Le attività di manutenzione e revamping sono importanti; FuturaSun evidenzia i parametri chiave e propone una intera linea di pannelli dedicati a questa attività.
Le attività di manutenzione e revamping sono importanti; FuturaSun evidenzia i parametri chiave e propone una intera linea di pannelli dedicati a questa attività.
Aggiornare l’impianto fotovoltaico, tramite processi di repowering e revamping, è un aspetto cruciale, soprattutto per le utility e gli investitori.
Queste attività consentono di potenziare e stabilizzare la produzione energetica, ottenendo prestazioni più elevate, ovviando al progressivo e fisiologico deterioramento e calo prestazionale.
Negli impianti fotovoltaici esistenti può succedere che si debbano sostituire i moduli per diversi motivi. Questi interventi di repowering o revamping fotovoltaico si rendono necessari per diversi motivi. Il più comune riguarda la sostituzione di pannelli fotovoltaici non funzionanti (solitamente installati negli anni 2010 e 2011).
Anche gli agenti atmosferici possono minare la producibilità dell’impianto. Eventuali moduli fotovoltaici rotti per grandine, vento forte o incendi rendono meno sicura la produzione di energia e, in generale, le attività quotidiane della struttura.
Un’altra eventualità da considerare è il furto dei pannelli installati presso gli impianti fotovoltaici a terra.
Sempre più spesso, proprietari e investitori accorti sostituiscono i pannelli con modelli più nuovi ed efficienti, ancor prima di riscontrare danni o disservizi. I moderni dispositivi sono infatti capaci di aumentare la produzione di energia in virtù di una maggiore potenza nominale ed efficienza di conversione.
I moduli fotovoltaici sono infatti soggetti ad un degrado naturale, anno dopo anno. Nei casi peggiori può essere del 10% in 10 anni.
Se gli impianti sono soggetti a incentivazione da Conto Energia esiste uno specifico documento tecnico del GSE per disciplinare la sostituzione dei pannelli e degli altri componenti dell’impianto. Prima di avviare progetti e manutenzione in loco è importante verificare che i prodotti abbiano tutte le certificazioni obbligatorie.
Soluzioni su misura
I pannelli fotovoltaici FuturaSun FU180-200M sono realizzati con 72 celle da 5” in silicio monocristallino. Sono particolarmente adatti per interventi di revamping.
L’azienda ha realizzato i prodotti con vetro temperato da 3,2 mm, per garantire il migliore equilibrio tra la resistenza meccanica (massima resistenza d’urto alla grandine di 83 km/h) e la trasparenza.
I pannelli FU180-200M sono garantiti 15 anni.
La gamma dei monocristallini per revamping include il modello FU300-315M da 60 celle e 300 – 315 Wp. Le celle PERC ad alta efficienza con 5 busbar sono ottimizzate per il basso irraggiamento, riducono la perdita di corrente ed incrementano la potenza di uscita.
Efficienza nel lungo periodo
Sostituire i vecchi pannelli permette di stabilizzare la produzione di energie dell’impianto fotovoltaico e di rispettare i parametri legati agli investimenti.
È il caso di un’azienda ortofrutticola nella provincia di Rovigo, che registrava performance via via ridotte, rispetto alla produzione annua attesa di circa 209.000 kWh.
L’impianto fotovoltaico da 199 kWp era stato realizzato nel 2010, in regime di 2° Conto Energia. Tuttavia, senza l’intervento di revamping realizzato da FuturaSun, si stima che l’azienda avrebbe perso 500mila euro di mancata produzione.
Per ovviare al problema, tutti i 2.095 moduli in film sottile con tecnologia amorfa del 2010 sono stati sostituti con 530 moduli monocristallini FuturaSun Silk Pro, che raggiungono la potenza di 375 Wp in soli 1,85 mq.
La produzione, dopo l’intervento di sostituzione dei pannelli, è ora di 220.000 kWh, contro i precedenti 125.000 kWh, un aumento di più del 40%/anno.
Revamping e repowering: come e perché
Abbiamo intervistato l’Ing. Nicola Baggio, CTO di FuturaSun, che si è reso disponibile per mettere a fuoco gli elementi fondamentali prima di procedere alle attività di aggiornamento degli impianti.
– Quali sono gli aspetti principali da considerare in fase di revamping? Quali le criticità?
Una volta appurato che l’impianto fotovoltaico necessita di una attività di revamping è fondamentale capire se ci sono dei limiti meccanici o elettrici che vanno rispettati per evitare di complicare il lavoro.
Bisogna infatti tener presente che non si trovano oggi sul mercato moduli fotovoltaici con le stesse dimensioni e le stesse potenze di quelli che si vanno a sostituire. Di norma questo non è un problema, ma in casi specifici, con particolari strutture di supporto o per esempio con le serre, è necessario richiedere al fornitore di moduli una soluzione “su misura” che, al tempo stesso, sia conforme alle norme tecniche richiamate nel Conto Energia.
Poi vanno analizzati i limiti elettrici: per esempio non si può sostituire un vecchio modulo con celle da 5” con gli attuali moduli, perché le correnti sono pressoché doppie e questo comporterebbe la sostituzione dei cavi e quasi certamente anche dell’inverter.
Tutte queste criticità tecniche sono tuttavia facilmente superabili con una attenta analisi preliminare e un confronto diretto con i fornitori dei materiali.
Ben più critico è gestire l’approccio burocratico del tutto sconsiderato previsto dalle regole tecniche del GSE. Per la sostituzione di un solo modulo è necessario procedere con comunicazioni specifiche. Il motivo per cui il revamping in Italia è rallentato è questo e nessun altro!
Il paradosso è che si potrebbe, senza ulteriore consumo di suolo e di infrastrutture elettriche, aumentare la produzione da fonti rinnovabili.
– Repowering, in quali casi rappresenta una opzione conveniente? Come è opportuno procedere?
Il repowering è quasi sempre conveniente, visti i prezzi attuali dell’energia. Ovvero, se in un impianto, grazie ad una azione di revamping, si “libera” lo spazio per installare ulteriore potenza per il 30-35% rispetto alla potenza iniziale, è possibile sfruttare le strutture esistenti, le canaline e una parte dei cavi che si trovano già presenti, quindi in un certo senso a costo zero.
Le ultime norme semplificano il processo autorizzativo di questo tipo di impianti. Va tuttavia approfondito il tema della connessione, che deve essere diversa da quella dell’impianto “revampato”.
– Quali richieste ricevete dai clienti che devono effettuare attività di aggiornamento o ampliamento dei propri impianti? Quali dubbi o criticità sono espresse?
Generalmente le richieste per realizzare moduli specifici, spesso con dimensioni analoghe a quelle dei moduli rimossi, possono essere soddisfatte. In alcuni casi però, i limiti imposti dal rispetto delle certificazioni di prodotto non consentono di dichiarare i prodotti idonei per il Conto Energia. In questo caso dobbiamo declinare la richiesta, anche se tecnicamente non ci sarebbe nessun problema.
In altri casi, per esempio in presenza di PID, il problema può essere risolto anche senza cambiare i moduli. In prima battuta cerchiamo di approfondire assieme ai clienti le ragioni che li spingono a considerare il revamping, per essere certi di quale sia la soluzione migliore e più economica per il cliente.