Abbiamo intervistato Alberto Pinori, Direttore Generale di Fronius, che ci racconta come è andato il 2021 e cosa si aspetta l’azienda Austriaca per il 2022.
– Dott. Pinori, che anno è stato il 2021 per Fronius?
Il 2021 è stato un anno di successo per le energie rinnovabili con un forte aumento sia negli impianti fotovoltaici che nei sistemi di accumulo. Siamo arrivati a circa 33/35.000 sistemi di accumulo e probabilmente arriveremo a circa un gigawatt di nuovo installata. Però, se vogliamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo dato come Italia nei confronti dell’Europa, non possiamo pensare solo in termini di impianti residenziali e condominiali ma dobbiamo concentrarci maggiormente sui grandi impianti aziendali posti su fabbriche e capannoni.
Nel corso della pandemia le persone si sono abituate ad utilizzare termini come lockdown, restrizioni, vaccinazioni, ma anche un altro termine sta prendendo sempre più piede: sostenibilità.
La gente comincia ad avere la consapevolezza che tutto deve essere sostenibile, dalla mobilità, ai materiali non inquinanti, alle energie rinnovabili. Questo cambio culturale spinge la conversione verso un sistema più ecologico basata su fonti rinnovabili.
– Come giudicate il Super Bonus e quali effetti ha avuto e avrà?
PNRR e Super Bonus sono due importanti driver che abbiamo a disposizione. Nel 2021 il Super Bonus è stato un motore di spinta per le installazioni nei condomini e nelle villette unifamiliari ma ha portato anche a delle anomalie sul mercato. Uno studio della Camera mostra come il 2021 sia stato l’anno in cui i prezzi sono cresciuti proprio a causa delle ristrutturazioni collegate al Super Bonus.
Si calcola che lo Stato ha avuto costi molto elevati, quantificati in 50 miliardi, ma se teniamo conto delle retribuzioni delle imprese, degli investimenti, dei posti di lavoro, il saldo è positivo di circa 4 miliardi, per cui il Super Bonus ha avuto un effetto moltiplicatore importante.
Inoltre, ha creato una serie di interessanti ricadute sul sistema migliorando l’efficienza energetica degli edifici, aumentando la presenza di impianti fotovoltaici, di colonnine di ricarica, facendo emergere parte del lavoro nero e aumentando il valore generale del patrimonio immobiliare.
La cosa importante è che il Super Bonus non venga interrotto bruscamente ma si vada verso una riduzione progressiva degli incentivi in modo da cercare di raggiungere gli obiettivi fissati con l’Europa. La vera sfida nei prossimi anni sarà quella di saper spendere bene il denaro del PNRR convogliando gli investimenti nella direzione giusta.
– Visioni e strategie Fronius, cosa si aspetta dal 2022?
Sarà un anno pieno di sfide, dove Super Bonus e PNRR saranno i due driver più importanti abbinati alla sostenibilità intesa come mobilità elettrica. Fondamentale saranno i grandi impianti sui capannoni industriali che sono un asset fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi posti dall’Europa.
Un argomento cruciale riguarda le comunità energetiche. Esiste una legge, esiste la possibilità di farle ma si dovrà capire chi potrà farle, come farle e renderle replicabili in modo semplice. Queste sono le sfide del 2022, io sono ottimista perché potremo mettere in pratica esperienze già fatte nel 2021.