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ITALIA SOLARE: criteri chiari nelle aste per il fotovoltaico

Dicembre 4, 2025
Nicola Martello

ITALIA SOLARE ha inviato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) un documento contenente una serie di osservazioni e proposte operative sull’applicazione del Net Zero Industry Act (NZIA) alle aste per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili. L’obiettivo delle proposte è di valorizzare al meglio le opportunità offerte dal NZIA per promuovere la tecnologia europea nella filiera fotovoltaica.

Nel documento ITALIA SOLARE segnala che, sebbene il Net Zero Industry Act non includa espliciti riferimenti al “Made in EU” per l’applicazione dei cosiddetti criteri non economici nelle aste per le rinnovabili, oggi si registra un possibile cambio di orientamento della Commissione europea, come dichiarato dalla Presidente della Commissione von der Leyen al Parlamento europeo lo scorso mese di settembre. Per tale motivo l’Associazione sostiene che l’implementazione dell’NZIA rappresenta un’occasione decisiva per avviare anche in Italia una filiera industriale del fotovoltaico. Da qui la richiesta dell’associazione di introdurre, nei prossimi decreti di disciplina delle aste, un requisito esplicito, per i contingenti NZIA, di “Made in EU”, inteso come produzione in Europa senza limitazioni legate alla proprietà o al controllo delle imprese, così da favorire lo sviluppo di un presidio tecnologico in Europa e la creazione di nuova occupazione qualificata.

Le iniziative nazionali in corso: Transizione 5.0, Conto Termico e FER X Transitorio e Definitivo

Nel documento l’Associazione ricorda che l’Italia è tra i primi Paesi europei ad aver introdotto misure di supporto alla manifattura europea, attraverso la richiesta del requisito “Made in EU” nel Decreto Transizione 5.0 e meccanismi premiali nel nuovo Conto Termico. ITALIA SOLARE, esprime apprezzamento per l’impostazione generale di questi due provvedimenti, ma evidenzia la necessità di rivedere i criteri che determinano i diversi livelli di supporto economico.

Per contro, sul Decreto FER X Transitorio, l’Associazione rileva che il GSE, nel definire il regolamento operativo del contingente NZIA, è andato oltre quanto previsto dal NZIA, dall’atto comunitario attuativo e dallo stesso Decreto FER X. Infatti, in base a tali atti è preclusa la possibilità di partecipare all’asta NZIA ai prodotti fabbricati in Cina. Il GSE, invece, è andato oltre, precludendo la stessa possibilità anche ai prodotti provenienti da stabilimenti extra-Cina sotto controllo cinese. Secondo ITALIA SOLARE, tale scelta – pur comprensibile nell’ottica della riduzione della dipendenza, e ispirata dalla premessa 12 del Regolamento di esecuzione della Commissione (UE) 2025/1176 del 23 maggio 2025 – rischia di generare nuove dipendenze da pochi paesi terzi e di scoraggiare investimenti industriali in Europa da parte di operatori globali.

Per il FER X Definitivo l’Associazione propone dunque:

  • Esplicitare che, ai fini della partecipazione alle aste, gli impianti devono essere realizzati con i componenti principali (quelli considerati dal NZIA: polisilicio, lingotti, wafer, celle, vetro, moduli, inverter, tracker) non provenienti dalla Cina e effettivamente prodotti in Europa, eventualmente con una adeguata gradualità ma comunque offrendo agli investitori nella filiera una chiara prospettiva temporale di almeno 7-8 anni
  • Ammettere alle aste prodotti realizzati in fabbriche extra-Cina anche se sotto controllo cinese, se situate in Europa

ITALIA SOLARE invita il Governo a costruire un quadro normativo stabile e di lungo periodo, che renda possibile investire in produzioni europee in tutta la catena del valore del fotovoltaico, generando resilienza e nuove opportunità di sviluppo economico per il Paese.

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