Dicembre 7, 2019

Daniele Preda

Comunità energetiche, intervista a Daniele Iudicone di IMC Holding

Comunità energetiche, intervista a Daniele Iudicone di IMC Holding

Daniele Iudicone, AD di IMC Holding, ci racconta la mission di Fotovoltaico Semplice e lo sviluppo delle comunità energetiche e i vantaggi del solare integrato.

Daniele Iudicone, AD di IMC Holding, ci racconta la mission di Fotovoltaico Semplice e lo sviluppo delle comunità energetiche e i vantaggi del solare integrato.

– Come si posiziona Fotovoltaico Semplice, oggi, sul mercato italiano e globale?
Fotovoltaico Semplice si posiziona nel mercato italiano come un kit fotovoltaico residenziale di alta gamma: offre un prodotto con standard di produzione e di assistenza molto elevati. I nostri kit sono rivolti a tutti quei clienti che cercano un impianto fotovoltaico “senza pensieri”, al quale pensa tutto l’azienda, dalla “A” alla “Z”. In quest’ottica offriamo anche un’assicurazione per mancata produzione energetica. I nostri impianti sono già predisposti per un utilizzo ottimale dell’energia solare, quindi non solo per le utenze elettriche, ma anche per il riscaldamento, lo storage, per l’integrazione con l’e-mobility, oltre che per le comunità energetiche. La nostra quota di mercato è molto importante, con una copertura capillare in tutta Italia. Se facciamo riferimento agli impianti già in funzione, siamo probabilmente la prima azienda nel mercato fotovoltaico residenziale del Paese.

– Qual è la mission di Fotovoltaico Semplice? Quali sono i Vostri focus e le strategie di sviluppo per il 2020?
La nostra mission è rendere ogni cittadino con villa energeticamente indipendente. Il focus per il 2020 è di migliorare ancor di più utilizzo dell’energia solare. Integrare nel kit fotovoltaico delle soluzioni sempre più veloci ed economiche per quanto riguarda lo storage, puntando su batterie per l’accumulo dell’energia prodotta in orario diurno da rendere disponibile in fascia serale. Integrare dei sistemi ancor più efficienti per il riscaldamento con pompe di calore ibride, che utilizzano l’energia solare prodotta per riscaldare casa. Migliorare il concetto della mobilità elettrica.

Questi aspetti per noi molto importanti saranno oggetto di 3 significative novità che presenteremo in occasione dell’evento in programma a Roma il 20 dicembre.
La strategia di sviluppo è molto ambiziosa ed è quella di coprire di fatto tutte le province italiane. Aspetto per noi molto importante per perseguire questo obiettivo nel migliore dei modi è sicuramente puntare sull’analisi energetica, effettuata da personale qualificato e specializzato che sia in grado di spiegare in modo chiaro e competente i vantaggi e i costi di un impianto fotovoltaico residenziale.

– Cooperative e comunità energetiche: in Nord Europa e negli USA sono attive già da anni. Quali sono i vantaggi di questo tipo di aggregazioni? A che punto siamo in Italia?
Le cooperative e le comunità energetiche rappresentano sicuramente il futuro. In Europa sono già molto attive in particolar modo in Germania; in America ci sono dei distretti di comunità energetiche basati sulle blockchain. Il vantaggio derivante da questo tipo di aggregazione è che di fatto il cliente che ha un impianto fotovoltaico, una volta utilizzata l’energia prodotta per le utenze domestiche, per il riscaldamento, per ricaricare l’auto o lo scooter elettrici, e dopo averne immagazzinata una parte grazie alle batterie di accumulo, di fatto reimmette nella rete elettrica dell’energia.

Il GSE paga questa energia reimmessa un prezzo stabilito e poi la rivende ai clienti finali a un prezzo maggiorato. Con la comunità energetica il passaggio del GSE verrebbe meno, non ci sarebbe più l’intermediario, ma un rapporto diretto tra chi produce energia e chi la compra, con un notevole vantaggio per entrambe le parti. In Italia attualmente è tutto pronto per attivare le comunità energetiche, manca solo la legislazione che permetta di recepire la normativa europea al riguardo. Terna ha iniziato a fare dei test con alcuni aggregatori, dove i sistemi fotovoltaici e di storage vengono testati per rendere stabile la rete elettrica generale da un punto di vista tecnico, ma non ci sono ancora dei veri e propri progetti perché la legge non lo permette.

– L’Energy Storage favorisce l’autoconsumo; il mercato cresce continuamente ma lentamente, cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi anni?
L’energy storage è in costante ma lenta crescita, principalmente per un fattore di costo. A questo proposito abbiamo studiato una soluzione modulabile, che consenta di ampliare la batteria di accumulo man mano che le esigenze del singolo cliente crescono.

Ciò consente di ridurre il costo iniziale e permette al consumatore di testare l’efficacia dell’energy storage e gli permette di aumentarlo in qualsiasi momento. Le eventuali espansioni della batteria sono semplici e veloci da installare e non comportano sostituzioni delle componenti del kit fotovoltaico già in funzione. In occasione dell’evento di Fotovoltaico Semplice del 20 dicembre a Roma, presenteremo un nuovo tipo di batterie che rispondono alla nostra innovativa visione di energy storage. Riteniamo che i prossimi anni saranno cruciali per questa tecnologia: ogni impianto fotovoltaico avrà di default la sua batteria d’accumulo modulare, così come non esisterà una villa senza impianto fotovoltaico.

– Case a impatto zero e taglio delle bollette, quali passi seguire? Cosa proponete ai clienti finali?
Per una casa a impatto zero, il primo passo è effettuare un’attenta analisi energetico-finanziaria che deve progettare il flusso energetico ed economico degli anni a venire, evidenziando la tipologia d’impianto da installare. I nostri kit fotovoltaici sono “aperti”, possono quindi essere integrati nei mesi o negli anni, con interventi non invasivi di poche ore, per poter disporre ad esempio oltre che delle utenze, anche del riscaldamento, oppure delle colonnine per le ricariche di auto/scooter, così come delle batterie di accumulo. Ai nostri clienti, non ancora energeticamente indipendenti, proponiamo come operatore di energia elettrica dedicato il nostro brand Adattiva, che è in grado di rispondere alle esigenze di un proprietario di impianto fotovoltaico, offrendo di fatto un unico interlocutore energetico. Il gestore dell’energia elettrica infatti fornisce l’energia ma, tra consumi stimati e fasce orarie, rischierebbe di ridurre il risparmio economico del cliente fotovoltaico, generando confusione nella bolletta energetica.

– Per molti player del settore occorre semplificare l’attuale quadro normativo, regolamentare i nuovi sistemi in autoconsumo, evitando un’inefficiente duplicazione della rete. Qual è il Vostro punto di vista? Cosa auspicate in termini normativi?
Siamo pienamente d’accordo, andrebbe unificato in primis il quadro normativo d’installazione perché ci capita spesso, installando in tutta Italia, che tra provincia e provincia o tra un comune e l’altro vi siano delle richieste molto differenti che rallentano i lavori. Se consideriamo poi che gli impianti fotovoltaici vengono installati sui tetti, non c’è nessun rischio di impatto ambientale o architettonico che debba richiedere particolari vincoli installativi regionali. Un altro aspetto urgente è senza dubbio quello relativo allo sblocco dei sistemi di autoconsumo delle comunità energetiche.

È necessario recepire la normativa europea, come di fatto avviene già da parecchio tempo in Germania. Lasciare il campo libero agli operatori piccoli, medio-grandi che siano, permetterebbe di avere inoltre una reale concorrenza nel mercato. Quando la politica è intervenuta sul tema, spesso si sono creati malcontento e confusione. La questione della cessione della detrazione fiscale, ad esempio, ha danneggiato gravemente le piccole aziende fotovoltaiche, creando una distorsione della concorrenza, segnalata anche da Agcom. Italia Solare auspica che, nella prossima finanziaria, tale normativa venga semplificata o meglio ancora cancellata, ne va del futuro e della crescita virtuosa delle rinnovabili.

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