Sono positivi i primi commenti di ANIE Rinnovabili circa le modifiche apportate nella nuova bozza del DM FER; secondo l’associazione occorrono però alcune modifiche.
Sono positivi i primi commenti di ANIE Rinnovabili circa le modifiche apportate nella nuova bozza del DM FER; secondo l’associazione occorrono però alcune modifiche.
Interessante il prolungamento temporale delle procedure per l’incremento della capacità di potenza dei registri e delle aste del gruppo A e B, per i quali si prevedono rispettivamente 920 MW e 100 MW aggiuntivi. Attenzione però che, fatta eccezione per alcune tipologie, gli impianti che saranno commissionati presumibilmente dopo il 31 dicembre 2020 potrebbero non beneficiare del principio della priorità di dispacciamento in virtù del futuro regolamento europeo del market design incluso nel Clean Energy Package.
Alberto Pinori, Presidente ANIE Rinnovabili
Le tempistiche si stanno estendendo eccessivamente visti i passaggi presso l’Autorità per l’Energia e la Conferenza Stato Regioni e soprattutto presso la Commissione Europea, cui la bozza di DM sarà sottoposta. C’è il rischio che la prima procedura possa slittare ulteriormente. Siamo inoltre perplessi per il fatto che non vi è ancora alcuna bozza del secondo decreto ministeriale per lo sviluppo delle FER Innovative.
ANIE Rinnovabili considera che non si siano fatti passi avanti sul comparto idroelettrico per il quale da un lato si limita il contingente di potenza che tra registri e aste cuba 190 MW (nella bozza dello scorso febbraio i MW erano 375, cioè -50%) e dall’altro limita le tipologie di impianto solo a quelle previste dall’art. 4 comma 3 lettere i e ii del DM 23.6.2016 (nella bozza dello scorso febbraio le tipologie di impianto erano anche quelle delle lettere iii e iv e anche quelle dell’art. 3 comma 5 lettera c) punto 2). Si accoglie favorevolmente il chiarimento che gli impianti idroelettrici costruiti su acquedotti siano ad acqua fluente, ma occorre annoverare tra gli impianti ad acqua fluente anche quelli realizzati su canali irrigui o a DMV per i quali il produttore di energia non dispone della autonoma possibilità di utilizzo della risorsa oggetto della concessione e della piena autonomia di modulazione del volume d’acqua utile ai fini della produzione di energia elettrica.
L’Associazione è soddisfatta anche per l’introduzione della clausola di salvaguardia tecnologica all’interno dei gruppi A e B introdotta dal nuovo art. 20 per le aste, ma non comprende il motivo per il quale non possa essere adottata anche per i registri, dato che per questi ultimi la tariffa incentivante base della singola tecnologia differisce maggiormente rispetto a quella prevista nelle aste; a titolo esemplificativo nel gruppo A delle aste eolico e fotovoltaico partono entrambi da una tariffa base di 70 €/MWh, mentre nel medesimo gruppo A dei registri l’eolico parte da una tariffa base di 150 o di 90 €/MWh contro una tariffa del fotovoltaico pari a 110 o a 90 €/MWh. Si ritiene indispensabile che tale clausola di salvaguardia tecnologia sia introdotta anche per i registri.
Da ultimo ANIE Rinnovabili apprezza l’incremento della decurtazione della tariffa incentivante dal 10% al 20% per quegli impianti che utilizzano componenti rigenerate nel comparto eolico, ma confida che l’incremento della tariffa incentivante del 7% (da 140 a 150 €/MWh) vada a compensare l’incremento di decurtazione e quindi la decurtazione dev’essere ragionevolmente incrementata e non inferiore al 30%.