Aprile 3, 2024

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Viessmann per l’agrivoltaico, ecco come sono gli incentivi

Viessmann fa il punto sulle novità legislative più recenti relative all’agrivoltaico.

1. Il Decreto del MASE che definisce gli incentivi all’agrivoltaico

Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in vigore dal 14 febbraio, avvia l’agrivoltaico offrendo incentivi alle aziende agricole che installano impianti fotovoltaici innovativi sui propri terreni. Manca solo la definizione delle regole operative del GSE. Queste regole includeranno le tempistiche per partecipare ai bandi aperti dal 2024. L’obiettivo è realizzare sistemi agrivoltaici sperimentali entro il 30 giugno 2026, con una potenza totale di almeno 1,04 GW e una produzione di almeno 1.300 GWh/anno, supportati dal PNRR con oltre 1 miliardo di euro.

2. Agrivoltaico sperimentale o avanzato: le caratteristiche

Un impianto agrivoltaico sperimentale deve garantire la continuità delle attività agricole, con soluzioni innovative come il montaggio dei moduli sollevati da terra per non comprometterle. È essenziale includere sistemi di monitoraggio basati sulle Linee guida CREA-GSE per valutare l’impatto sulla coltivazione, il risparmio idrico e la produttività agricola. Le future regole applicative specificano gli indicatori per il recupero della fertilità del suolo, il microclima e la resilienza ai cambiamenti climatici, promuovendo l’integrazione tra agricoltura ed energia rinnovabile.

3.Chi può accedere agli incentivi per l’agrivoltaico

Diversificazione energetica significa utilizzare diverse fonti energetiche e metodi di approvvigionamento, non dipendendo più solamente da una singola fonte e da un solo fornitore. La diversificazione aumenta logicamente il livello di sicurezza: esattamente come è il caso della diversificazione degli investimenti, se uno risulta in perdita ci saranno altri che potranno compensare.

Se una fonte energetica diventa difficile da reperire o troppo costosa, si può dirottare il fabbisogno su altre fonti senza dover forzatamente attuare politiche di austerity o, per quando riguarda le imprese, senza dover ridurre la produzione a causa dell’aumento dei costi.

4. Quanto valgono la tariffa incentivante e il contributo in conto capitale

Ecco cosa prevede il Decreto del MASE riguardo agli incentivi. Precisiamo subito che non sono cumulabili con altri incentivi pubblici o regimi di sostegno e che sono alternativi sia al ritiro dedicato che al meccanismo di scambio sul posto.

Sono previste due diverse forme di sostegno:

  • Contributo a fondo perduto in conto capitale che copre al massimo il 40% dei costi ammissibili
  • Tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica immessa in rete

La copertura finanziaria dei contributi in conto capitale è assicurata dalle risorse stanziate dal PNRR (circa 1 miliardo e 99 milioni di euro), mentre la tariffa incentivante sarà coperta tramite componenti tariffarie che l’ARERA inserirà nelle bollette elettriche.

Il costo ammissibile per fruire del contributo in conto capitale è pari a 1.700 €/MWh per impianti fino a 300 kW e a 1.500 €/KWh per quelli più grandi.

La tariffa incentivante di riferimento, invece, è pari a 93 euro/MWh per gli impianti fino a 300 kW, mentre per quelli di potenza superiore scende a 85. Su questa tariffa si giocheranno le aste al ribasso per aggiudicarsi gli incentivi per un determinato contingente di potenza (lo spieghiamo più avanti).

Queste tariffe di riferimento possono essere corrette a seconda della zona geografica, quindi dei diversi livelli di insolazione. In particolare, per le regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo) è prevista una maggiorazione di 4 €/MWh, mentre per il nord Italia la maggiorazione è di 10 €/MWh. DI seguito riportiamo la tabella riepilogativa contenuta nel Decreto.

5. Quali sono le spese ammesse agli incentivi per l’agrivoltaico

Nei limiti di costo al kW che abbiamo specificato sopra (1.700 €/MWh o 1.500 €/KWh a seconda della potenza dell’impianto), sono ammissibili le seguenti spese:

  • Moduli fotovoltaici, inverter, strutture per il montaggio dei moduli, sistemi elettromeccanici di orientamento moduli, componentistica elettrica; tutti i componenti devono essere nuovi
  • Fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo
  • Attrezzature per il sistema di monitoraggio previsto dalle Linee Guida CREA-GSE, compresi programmi software funzionali alla gestione dell’impianto
  • Connessione alla rete elettrica nazionale
  • Opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento
  • Acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, studi di prefattibilità e attività preliminari
  • Progettazioni, indagini geologiche e geotecniche effettuate dal progettista
  • Direzioni lavori, sicurezza, contabilità lavori
  • Collaudi tecnici e amministrativi, consulenze

6. Come si accede agli incentivi per l’agrivoltaico

Agli impianti fino a 1 MW di potenza sono assegnati 300 MW complessivi incentivabili, riservati agli imprenditori agricoli e loro aggregazioni tramite procedura di registrazione. I rimanenti 740 MW saranno assegnati tramite aste competitive, consentendo a qualsiasi impresa con almeno un imprenditore agricolo di partecipare. Nel 2024, il GSE aprirà bandi per 60 giorni, pubblicando le graduatorie entro 90 giorni dalla chiusura. Le domande devono essere inviate tramite il sito web del GSE. Se le domande superano il contingente, si darà priorità all’autoconsumo energetico e alla data di completamento. Gli impianti ammessi devono essere operativi entro il 30 giugno 2026.

7. Come saranno erogati gli incentivi

Una volta in funzione, il GSE pagherà la tariffa per 20 anni. Gli impianti fino a 200 kW riceveranno un pagamento diretto per l’energia immessa in rete. Per quelli oltre i 200 kW, il produttore venderà l’elettricità, e il GSE pagherà la differenza tra la tariffa spettante e il prezzo di mercato. Le modalità di pagamento del contributo in conto capitale saranno specificate dal Ministero con le regole operative.

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