ANIE Rinnovabili ed EY, Studio Legale Tributario, evidenziano come, nei prossimi tre anni, il numero di comunità energetiche rinnovabili sia destinato a crescere.
Questo il sentiment raccolto tra gli addetti ai lavori dalla ricerca eseguita e presentata durante il convegno “Le comunità energetiche rinnovabili e le opportunità di sviluppo dell’energia condivisa”.
La survey evidenzia infatti come il 65% del campione intervistato si aspetti che il numero di CER in Italia superi le cinquecento unità nel prossimo triennio e il 35% ritiene che se ne possano costituire più di 1.000.
Una previsione che, se confermata, segnerebbe una crescita record di questa nuova configurazione: secondo l’ultima mappatura realizzata da Legambiente a maggio di quest’anno, infatti, in Italia esistono 100 CER. Di queste solo 35 sono operative, 41 sono in fase di progettazione e 24 stanno attivando le prime procedure verso la costituzione.
Secondo lo studio, inoltre, a trainare la diffusione delle comunità energetiche c’è la volontà di mettersi al riparo dal caro energia (40%). Una percentuale significativa (31%) indica anche ragioni legate all’ecosostenibilità.
C’è quindi un forte entusiasmo per questa nuova fattispecie giuridica che, di fatto, garantisce a cittadini, pubblica amministrazione, piccole e medie imprese e terzo settore di accedere a vantaggi economici e parafiscali oltre che ambientali e sociali attraverso la produzione, condivisione e consumo di energia prodotta da impianti a fonte rinnovabile.
Mille nuove comunità energetiche in 3 anni
Gli addetti ai lavori hanno acquisito le competenze in materia, come dichiarano nove intervistati su dieci, anche se il 35% del campione ammette di non conoscerne in modo chiaro le applicazioni, segno evidente sono in una fase di analisi dei business model.
Maria Antonietta Portaluri, Direttore generale ANIE Federazione
ANIE Federazione ha iniziato a diffondere la cultura delle comunità energetiche tra i propri associati e in dialogo con la Pubblica amministrazione, sin dal 2020, quando la norma era ancora solo sperimentale. L’ultimo passo importante è stato compiuto assieme all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, con cui è stato firmato a fine settembre un protocollo per la condivisione di informazioni tecniche e normative sulle CER, così come su tutti gli interventi di riqualificazione degli edifici, privati e pubblici, che ne migliorino l’efficienza energetica.Michelangelo Lafronza, Segretario ANIE Rinnovabili
I risultati della survey ci dicono che gli operatori di settore sono pronti a partire. Il loro sentiment è ampiamente positivo, con un 35 per cento che prevede la costituzione di oltre mille comunità energetiche nei prossimi tre anni. Tra la molteplicità dei business model adottabili gli addetti ai lavori ne individuano due: energy performance contracting e gestione operativa di servizio integrato. Ciò testimonia la volontà di essere parte integrante del progetto CER, attori in prima fila che si mettono in gioco per accompagnare i membri della CER ad ottenere quei benefici ambientali, economici e sociali.Cosa aspettiamo per partire? La delibera di ARERA attesa nelle prossime settimane ed a seguire la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale, che tutti noi auspichiamo sia messo tra le priorità dell’agenda del nuovo ministro della transizione ecologica anche per consentire l’accesso alle risorse stanziate dal PNRR. L’uso delle tecnologie abilitanti la gestione in tempo reale sarà fondamentale per il successo delle iniziative, così come le semplificazioni delle procedure operative».
Mattia Riccardo Petrillo, Head of Energy & Efficiency Law Department dello Studio Legale Tributario di EY
Il tema della survey e dell’interessante confronto svoltosi oggi in collaborazione con ANIE Federazione e Anie Rinnovabili è di certo interesse, soprattutto in un momento particolarmente complesso e dinamico del mercato energetico come quello che stiamo vivendo. Le comunità energetiche potranno giocare un ruolo fondamentale nel processo di transizione energetica e di passaggio a una generazione a fonte rinnovabile e diffusa, oltre a una maggior capacitazione ed efficienza comportamentale dell’utente.Vi sono certamente delle complessità, dal punto di vista tecnico e giuridico, della regolazione e delle relative strutture e modelli di business- che meritano certamente un continuo confronto tra operatori del settore. Siamo confidenti che con la necessaria compartecipazione, dialogo e condivisione di competenze, le CER potranno e ben saranno implementate con adeguata scalabilità e conseguente beneficio sul territorio e nel mercato energetico.