Italia Solare invia delle proposte per semplificare davvero gli iter autorizzativi degli impianti fotovoltaici e per rilanciare il DM FER1.
L’Associazione Italia solare ha inviato al Ministero della Transizione Ecologica, al Ministero della Cultura, ai Presidenti delle Commissioni Ambiente e Attività produttive, Commercio e Turismo di Camera e Senato e al GSE le sue proposte di modifica del DL Semplificazioni e del DM FER1.
È il frutto di un attento lavoro di analisi che ha coinvolto oltre 200 aziende associate, coordinate dai responsabili di diversi Gruppi di Lavoro e dal Consiglio Direttivo dell’associazione.
Cosa propone Italia Solare per il DM Semplificazione
- tempi certi di autorizzazione attraverso la procedura abilitativa semplificata comunale per gli impianti in zona industriale esclusi da screening;
- l’esenzione da screening e procedura abilitativa semplificata dovrebbe essere estesa a tutti gli impianti che percepiscono incentivi e dovrebbe essere possibile anche se vi sono vincoli ambientali, paesaggistici e idrogeologici, fatta salva la necessità di ottenere i relativi consensi;
- che la procedura semplificata di DILA sia applicata a tutte le componenti dell’impianto, ivi compresa la linea elettrica;
- di prevedere misure transitorie che permettano di evitare il blocco delle procedure per l’autorizzazione di nuovi impianti nelle more della costituzione della nuova commissione speciale VIA;
- per l’agrovoltaico (che sarebbe più corretto definire “agrofotovoltaico”) incentivare qualsiasi tecnologia che consenta la produzione energetica senza compromettere la continuazione dell’attività agricola o zootecnica;
- che le valutazioni delle soprintendenze e degli uffici ambientali in materia di impianti a fonti rinnovabili debbano essere coordinate con gli obiettivi della pianificazione nazionale;
- l’esclusione dalle valutazioni di impatto ambientale anche quando gli accumuli sono installati congiuntamente a impianti alimentati a fonte rinnovabile;
- di chiarire che anche per il fotovoltaico, come per gli interventi di efficienza, il superbonus sia esteso al 30 giugno 2022;
- che dal 1° gennaio 2022 dovrebbe essere precluso l’uso del superbonus per impianti esclusivamente fossili;
- che il superbonus sia essere esteso agli interventi per la sostituzione dell’amianto e che per le imprese sia essere prevista una detrazione fiscale del 75 % per la sostituzione amianto cumulabile con gli incentivi per il fotovoltaico;
- di prorogare il DM FER 1 fino al 31 gennaio 2023;
- di inserire una disposizione che preveda la riduzione delle tempistiche del procedimento di VIA qualora sia avvenuto il procedimento di assoggettabilità a VIA;
- di semplificare le procedure di PAUR ove ancora applicabili.
Cosa propone Italia Solare per il DM FER1
- che il MITE trasmetta una circolare che chiarisca, in particolare ai Comuni, che la DILA si applica anche per autorizzare le cabine di connessione degli impianti a tetto;
- di aumentare ad almeno 50€/MWh la tariffa supplementare in caso di rimozione amianto, in quanto i risultati dimostrano che i 12 €/MWh sono assolutamente insufficienti;
- di consentire l’accesso al DM FER1 anche per gli impianti fotovoltaici con moduli installati nelle aree rese disponibili dalla sostituzione di vecchi moduli con moduli nuovi e più efficienti, oltre che evitare di applicare la disciplina dell’artato frazionamento con la stessa logica seguita fino a oggi per gli impianti a terra;
- una semplificazione delle regole operative per evitare o ridurre rischi di esclusione;
- di prevedere contingenti riservati agli impianti fotovoltaici con accumuli.
Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare
Il modus operandi di Italia Solare è quello di analizzare in dettaglio le norme, grazie alla partecipazione attiva di molti esperti che collaborano nei diversi Gruppi di Lavoro dell’associazione, con l’obiettivo ultimo di concordare una linea e avanzare le proposte. Questo documento riflette perfettamente il nostro approccio meticoloso e informato e auspichiamo pertanto che le nostre proposte vengano prese in considerazione, perché frutto di un lavoro concertato tra coloro che nel settore operano e conoscono bene gli effetti dell’applicazione di determinate normative.