installazione di sistemi e impianti (considerando che un’unità imprenditoriale può essere operativa in più segmenti).
Guardando nello specifico l’andamento degli inverter fotovoltaici connessi alla rete, un settore particolarmente penalizzato negli ultimi anni, le previsioni restano senza dubbio caute, ma incoraggianti. Per il 2015 più di un terzo delle aziende intervistate prevede, nel confronto con il 2013, un incremento del fatturato nel mercato interno fino al 10%.
Il mercato degli inverter fotovoltaici conferma il ruolo determinante dei sistemi di accumulo. Analizzando, infatti, l’andamento degli inverter integrati con questi sistemi, si nota come già per l’anno in corso le previsioni siano positive. La metà delle aziende prevede per il 2014 un aumento del fatturato interno fino al 20%, incremento che diventa ben più consistente (80% delle aziende) nel 2015. Il 23% delle imprese ipotizza infatti un incremento fino al 5%, un’analoga quota indica una crescita a un tasso compreso fra il 5% e il 10%, mentre circa il 35% delle imprese si spinge a prevedere una crescita superiore al 10% del fatturato.
Specifica menzione va ai sistemi di accumulo stazionari che si guadagnano il ruolo di traino della ripresa prevista dalle aziende intervistate da ANIE Energia. Nonostante la congiuntura critica emergono infatti alcune indicazioni di segno positivo già dal 2014: a testimonianza della dinamicità di questo segmento innovativo e ad alto contenuto tecnologico, il 26% delle imprese intervistate stima nell’anno in corso una crescita del fatturato interno superiore al 20%, che si somma ad un altro 35% per il quale l’incremento del fatturato raggiungerà il 20%. Ancora più positivo il trend nel 2015 per il segmento dei sistemi di accumulo stazionari, con un 32% delle imprese che intravede una crescita di fatturato superiore al 20%.
Più complicato l’orizzonte per i sistemi di accumulo dell’automotive. Su questo risultato si riflettono le criticità mostrate nel periodo più recente dal settore nel suo complesso, che penalizzano la domanda anche delle tecnologie più innovative. La contrazione del mercato influenza anche le previsioni per il 2015, per il quale tuttavia il 28% delle imprese arriva a prevedere una crescita del fatturato nazionale ad un tasso superiore al 10%.
Ma è il mercato della mobilità elettrica che vive le maggiori criticità, poiché risente della debolezza degli investimenti avviati dagli enti locali a causa degli stringenti vincoli di bilancio: sistemi di accumulo per veicoli elettrici, ma anche colonnine di ricarica presentano il 2014 come un anno di transizione, mentre nel 2015 si dovrebbe assistere a una decisa ripresa della sperimentazione e degli investimenti sia pubblici che privati. Guardando alla tecnologia delle colonnine di ricarica, secondo i dati forniti da ANIE CSI – Componenti e Sistemi per Impianti, dopo un 2014 caratterizzato da un andamento di segno negativo o invariato, si intravedono per il prossimo anno spiragli di fiducia che portano il 37% delle aziende a credere in una crescita del fatturato interno, rispetto al 2013, tra il 5 e il 20%, fino ad arrivare ai più ottimisti (il 5% delle imprese intervistate) che stimano un incremento addirittura superiore.
“Negli ultimi anni il settore dell’energia è stato caratterizzato da un importante percorso di trasformazione tecnologica che ha portato alla messa a punto e all’ingresso nel mercato di soluzioni innovative, più efficienti e sostenibili – afferma Matteo Marini, Presidente di ANIE Energia – In altri termini, l’innovazione tecnologica ha aperto nuove frontiere del mercato, rendendo possibili applicazioni e impieghi inediti fino a pochi anni prima. E’ questo, ad esempio, il caso della mobilità
elettrica che sta modificando il paesaggio urbano o dei sistemi di accumulo che offrono un contributo importante all’efficientamento dei flussi energetici nella rete, nell’ottica di implementazione delle smart grid. In questi ambiti le imprese italiane rappresentate da ANIE sono già da tempo espressione di un’offerta ad alto contenuto innovativo e tecnologico.”
“La difficile congiuntura nel mercato nazionale – conclude Matteo Marini – rischia tuttavia di minare questo importante patrimonio tecnologico e industriale, riflettendosi negativamente sulla sostenibilità e sulla sopravvivenza stessa delle imprese. La crisi e la conseguente debolezza della domanda interna stanno avendo ripercussioni rilevanti anche sulle imprese di eccellenza tecnologica del Made
in Italy attive nei settori più innovativi e avanzati.”