L’attenzione alle tematiche che interessano il ciclo di vita dei pannelli fotovoltaici e il relativo smaltimento una volta esauriti è sempre più alta.
L’attenzione alle tematiche che interessano il ciclo di vita dei pannelli fotovoltaici e il relativo smaltimento una volta esauriti è sempre più alta.
Per legge, i produttori di pannelli devono aderire ai consorzi che si occupano del trattamento dei dispositivi fotovoltaici non più utilizzabili e, anche la scelta di un marchio o di un altro, da parte dei possibili clienti, è influenzata dalla capacità della società di garantire un corretto trattamento dei moduli una volta terminato il loro impiego.
Di fatto, oltre ai criteri per la progettazione e per la costruzione degli impianti è bene tenere in considerazione il futuro di queste strutture, particolare che comprende anche lo smaltimento a fine vita del prodotto.
Considerando un ciclo di utilizzo effettivo di circa 20 – 25, per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, il problema di un corretto smaltimento potrebbe sembrare molto lontano. Tuttavia è bene considerare che, già oggi, esistono impianti con più di 10 – 20 anni di vita e che il recupero di vecchi componenti è già in atto, anche per quelle unità che si sono guastate anzitempo o sono state danneggiate da intemperie o altri eventi.
Al momento attuale, come evidenzia un report della società di consulenza milanese Elemens, in Italia sono stati installati circa 18,42 GW di potenza fotovoltaica, pari a oltre 579mila impianti e più di 100 milioni di moduli. Tutti i moduli dismessi nel corso degli anni devono essere stati smaltiti adeguatamente, come richiesto dalla direttiva europea sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, Raee.
(Attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) – pubblicata con decreto n. 49/2014 il 28 marzo 2014).
Non solo, è bene tenere in considerazione che per alcune installazioni si sta eseguendo un’operazione di repowering, ossia la sostituzione anticipata dei moduli, con modelli più nuovi ed efficienti. Questo consente di incrementare la producibilità e l’efficienza degli impianti ma, al tempo stesso, produce un surplus di unità da smaltire. Va da sé che il corretto riciclaggio delle componenti si rende necessario, se non indispensabile, per il recupero dei materiali di cui è composto il pannello e per assicurare un elevato profilo a tutta la filiera del fotovoltaico, soprattutto in una logica di ecosostenibilità della piattaforma.