Intersolar Europe è la fiera più grande per quanto riguarda il mondo dell’industria solare e l’indotto relativo. L’edizione 2014 si è appena conclusa è ha visto la partecipazione di nomi importanti e nuove realtà del mondo del fotovoltaico, delle tecnologie di produzione, dei sistemi di stoccaggio dell’energia e delle piattaforme solari termiche.
Intersolar Europe è la fiera più grande per quanto riguarda il mondo dell’industria solare e l’indotto relativo. L’edizione 2014 si è appena conclusa è ha visto la partecipazione di nomi importanti e nuove realtà del mondo del fotovoltaico, delle tecnologie di produzione, dei sistemi di stoccaggio dell’energia e delle piattaforme solari termiche.
Parliamo di un evento di rilievo, che ha attirato migliaia di persone, dagli addetti ai lavori, ai cittadini che desiderano saperne di più.
Come abbiamo potuto constatare durante i giorni della fiera, Intersolar si è confermato come una piattaforma di primaria importanza sia per i produttori, ma anche per i fornitori, i distributori i partner e tutto l’indotto che include il settore dell’energia solare.
Di rientro dalla kermesse tedesca, la prima considerazione sugli eventi ai quali abbiamo assistito riguarda il mercato e la contrazione, inevitabile, causata dalla crisi economica in atto. Il comparto fotovoltaico europeo sta ancora attraversando un momento di mutazione, passando da una fase di forti investimenti e speculazione, per raggiungere una maggiore stabilità e maturità.
Più in generale, le aziende che operano nel settore sono diminuite e anche le grandi realtà industriali riscontrano sensibili difficoltà per continuare ad essere presenti sul mercato. I costruttori di pannelli e inverter, che possono vantare un’ampia offerta per i differenti segmenti produttivi e un portfolio robusto, stanno rimodulando la propria offerta, puntando su nuovi schemi di produzione e utilizzo dell’energia.
In questo senso, una grande parte dell’area espositiva è stata adibita per illustrare e accogliere i visitatori interessati ai temi dell’accumulo, dell’autoconsumo e della gestione intelligente della casa, tematiche particolarmente “calde”.
La vera sfida, soprattutto per chi produce inverter, riguarda l’integrazione con le piattaforme per l’energy storage e l’aggregazione diretta di batterie e accumulatori all’interno degli apparati di conversione elettrica.
Di fatto, le aziende che intendono incrementare la propria visibilità e il fatturato dovranno saper proporre pacchetti per l’efficientamento e la produzione autonoma di energia.
Quello che si è potuto osservare in fiera è che il principio di generazione distribuita si sta lentamente diffondendo. Si passa perciò da un limitato numero di utenti con impianti di media potenza, a numerose installazioni più piccole e dislocate in differenti aree geografiche. Il mercato domestico e dei piccoli impianti appare in buona salute. Diversamente, il comparto delle strutture estese e dei parchi solari risulta molto rallentato e vincolato alle sole installazioni destinate alle utility.