Francesco Giaccio, Executive Managing Director di Johnson Controls Italia, spiega come sia possibile trasformare gli edifici green in smart con IoT e Big Data.
Francesco Giaccio, Executive Managing Director di Johnson Controls Italia, spiega come sia possibile trasformare gli edifici green in smart con IoT e Big Data.
Secondo l’EPA (Environmental Protection Agency), col termine “green building si intendono le pratiche che prevedono la creazione di strutture e processi sostenibili a basso consumo di risorse durante tutto il ciclo di vita di un edificio, dalla ricerca del sito alla progettazione, passando per edificazione, messa in opera, manutenzione, restauro e demolizione”.
Rileggendo attentamente questa definizione, occorre porsi una domanda. A fronte di un numero così elevato di standard, best practice, norme e regolamenti di conformità apparse negli ultimi due o tre decenni, le pratiche nell’edilizia green sono state efficaci? È davvero complicato rispondere in un senso o nell’altro. Nel corso degli anni le iniziative legate all’edilizia green hanno avuto successo in molti settori: creando awareness, promuovendone l’adozione e influenzando il mercato dei materiali ad alta efficienza energetica e le metodologie di progettazione. L’edilizia green rimane tuttavia ancorata a standard e conformità, con un focus solo su progetti e materiali, che rappresentano principi di progettazione passiva in un mondo reso sempre più agile dalla tecnologia.
Di rado progetti e sistemi dei green building tengono conto dell’operatività dell’edificio. Al giorno d’oggi quest’ultimo deve essere in grado di fornire risposte dinamiche ad aspetti quali le esigenze degli inquilini, policy operative e cambiamenti nella gestione degli spazi. La maggior parte degli edifici (inclusi quelli green) non ha ancora integrato sistemi e strumenti intelligenti. Non sono in grado di beneficiare delle funzionalità tipiche degli smart building o di porre in essere attività quali, per esempio, identificazione di segnali di usura o guasto degli impianti, monitoraggio di cambiamenti nelle condizioni operative e di utilizzo, previsione di esigenze di stanziamento di budget per i consumi energetici basate su dati concreti, e altro ancora.
Edifici green di prossima generazione: gli step da seguire
Step 1: Sfruttare la tecnologia: Per rendere smart gli edifici green di oggi, è necessario che si verifichino due importanti cambiamenti. La rapidità dello sviluppo tecnologico ha creato numerose opportunità per far fronte alle sfide legate all’edilizia sostenibile. Secondo la Commissione Europea, gli smart building sono potenziati da “computing e IoT a tutti i livelli: la pratica generale di dotare gli edifici di sensori, attuatori, micro-chip, micro e nano sistemi integrati permetterà di acquisire, filtrare e produrre sempre più informazioni a livello locale che verranno ulteriormente consolidate e gestite globalmente in base alle funzioni e ai servizi aziendali”. I progressi in tecnologia IT e convergenza dei dati avranno un impatto sempre maggiore sul modo di operare degli edifici, rendendoli smart.
Gli smart building generano grandi quantità di dati provenienti da molteplici sistemi – sicurezza, gestione consumi, IT e altri ancora. I metodi tradizionali di analisi manuale non producono, tuttavia, i risultati desiderati a causa della varietà, della velocità e del volume dei dati stessi. Questo aspetto è spesso definito come un problema relativo ai Big Data, vale a dire la visualizzazione e la comprensione dei rapporti e dei pattern tra e all’interno dei dati generati da più fonti.
Step 2: Affidarsi a decisioni “data-driven” – La convergenza di IoT e computing a tutti i livelli genera enormi volumi di dati e informazioni azionabili, grazie ai quali l’edificio è ora in grado di prevedere esigenze e ottimizzare le operazioni. La capacità da parte di un green building connesso di essere auto-consapevole, auto-regolato e ottimizzato lo rende a tutti gli effetti in un edificio intelligente.
La convergenza di IoT e Big Data con i green building è, al momento, ancora alle fasi iniziali, ma sta già creando un rinnovato interesse in diverse aree.
Gli edifici smart accelereranno per esempio l’adozione di dispositivi wireless, che porteranno a una migliore qualità di servizio, maggiore sicurezza e minori consumi. I dispositivi IoT attuali richiedono infatti un consumo di elettricità dai costi proibitivi considerato l’invecchiamento dei nostri impianti elettrici.
Gli apparati degli smart building saranno inoltre dotati di connettività IT e tecnologia a supporto di protocolli aperti che consentiranno l’adozione di un numero maggiore di dispositivi “plug and play”. Ciò avrà un impatto in primis sul mercato dell’illuminazione smart, e in seguito sui prodotti di riscaldamento, raffreddamento e condizionamento (HVAC) (package unit, chiller, RTU…).
Tramite i dati sarà poi possibile definire standard di progettazione su una base più empirica, che favoriranno un passaggio verso un framework focalizzato su metriche relative ad aspetti finanziari, operativi e di manutenzione che terranno traccia e prevedranno principi ottimali di design e operatività.
Alla luce di quanto descritto, è quindi possibile sfruttare Big Data e IoT per migliorare l’efficienza operativa, ridurre il consumo energetico, ottimizzare l’esperienza delle persone all’interno dell’edificio e incrementare i ritorni economici.