Paolo Rocco Viscontini, per Italia Solare, scrive al Ministro Cingolani per parlare di una transizione energetica efficace.
Italia Solare supporta da tempo, con un approccio sempre molto tecnico e costruttivo, le istituzioni pubbliche che si occupano di politiche energetiche.
Partecipano attivamente in ITALIA SOLARE i massimi esperti del settore che rappresentano tutta la catena del valore: dalla produzione dei componenti alla loro distribuzione, installazione e manutenzione, dai progettisti agli esperti legali, fiscali e assicurativi fino ai produttori e ai trader di energia.
A nome dei soci di ITALIA SOLARE mi congratulo innanzitutto per l’importante incarico conferitoLe.
Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare tanto di “Green Deal” e in generale di rivoluzione energetica ed ecologica sotto forma di varie denominazioni di grande appeal pubblico, ma al di là degli annunci, purtroppo, i risultati sono stati alquanto scarsi.
I due precedenti governi dell’attuale legislatura hanno prodotto, come provvedimenti per la transizione energetica oggettivamente positivi, due sole iniziative valide:
- l’avvio, sebbene in forma sperimentale, delle Comunità Energetiche
- il Superbonus del 110%.
Iniziative importanti, ma è poco, troppo poco, se consideriamo che è il risultato del lavoro di 3 anni e se ricordiamo gli obiettivi di decarbonizzazione assunti dall’Italia nel contesto europeo.
Abbiamo al contrario assistito a un gran lavoro mirato a difendere il più possibile lo “status quo” di un Paese il cui fabbisogno di energia elettrica dipende per il 14% dalle importazioni dall’estero e per il 61% da gas e petrolio proveniente per il 90% dall’estero. La dipendenza dalle fossili è chiaramente eccessiva, come pure dipendere per il 70% circa da altri paesi è un evidente punto di debolezza.
Oggi la “transizione energetica”, che i rapidi e gravi cambiamenti climatici mostrano essere sempre più urgente, è passata da rappresentare il passaggio dalle fossili alle rinnovabili, al passaggio dalle fossili più inquinanti, a quelle (che si pensa) meno inquinanti – come il gas – per poi arrivare alle rinnovabili.
Siamo tutti consapevoli che avremo bisogno di gas ancora per diversi anni, ma è chiaro che se non si procede speditamente con leggi che consentano alle rinnovabili di essere realizzate (si veda il problema autorizzazioni) e di essere più convenienti (oggi ci sono paradossali condizioni di sfavore nel mercato dell’energia rispetto alle fossili), non si fa altro che ritardare il passaggio alle rinnovabili, rallentando la decarbonizzazione e impedendo all’Italia di ricoprire il ruolo che merita nel panorama industriale internazionale delle rinnovabili.
Gentile Ministro, la Sua esperienza professionale è all’insegna dell’innovazione. Bene, il solare fotovoltaico negli ultimi anni ha registrato innovazioni tecnologiche sostanziali, tali da conquistare il ruolo di leadership mondiale tra tutte le fonti energetiche. Questo è il momento dell’innovazione legislativa, urgente più che mai.
Purtroppo, l’Italia è in fondo alla classifica europea in quanto a installazioni annuali. Più tardiamo e più perdiamo PIL, opportunità di occupazione e di sviluppo tecnologico in un settore decisamente strategico, in cui le aziende italiane potrebbero essere dei riferimenti a livello mondiale.
Il tempo del fotovoltaico è ora, perché è una delle soluzioni più efficaci (se non la più efficace nel settore dell’energia) per contrastare i cambiamenti climatici.
Alleghiamo una serie di proposte molto concrete, che chiediamo di considerare sin da subito per recuperare il terreno perduto e sulle quali siamo ovviamente disponibili per ogni necessità di approfondimento, meglio se tramite un incontro di persona o via videoconferenza.