ATER e Italia Solare scrivono al MISE e al ministro Patuanelli in merito alla nuova disciplina delle sanzioni: la logica della salvaguardia deve essere perseguita.
ATER e Italia Solare scrivono al MISE e al ministro Patuanelli in merito alla nuova disciplina delle sanzioni: la logica della salvaguardia deve essere perseguita.
Le associazioni si esprimono in merito alla nuova disciplina delle sanzioni come previsto dall’art. 13-bis della legge n. 218 del 2 novembre 2019.
Premesso che la logica del taglio delle tariffe come unica tipologia di sanzione appare sbagliata ed esagerata e che si auspica un drastico cambiamento di rotta per il futuro, dovendo però considerare adesso il decreto sanzioni in essere, secondo le due associazioni l’applicazione delle sanzioni dovrebbe seguire una logica di salvaguardia della produzione di energia da fonti rinnovabili – anche in virtù degli obiettivi comunitari esplicitati dal PNIEC – e delle aziende e dei privati che hanno investito nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
Tale logica dovrebbe portare a impostare le sanzioni con decurtazioni massime del 10% fatto salvo i casi accertati nei quali è in corso un procedimento penale, in modo da ridurre il rischio di perdite, parziali o totali, delle produzioni energetiche degli impianti fotovoltaici.
Infatti qualsiasi taglio delle tariffe, anche minimo, ricordano Ater e Italia Solare, si traduce in seri problemi di sostenibilità finanziaria delle aziende di riferimento, con inevitabili difficoltà a garantire la continuità della manutenzione degli impianti stessi e quindi la loro operatività. Inoltre, è importante evitare l’applicazione di riduzioni tariffarie in presenza di errori o imprecisioni che possono essere rimediati dal soggetto responsabile risolvendo la mancanza o fornendo un’adeguata spiegazione sulle ragioni che hanno portato al verificarsi dell’imprecisione.
In particolare, le associazioni suggeriscono di limitare i casi di decadenza assoluta ai soli impianti oggetto di procedimenti penali in corso o definiti con sentenza.
Al fine di incentivare le attività di revamping le associazioni raccomandano la possibilità di sanare senza conseguenze eventuali violazioni effettuate in fase di ripristino/miglioramento dell’impianto o di interventi di manutenzione in genere. In ogni caso, eventuali sanzioni dovrebbero essere applicate per limitati periodi temporali e non certo su tutto il periodo residuo dell’incentivo e quindi ancor meno sul passato. Si ritiene pertanto opportuno riflettere sull’applicazione di periodi di “prescrizione”.
Infine, le associazioni esortano il ministro affinché il testo del decreto “controlli” sia posto in consultazione prima della sua adozione finale.