Lo studio sperimentale di spray o vernici fotovoltaiche è in atto da diversi anni, simili prodotti consentirebbero di trasformare ogni superficie utile in collettori solari capaci di ricevere energia direttamente dal sole.
Lo studio sperimentale di spray o vernici fotovoltaiche è in atto da diversi anni, simili prodotti consentirebbero di trasformare ogni superficie utile in collettori solari capaci di ricevere energia direttamente dal sole.
Tra i progetti in più avanzato stadio di sviluppo c’è SprayLD, una miscela elaborata dall’Università di Toronto, basata su speciali particelle fotosensibili, i punti quantici colloidali.
Si tratta di elementi in grado di assorbire la luce dotati di una specifica banda di valenza “programmabile” e sfruttabili per catturare differenti range del fascio luminoso in entrata.
Il team di ricercatore ha raggiunto un primato di grande importanza e ha reso possibile l’integrazione dei quantum dot su una determinata superficie. Il composto che è stato sviluppato supera infatti il limite di questo genere di architettura, strutturalmente affine a stringere legami con atomi di ossigeno e perciò portata alla creazione di “buchi elettrici”.
Tutto questo è stato raggiunto adottando materiali di comune impiego, un particolare che potrebbe consentirne futuri sbocchi commerciali low cost. Attualmente, stando ai dati pubblicati sulle riviste specializzate, SprayLD è in grado di raggiungere un’efficienza del 7,2%, decisamente inferiore ai convenzionali sistemi fotovoltaici e ancora troppo bassa per interessare l’industria. La strada tuttavia è stata tracciata e promette future integrazioni di grande rilievo e utilità per la comunità.