Su tutti, la generazione di energia tramite impianti fotovoltaici costituisce un elemento che accomuna molte strategie energetiche che possono portare a un valido risparmio in bolletta. Se fino a qualche anno fa, l’installazione dell’impianto sul tetto di casa avveniva per poter ottenere un rimborso tramite Conto Energia, oggi, l’impianto deve “potersi ripagare in tempi brevi”, senza una redditività diretta, salvo le detrazioni IRPEF. Proprio per questo risulta indispensabile ridurre i tempi di rientro dell’investimento e aumentare il più possibile la soglia di energia bruciata direttamente in casa. Con il termine “autoconsumo” si intende la procedura di conversione e riutilizzo interno dell’energia prodotta da un determinato impianto. Per una struttura fotovoltaica, significa sfruttare il più possibile l’energia elettrica convertita dall’inverter, sia per uso diretto, sia per la rivendita, tramite scambio sul posto. Come anticipato, per poter sfruttare tutta l’energia in eccesso dovremmo consumarla istantaneamente, nel momento in cui viene prodotta. Dato che questa condizione risulta difficilmente realizzabile, si stanno lentamente facendo conoscere i sistemi di accumulo, per lo più basati su batterie agli ioni di litio, ma non solo.
A Solarexpo abbiamo potuto vedere da vicino alcune soluzioni integrate e non, che prevedono l’adozione di inverter e batterie, sistemi che possono favorire il consumo autonomo nelle ore serali. Ciò che viene prodotto in eccesso durante il giorno viene stoccato nelle batterie dedicate e riutilizzato per stabilizzare la rete e per alimentare i carichi dopo il tramonto. Diverse installazione e studi di settore sottolineano la bontà di una simile soluzione, attualmente di difficile attuazione, soprattutto a causa dell’assenza di un comparto normativo dedicato e del costo degli accumulatori. Tra i produttori, però, c’è chi crede, più fermamente di altri, in un approccio diretto e propone soluzioni di stoccaggio integrate per la casa. È il caso di SMA, che a Solarexpo ha presentato Sunny Boy Smart Energy, un inverter che incorpora tutta l’elettronica di gestione per la conversione dell’energia, oltre a un comparto composto da batterie intelligenti, fabbricate da LG. La sinergia tra i due elementi permette di convertire l’energia proveniente dall’impianto fotovoltaico domestico, per un uso diretto, per l’accumulo, per l’autoconsumo completo o parziale. Si tratta di un prodotto che apre le porte a nuovi schemi di fruizione dell’energia solare e amplia il concetto di autoconsumo residenziale. La batteria integrata sfrutta gli ioni di litio e si caratterizza per una capacità di utilizzo di circa 2 kWh. Si tratta di un valore ben preciso, calcolato per raggiungere un livello di efficacia, autoconsumo e costo finale appetibili. Di fatto, mentre le batterie più grandi riescono a raggiungere la massima capacità solo in giorni in cui il rendimento dell’impianto è molto alto, questo nuova tipologia di batteria, più piccola, aumenta la quota di autoconsumo per quasi tutto l’anno, fino a un massimo del 55% in più. Ciò assicura una resa maggiore e rende l’abitazione più indipendente dal gestore di rete locale, riducendo i costi in bolletta.
Ogni soluzione per l’energy storage non può naturalmente prescindere da un sistema di gestione evoluto e da una logica integrata capace di organizzare e gestire possibili schemi d’uso. Un impianto di casa, con fotovoltaico e accumulo, deve essere infatti pilotato da un sistema di monitoraggio, una piattaforma che consente di dosare l’energia stoccata nelle batterie in funzione della produttività di un dato momento e alle richieste in tempo reale. In questo modo viene garantita una soglia di autoconsumo che può superare il 50% e che passa dal controllo diretto di carichi, all’adozione di prese intelligenti in grado di attivare o disattivare gli elettrodomestici più esigenti, in termini energetici.
Agosto 22, 2014
Il fotovoltaico, integrazione ed efficienza
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