Aprile 28, 2015

Francesco Ferrari

Il fotovoltaico architettonicamente integrato

Una categoria di impianti fotovoltaici decisamente interessante e che in passato ha avuto incentivazioni particolari dagli ultimi Conti Energia è quella degli impianti architettonicamente integrati, totalmente o anche parzialmente, negli edifici.

Una categoria di impianti fotovoltaici decisamente interessante e che in passato ha avuto incentivazioni particolari dagli ultimi Conti Energia è quella degli impianti architettonicamente integrati, totalmente o anche parzialmente, negli edifici.

A parte considerazioni di tipo puramente estetico, che comunque possono avere una elevata rilevanza, l’integrazione architettonica consente spesso di ottenere migliori risultati dal punto di vista dell’efficienza e della riduzione dei costi nella realizzazione degli edifici, rispetto ad altre soluzioni.
La casistica per questo tipo di realizzazione è molto ampia, a partire dall’integrazione che può essere nativa, realizzata cioè già in fase di progetto dell’edificio, oppure realizzata successivamente, e anche per le tecnologie da adottare per i componenti sono disponibili diverse soluzioni.
Un impianto fotovoltaico integrato spesso viene identificato, anche se in modo oramai riduttivo, dalle indicazioni fornite dalla precedente normativa cioè “quello che utilizza moduli non convenzionali e componenti speciali, sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici degli edifici”. Gli elementi architettonici degli edifici possono essere le coperture, superfici trasparenti e semitrasparenti, ma anche quelle opache verticali, le superfici apribili e assimilabili come porte, finestre e vetrine. A questi si aggiungono i moduli progettati e realizzati industrialmente per svolgere, oltre alla produzione di energia elettrica, anche funzioni di protezione oppure di regolazione termica dell’edificio, tenuta all’acqua e impermeabilizzazione della struttura o una tenuta meccanica paragonabile a quella dell’elemento edilizio che eventualmente sostituiscono. Un impianto fotovoltaico è invece parzialmente integrato quando i pannelli che lo compongono non sostituiscono completamente i materiali di copertura, ma sono installati al di sopra.
In pratica i componenti dell’impianto, nel caso dell’integrazione totale, diventano veri e propri elementi costruttivi dell’edificio, permettendo spesso (in caso di realizzazione di nuovi edifici) di risparmiare sui costi rispetto alle soluzioni parzialmente integrate.

Gli esempi di impianti di questo tipo sono numerosi. La facciata degli edifici, per esempio, è un componente che si presta ottimamente all’integrazione architettonica dei moduli, ma l’impianto deve nascere con l’edificio stesso visto che deve essere inserito nella sua struttura. In questo caso si realizza quella che è definita facciata continua (curtain wall), dove i pannelli dell’impianto fotovoltaico formano la facciata stessa dell’edificio. Si tratta di strutture come centri commerciali, aeroporti o edifici analoghi che al posto delle finestre usano pannelli fotovoltaici trasparenti o semitrasparenti.
Per quanto i componenti necessari a questo tipo di realizzazione, il mercato dei pannelli offre diverse alternative che vanno dai moduli solari trasparenti monocristallini, a quelli semitrasparenti microperforati, amorfi ai moduli flessibili realizzati in film sottile su substrato metallico.

Un altro elemento che si presta molto bene all’integrazione architettonica degli impianti fotovoltaici sono i tetti. In questo caso, per avere una completa integrazione, i pannelli fotovoltaici e la loro struttura sono parte integrante dei tetti e non semplicemente aggiunti. Anche per i moduli fotovoltaici integrabili nei tetti esistono diverse possibilità in termini di prodotti e tecnologie. Si può ricorrere, per esempio, a moduli rigidi senza cornice (vetri fotovoltaici trasparenti a tecnologie mono o policristallina) utilizzabili nei lucernari o nelle finestre per illuminare il tetto, oppure tegole specifiche che integrano i moduli fotovoltaici o anche pannelli specifici per tetti curvi.
È possibile comunque realizzare l’integrazione architettonica di moduli fotovoltaici anche su tetti già esistenti sovrapponendoli o affiancandoli, per esempio, alle tegole.

Esistono altre soluzioni molto interessanti per l’integrazione architettonica dei pannelli come per esempio le soluzioni per balconi, cornicioni e anche pensiline. In sostanza si tratta di soluzioni che consentono anche di ombreggiare gli spazi sottostanti ottenendo un duplice risultato. Uno degli esempi più diffusi è relativo alla tettoie o pensiline da utilizzare per auto, biciclette o semplicemente per punti di ristoro. 

Tag

Related Posts

Consegnati i primi moduli TOPCon ASTRO N7 ZBB-TF di tipo n

Consegnati i primi moduli TOPCon ASTRO N7 ZBB-TF di tipo n

I nuovi pannelli di AIKO non temono l’ombreggiamento

I nuovi pannelli di AIKO non temono l’ombreggiamento

VP Solar rinnova l’acquisto dei crediti fiscali Superbonus

VP Solar rinnova l’acquisto dei crediti fiscali Superbonus

KEY 2024, intervista a Luciano Lauri di Sunerg Solar Energy

KEY 2024, intervista a Luciano Lauri di Sunerg Solar Energy