Febbraio 23, 2021

Daniela Rimicci

Transizione energetica, Italia Solare scrive al Ministro Cingolani

 Paolo Rocco Viscontini, per Italia Solare, scrive al Ministro Cingolani per parlare di una transizione energetica efficace.

Italia Solare supporta da tempo, con un approccio sempre molto tecnico e costruttivo, le istituzioni pubbliche che si occupano di politiche energetiche.

Partecipano attivamente in ITALIA SOLARE i massimi esperti del settore che rappresentano tutta la catena del valore: dalla produzione dei componenti alla loro distribuzione, installazione e manutenzione, dai progettisti agli esperti legali, fiscali e assicurativi fino ai produttori e ai trader di energia.

A nome dei soci di ITALIA SOLARE mi congratulo innanzitutto per l’importante incarico conferitoLe.

Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare tanto di “Green Deal” e in generale di rivoluzione energetica ed ecologica sotto forma di varie denominazioni di grande appeal pubblico, ma al di là degli annunci, purtroppo, i risultati sono stati alquanto scarsi.

I due precedenti governi dell’attuale legislatura hanno prodotto, come provvedimenti per la transizione energetica oggettivamente positivi, due sole iniziative valide:

  • l’avvio, sebbene in forma sperimentale, delle Comunità Energetiche
  • il Superbonus del 110%.

Iniziative importanti, ma è poco, troppo poco, se consideriamo che è il risultato del lavoro di 3 anni e se ricordiamo gli obiettivi di decarbonizzazione assunti dall’Italia nel contesto europeo.

Abbiamo al contrario assistito a un gran lavoro mirato a difendere il più possibile lo “status quo” di un Paese il cui fabbisogno di energia elettrica dipende per il 14% dalle importazioni dall’estero e per il 61% da gas e petrolio proveniente per il 90% dall’estero. La dipendenza dalle fossili è chiaramente eccessiva, come pure dipendere per il 70% circa da altri paesi è un evidente punto di debolezza.

Oggi la “transizione energetica”, che i rapidi e gravi cambiamenti climatici mostrano essere sempre più urgente, è passata da rappresentare il passaggio dalle fossili alle rinnovabili, al passaggio dalle fossili più inquinanti, a quelle (che si pensa) meno inquinanti – come il gas – per poi arrivare alle rinnovabili.

Siamo tutti consapevoli che avremo bisogno di gas ancora per diversi anni, ma è chiaro che se non si procede speditamente con leggi che consentano alle rinnovabili di essere realizzate (si veda il problema autorizzazioni) e di essere più convenienti (oggi ci sono paradossali condizioni di sfavore nel mercato dell’energia rispetto alle fossili), non si fa altro che ritardare il passaggio alle rinnovabili, rallentando la decarbonizzazione e impedendo all’Italia di ricoprire il ruolo che merita nel panorama industriale internazionale delle rinnovabili.

Gentile Ministro, la Sua esperienza professionale è all’insegna dell’innovazione. Bene, il solare fotovoltaico negli ultimi anni ha registrato innovazioni tecnologiche sostanziali, tali da conquistare il ruolo di leadership mondiale tra tutte le fonti energetiche. Questo è il momento dell’innovazione legislativa, urgente più che mai.

Purtroppo, l’Italia è in fondo alla classifica europea in quanto a installazioni annuali. Più tardiamo e più perdiamo PIL, opportunità di occupazione e di sviluppo tecnologico in un settore decisamente strategico, in cui le aziende italiane potrebbero essere dei riferimenti a livello mondiale.

Il tempo del fotovoltaico è ora, perché è una delle soluzioni più efficaci (se non la più efficace nel settore dell’energia) per contrastare i cambiamenti climatici.

Alleghiamo una serie di proposte molto concrete, che chiediamo di considerare sin da subito per recuperare il terreno perduto e sulle quali siamo ovviamente disponibili per ogni necessità di approfondimento, meglio se tramite un incontro di persona o via videoconferenza.

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