Giugno 14, 2017

Redazione

Italia Solare e le sanzioni per gli impianti fotovoltaici

Italia Solare e le sanzioni per gli impianti fotovoltaici incentivati

Italia Solare scrive ai Senatori invitandoli a rimodulare le sanzioni a carico degli impianti fotovoltaici incentivati, con riferimento all’Articolo 57 bis.

Italia Solare scrive ai Senatori invitandoli a rimodulare le sanzioni a carico degli impianti fotovoltaici incentivati, con riferimento all’Articolo 57 bis. Il Presidente Paolo Rocco Viscontini avvia così la dialettica con il Governo:

Vi è oggi un ampio contenzioso fra GSE e operatori riguardo la decadenza dalle tariffe incentivanti, che, generando incertezze, rischia di compromettere la funzionalità degli impianti e quindi l’interesse pubblico a mantenere operativa la connessa produzione da fonte solare.
Da fonti GSE risulta che circa un terzo delle verifiche ha esito negativo.
In netta controtendenza rispetto al resto del mondo vi è una diminuzione degli impianti fotovoltaici connessi alla rete quest’anno rispetto all’anno passato e ciò è anche dovuto alla difficoltà per le aziende del settore di fare investimenti a fronte del pericolo di perdere, per errori meramente formali, le tariffe incentivanti già ottenute.

Il Governo ha proposto con l’Articolo 57 bis un emendamento che anche alla luce dei contenziosi in corso cerca di evitare la dismissione di quella parte (significativa) di impianti ove l’origine dei moduli non era stata correttamente dichiarata dai produttori.
La problematica non può però essere ridotta a quella della non conformità d’origine dei moduli, come nell’emendamento del Governo.
Vi sono tantissime altre fattispecie, come errori nelle volture, o nei procedimenti autorizzativi, o nei certificati di prestazione energetica, ritardati invii di comunicazioni a enti dovuti a incertezze per il sovrapporsi di norme di legge, errori nella indicazione delle date di autorizzazione o della potenza di impianto, che oggi possono portare anche in caso di errori incolpevoli o comunque non gravi alla decadenza dagli incentivi.
È necessaria dunque una previsione di respiro più ampio che limiti la decadenza integrale dagli incentivi ai casi in cui le finalità della normativa incentivante non sono state raggiunte o in cui vi sono stati illeciti penali accertati, per evitare che una parte molto significativa della potenza installata per ragioni burocratiche o di forma venga abbandonata. Si rischia altrimenti di pregiudicare i benefici ambientali delle normative incentivanti e gli sforzi che i cittadini e le imprese hanno ad oggi sostenuto per tali benefici ambientali.

Come ha infatti segnalato lo stesso Governo nella Relazione Illustrativa all’Articolo 57 bis, riduzioni della tariffa oltre il 20 % in sede di controlli possono compromettere la continuità operativa degli impianti.
Si ritiene poi necessario tutelare i cittadini incolpevoli con impianti sino a 3 kW che hanno comprato impianti con certificazioni contraffatte. Ferma restando la perdita delle maggiorazioni per i moduli di origine europea, si ritiene ingiustificata nei confronti di tali soggetti una qualsiasi riduzione della tariffa incentivante, se i moduli risultano comunque essere sicuri e conformi alle norme tecniche.
Vi richiediamo dunque di presentare e supportare la proposta emendativa in allegato, che mira, secondo principi di equità e proporzionalità, a garantire che i controlli e le verifiche siano condotti in modo efficace per sanzionare gli abusi, ma senza vanificare i benefici ambientali acquisiti e la capacità di effettuare investimenti nel settore, non solo da parte dei grandi operatori, ma anche da parte delle piccole e medie imprese.
Riferendosi la proposta ai controlli da effettuarsi, la stessa non comporta maggiori oneri in termini di gettito e per quanto riguarda le decadenze e i rigetti di tariffa già intervenuti il Ministero dovrà stabilirne termini e modalità e potrà dunque evitare che questo comporti incrementi della spesa incentivante.

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