Novembre 3, 2020

Daniele Preda

Fotovoltaico Italia – Cina, intervistiamo il CEO FuturaSun

Incontriamo Alessandro Barin, CEO di FuturaSun, che analizza per noi il mercato fotovoltaico, raccontandoci tecnologie e strategie di sviluppo del brand.

Incontriamo Alessandro Barin, CEO di FuturaSun, che analizza per noi il mercato fotovoltaico, raccontandoci tecnologie e strategie di sviluppo del brand.

L’azienda è giovane e dinamica; è stata fondata dieci anni fa e può contare su un management con una profonda conoscenza del settore fotovoltaico. Le attività sono state avviate in un momento in cui il segmento delle rinnovabili, e del solare, stavano vivendo una forte crescita. Il fotovoltaico godeva degli incentivi del Conto Energia e la corsa alle installazione era senza sosta. Il rallentamento del comparto, avvenuto negli anni immediatamente successivi, non ha smorzato l’entusiasmo di Barin e del suo team.

La volontà di creare un asse “progettuale – produttivo” tra Italia e Cina ha permesso di capitalizzare le conoscenze del gruppo e di raggiungere i primi obiettivi. Negli anni della riduzione degli incentivi e del conseguente crollo del fotovoltaico, FuturaSun ha potuto contare su una struttura snella e agile. Proprio in funzione delle dimensioni aziendali dell’epoca, relativamente contenute, la società è stata in grado di osservare i cambiamenti del mercato e di adattarsi ad essi senza subire rilevanti contraccolpi.

L’azienda raggiunge gradualmente una posizione di rilievo tra i principali competitor del settore, irrobustendo la propria presenza anno dopo anno. Tra i punti di forza di FuturaSun c’è senza dubbio il legame a doppio filo con la Cina e la capacità di operare nel mondo e per il mercato europeo, che rimane il target di riferimento.

Si concretizza così una realtà unica, che progetta e produce pannelli tramite gli stabilimenti cinesi di proprietà, ma mantiene il comparto commerciale e la sede in Italia. FuturaSun è la sola azienda italiana che produce moduli fotovoltaici in Cina.

La società ha recentemente raggiunto una capacità produttiva di pannelli solari di 1 GW all’anno. A solo un anno dall’inaugurazione del primo stabilimento da 500 MW, il sito produttivo di Taizhou è stato infatti potenziato aggiungendo ulteriori 550 MW, raggiungendo l’obiettivo del progetto denominato “GIGA-project”. Si tratta di un esempio concreto della tenacia e della lungimiranza manageriale di Barin e del suo gruppo.

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Ma come si raggiungono simili risultati?
La mentalità aperta e il forte spirito di collaborazione e incontro caratterizzano la visione globale di FuturaSun. Il team dell’azienda include figure provenienti da diverse parti del mondo, persone giovani e motivate che rendono tangibile il concetto stesso di multiculturalismo applicato al business. Una carta vincente per l’azienda, che può contare su una struttura internazionale, dove i canali commerciali sono gestiti dall’Italia, per una operatività globale tramite distributori e agenti.
La controparte cinese fa affidamento su figure commerciali interamente dedicate a soddisfare le esigenze del grande mercato nazionale.

Come anticipato, i risultati non hanno tardato ad arrivare. Nel 2019, FuturaSun ha distribuito 150 MW di pannelli in Europa. Nello stesso anno si sono registrate consistenti quote anche in Cina. Questo trend si è stabilizzato nel corso del 2020, nonostante le incertezze dovute alla pandemia globale in atto. Per il 2021 ci si aspetta la crescita del mercato cinese, che potrebbe diventare importante al pari di quello europeo per FuturaSun.

Quale segmento sarà maggiormente strategico in ottica di sviluppo del business?
Come sottolinea Barin, il comparto delle utility e dei grandi impianti è particolarmente appetibile. Parliamo di un segmento dove FuturaSun è attualmente poco presente, ma che diventerà sempre più importante nei prossimi anni. L’intenzione è quella di aumentare il footprint in questa specifica area, proponendosi come produttori qualificati, agevolando l’inserimento dei propri prodotti all’interno di progetti fotovoltaici di grandi dimensioni, interagendo con utility, fondi ed EPC.
Si tratta di un passaggio complesso ma che, oggi, è pianificabile all’interno della strategia FuturaSun e che consentirà all’impresa di entrare di diritto tra i primi 30 produttori di pannelli a livello mondiale.

Fotovoltaico Italia - Cina, intervistiamo il CEO FuturaSun

In un’ottica di sviluppo per il medio-lungo periodo, le rinnovabili saranno sempre più importanti. L’energia solare è probabilmente quella più versatile. Il consumatore finale è oggi più consapevole di questo e l’opinione pubblica è sempre più attenta alle tematiche ambientali e all’uso efficiente dell’energia.

Anche se il 2020 ha portato con sé l’ulteriore aggravio della pandemia da Covid-19, il CEO FuturaSun non si è detto preoccupato.
Inutile negare che il rallentamento globale dell’economia ci sia stato, ma è forse più proficuo considerarlo come un andamento parzialmente prevedibile. Il pragmatismo di Barin porta a considerare lo stato attuale come un qualsiasi altro momento dell’economia globale, da leggersi come transitorio e, perciò, accettabile.

In questa logica, restano importanti gli obiettivi energetici prefissati dall’Unione Europea: ogni Paese deve compiere uno sforzo per proprio conto. Per fare ciò, è auspicabile un sostegno al comparto utility e un impianto regolatorio che agevoli la realizzazione di grandi strutture e parchi solari, sempre più importanti per il Sistema Paese.

Sul fronte tecnologico, Barin ci ha raccontato come gli sforzi siano concentrati sulla progettazione e lavorazione di wafer di silicio di dimensioni sempre maggiori. È una tendenza generalizzata comune alla maggior parte dei produttori di pannelli e consente di incrementare la potenza utile, tagliando i costi.

Fotovoltaico Italia - Cina, intervistiamo il CEO FuturaSun

Grande interesse registra la tecnologia N-Type per pannelli di nuova generazione, che andrà progressivamente ad affiancarsi alla consolidata tecnologia P-Type, con la quale vengono realizzati circa il 95 % dei moduli fotovoltaici a livello globale.

La tecnologia N-Type consente di realizzare pannelli con una efficienza maggiore, rispetto ai moduli tradizionali: riescono infatti a produrre maggiore energia a parità di potenza, cioè più kWh per kWp. Pur se caratterizzata da costi iniziali superiori, la nuova tecnologia consentirà di ottenere maggiori rientri dei capitali.
In base alla risposta del mercato, l’azienda è pronta a integrare la propria offerta e l’attuale linea Zebra.

L’approccio tecnologico e strategico, a livello di prodotto e servizi correlati, va nella direzione della massima soddisfazione dei clienti. La platea di potenziali clienti è oggi più attenta e richiede pannelli sempre più potenti, ma compatti, robusti e progettati con attenzione anche rispetto all’estetica e alle possibilità di integrazione.
FuturaSun aiuta i propri partner a veicolare le nuove tecnologie attraverso una comunicazione attenta, corsi, formazione e webinar.

La chiacchierata con Alessandro Barin ci ha permesso di cogliere l’attenzione alla cura dei dettagli, tipica dell’industria italiana, e di apprezzare l’industriosità della più classica realtà cinese. Una combinazione che costituisce un unicum per il mondo fotovoltaico.

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