Al workshop organizzato da Assomineraria ed Elettricità Futura a Roma si è discusso della transizione verso un’economia “low carbon”.
Al workshop organizzato da Assomineraria ed Elettricità Futura a Roma si è discusso della transizione verso un’economia “low carbon”.
Tutte le realtà industriali del comparto energetico sono già parte attiva della transizione, potendo contare su un patrimonio di esperienze virtuose già consolidato in Italia e nel mondo.
Luigi Ciarrocchi, presidente di Assomineraria
Abbiamo bisogno di inclusione e di condivisione per vincere le sfide e raggiungere gli obiettivi. La lotta al cambiamento climatico, e l’accesso alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile da parte di tutti, rappresentano target importanti e strettamente legati tra loro. La riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare della CO2, richiede azioni urgenti al fine di limitare il riscaldamento globale. Di pari urgenza e importanza è consentire l’accesso all’energia elettrica a circa un miliardo di persone che ancora oggi nel mondo ne sono sprovviste. Non possiamo dimenticare quello che succede intorno all’Italia e all’Europa. Come è noto, le emissioni di gas CO2 sono agenti clima-alteranti e incidono su tutto il pianeta: quello che succede in una zona remota dell’altro emisfero ha un impatto sul clima mondiale e quindi anche sull’Italia.
Credo, quindi, che sia necessario passare a un nuovo modello energetico in cui la ricerca avrà un ruolo fondamentale per superare i limiti attuali delle diverse fonti energetiche che per le rinnovabili sono la bassa densità e la discontinuità e per le fossili l’impronta carbonica. Il nuovo modello deve essere caratterizzato da elevati standard di efficienza e in grado di fornire energia pulita, a elevata densità, continua ed economica. Sono convinto che sia possibile disaccoppiare crescita economica e trend emissivi. Possiamo farcela lavorando insieme con determinazione e tenacia: dobbiamo essere concreti ed efficaci.Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura
Stiamo vivendo una fase fondamentale sia a livello europeo con l’avvio del Green New Deal, volto a rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero, sia a livello italiano con la recente pubblicazione del Decreto Rinnovabili e della disciplina del Capacity Market, punti di svolta per traguardare i target di decarbonizzazione e rilanciare lo sviluppo delle nostre imprese. Abbiamo inoltre davanti a noi il Piano Energia e Clima al 2030 in grado di mettere in moto energie positive per il nostro Paese e per il settore elettrico, in termini di investimenti (80 miliardi di euro) e di occupazione con diverse decine di migliaia di posti annui nelle attività di costruzione ed installazione.
La via maestra per raggiungere questi obiettivi, che prevedono un forte incremento della capacità da fotovoltaico ed eolico e l’implementazione di una filiera della mobilità sostenibile, è continuare a lavorare in un’ottica di integrazione dell’intera filiera energetica e mantenere un rapporto stretto e collaborativo tra imprese, comunità e amministrazioni. La sinergia tra modelli industriali impegnati a rafforzare il percorso di sviluppo sostenibile – e in questo senso l’appuntamento di oggi ne è un esempio – contribuirà a creare le migliori condizioni per attrarre investimenti e garantire a tutto il sistema Italia strumenti concreti e prospettive di sviluppo.
Nella prima parte dell’evento è stato presentato lo scenario nazionale ed internazionale con gli interventi di Eni ed Enel sulle opportunità di sviluppo della transizione energetica e di Elettricità Futura che ha delineato i target europei di decarbonizzazione. Dal “Renewable Energy Report 2019: Il futuro delle Rinnovabili in Italia” presentato dal Politecnico di Milano è risultato che, anche nel 2018, si conferma la crescita della potenza installata da fonte rinnovabile, segno di un mercato che ormai può essere considerato indipendente dai meccanismi di incentivazione. Nonostante i numeri incoraggianti, il tasso di crescita risulta ancora insufficiente per poter adempiere agli obiettivi sfidanti del PNIEC.
Nella seconda parte del Workshop è stata organizzata una tavola rotonda moderata da Romina Maurizi, Direttore di Quotidiano Energia, per confrontarsi sul modo in cui le aziende affrontano la transizione sia dal punto di vista degli operatori energetici, con i rappresentanti di ERG, Falck Renewables, Edison-e2i, della Fondazione Ottimisti e Razionali e della filiera energetica con gli interventi di BHGE, Maire Tecnimont – NextChem, Stantec, Syndial e Eni New Energy.
Giuseppe Ricci, Presidente di Confindustria Energia
La convergenza e l’impegno delle aziende della filiera energetica sui temi ambientali e della sostenibilità restituiscono al nostro Paese importanti opportunità di crescita, facendo leva sulla capacità di innovazione che contraddistingue l’imprenditoria italiana, che vede una sempre maggiore integrazione del modello sostenibile nelle strategie aziendali. Fare sistema e lavorare sinergicamente per l’eliminazione degli ostacoli all’innovazione, ci consentirà di gestire in maniera efficiente il processo di transizione. Tutto ciò con la consapevolezza che il cambiamento in atto avrà effetti sul mondo economico/industriale e per essere realmente efficace dovrà guardare con attenzione ai nuovi modelli di partecipazione e all’aspetto sociale.Sergio Polito, Vicepresidente di Assomineraria
Assomineraria e Elettricità Futura sono presenti con le loro competenze, le tecnologie e le esperienze internazionali e stanno già partecipando attivamente alla sfida della transizione energetica, puntando a un’economia in cui gli scarti industriali non sono più un rifiuto bensì un valore. È necessario poter contare sulla collaborazione delle autorità per rendere le autorizzazioni per la costruzione degli impianti più snelle e veloci. Con il giusto impegno e tutti insieme possiamo contribuire a realizzare i sogni delle nuove generazioni.