Intervistiamo Daniele Iudicone, CEO di Imc Holding, che ci racconta la visione della società e le iniziative sul territorio, come la “Grande Comunità Energetica Nazionale”.
Come si posiziona Fotovoltaico Semplice, oggi, sul mercato italiano e globale?
– La nostra mission è quella di diffondere il più possibile i benefici dell’energia rinnovabile, in particolare del fotovoltaico. L’obiettivo è portare il fotovoltaico residenziale nelle case di quante più persone possibile, contribuendo così alla creazione di una grande centrale elettrica virtuale distribuita in tutta Italia. Questo permetterà di aumentare la quota di energia rinnovabile nel nostro Paese e di condividere parte di questa energia anche con i cittadini che non possiedono un impianto fotovoltaico. In questo momento, abbiamo snellito molto lo sviluppo dell’area commerciale per accelerare la crescita delle installazioni. Abbiamo lavorato sull’innovazione sia in ambito consulenziale che nei servizi, migliorando il contatto con i clienti e ottimizzando il processo di installazione. Grazie a questa strategia integrata, puntiamo a una crescita significativa per tutto il 2025.
– Qual è la mission di Fotovoltaico Semplice? Quali sono i Vostri focus e le strategie di sviluppo per il 2025?
Attualmente, Fotovoltaico Semplice sul mercato si posiziona con un’offerta di alto livello dal punto di vista tecnologico, dell’assistenza e dell’esperienza del cliente. Il nostro pacchetto “chiavi in mano” include una copertura assicurativa che protegge sia dai rischi che dalla mancata produzione, garantendo così una tutela totale. Inoltre, collaboriamo con aziende di primo piano, principalmente europee, per l’integrazione delle batterie. Guardiamo anche alle opportunità emergenti offerte dalle comunità energetiche e dai futuri servizi di stabilizzazione della rete, con l’obiettivo di trasformare il fotovoltaico non solo in una soluzione per l’autoconsumo domestico, ma anche in una fonte di reddito per i nostri clienti.
Tutto questo è possibile solo grazie a un servizio di alta qualità, con un’assistenza rapida ed efficiente. In questo scenario, siamo tra i primi a lanciare un’iniziativa nazionale, perché crediamo fermamente in tutte le modalità alternative di espansione del fotovoltaico, a partire proprio dalle comunità energetiche, che riteniamo il principale motore per la crescita dell’energia verde nel nostro Paese.
Dopo una fase di rallentamento dovuta al periodo post-Superbonus, abbiamo riorganizzato completamente l’azienda e siamo ripartiti con un ritmo di installazioni mensili in costante crescita. Questo ci sta permettendo di competere con le aziende più grandi del settore, consolidando la nostra posizione nel mercato residenziale. Inoltre, stiamo ampliando il nostro raggio d’azione, entrando nel settore delle PMI e delle medie e grandi imprese. Le comunità energetiche rappresentano per noi un’opportunità di crescita strategica, permettendoci di offrire un valore aggiunto ai nostri clienti. Non si tratta più solo di installare un impianto fotovoltaico fine a sé stesso, ma di integrarlo in un ecosistema più ampio, che possa generare un ritorno economico concreto per chi lo adotta.
– Cooperative e comunità energetiche: in Nord Europa e negli USA sono attive già da anni. Quali sono i vantaggi di questo tipo di aggregazioni? A che punto siamo in Italia?
In Italia, in merito alle comunità energetiche, siamo probabilmente tra gli ultimi a partire. Le prime esperienze si sono sviluppate nel Nord Europa e negli Stati Uniti, dove alcuni progetti particolarmente virtuosi, come quelli nell’area di New York, hanno persino integrato la tecnologia blockchain. All’epoca, strumenti come l’intelligenza artificiale non erano ancora diffusi e utilizzati su larga scala, mentre oggi stiamo assistendo a un’accelerazione significativa nell’applicazione di queste tecnologie al settore energetico.
Ma cosa sta succedendo concretamente? Il 2024 è stato l’anno in cui si è strutturato il modello delle comunità energetiche: dopo anni di incertezza, sono state finalmente definite le linee guida per la loro implementazione. A dicembre, le regole sono diventate ancora più chiare, con un assetto normativo consolidato anche a livello nazionale. Il 2025 sarà quindi l’anno della vera partenza. Nei primi mesi sono già state avviate le prime operazioni, sia da parte nostra che del mercato nel suo complesso. Siamo all’inizio di un processo di aggregazione che porterà vantaggi significativi a tutti gli attori coinvolti.
I tre principali benefici delle comunità energetiche sono:
- Per chi possiede o installa un impianto fotovoltaico, entrare in una comunità energetica significa ottenere un guadagno aggiuntivo dall’energia condivisa, migliorando così la sostenibilità economica del proprio impianto.
- Per i consumatori senza impianto fotovoltaico, la comunità energetica offre la possibilità di acquistare energia condivisa a un prezzo vantaggioso, riducendo la bolletta di circa il 20%.
- Per il sistema elettrico nazionale, le comunità energetiche aiutano a stabilizzare la rete: l’energia prodotta viene consumata a livello locale, generalmente entro pochi chilometri dalla cabina primaria. Questo evita sovraccarichi e migliora l’efficienza complessiva del sistema.
In sintesi, le comunità energetiche rappresentano una soluzione vantaggiosa per tutti: per i produttori di energia, per i consumatori e per l’intero mercato elettrico, contribuendo a rendere il nostro sistema energetico più sostenibile, stabile e conveniente.
– Per molti player del settore occorre semplificare l’attuale quadro normativo, regolamentare i sistemi in autoconsumo, evitando un’inefficiente duplicazione della rete. Qual è il Vostro punto di vista? Cosa auspicate in termini normativi?
Sicuramente, c’è ancora molto da fare per semplificare il quadro normativo, soprattutto in un Paese come il nostro, noto per la complessità burocratica. Spesso, infatti, le norme vengono interpretate in modo variabile, e in settori in forte evoluzione come quello dell’energia, non solo le leggi, ma anche le loro attuazioni cambiano di continuo. Oltre alla necessaria semplificazione, è fondamentale garantire anche una maggiore stabilità normativa. Serve un quadro regolatorio che non cambi di continuo, magari ogni semestre o trimestre, ma che offra certezze nel lungo periodo. Ci auspichiamo quindi che questa sia davvero la volta buona, e che il legislatore stabilisca un sistema chiaro e stabile, senza continue modifiche, permettendo così a cittadini e imprese di operare con maggiore sicurezza e programmazione.
– La “Grande Comunità Energetica Nazionale” che sarà presentata lunedì 10 marzo, ci può raccontare questa iniziativa?
Abbiamo fortemente evoluto il modello della comunità energetica di Fotovoltaico Semplice. Quando abbiamo iniziato ad approcciare questo settore, ci siamo subito resi conto delle complessità burocratiche e amministrative che i cittadini incontravano nel realizzare un impianto fotovoltaico e nell’integrarlo in una comunità energetica locale. Uno degli aspetti fondamentali è che le comunità energetiche non vengono create su scala nazionale, ma devono essere organizzate a livello locale, su specifiche zone collegate alle cabine primarie. A novembre, il GSE ha poi dato il via libera al concetto di comunità energetica nazionale, permettendo la creazione di aggregati locali all’interno di un quadro più ampio. Abbiamo subito visto in questa evoluzione una grande opportunità: creare un’infrastruttura nazionale che funzioni come un ombrello su tutto il territorio, all’interno del quale costruire aggregazioni locali nelle diverse cabine primarie.
In questo modo, i cittadini che installano un impianto fotovoltaico possono entrare facilmente nella comunità, insieme ai consumatori che scelgono di aderire per beneficiare dell’energia condivisa. Per affrontare al meglio gli aspetti normativi e semplificare la gestione burocratica, abbiamo scelto come partner lo Studio Legale Bonafede, guidato dall’ex Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, esperto in diritto energetico e comunità energetiche. Grazie alla loro esperienza, abbiamo potuto strutturare un modello chiaro, semplice e stabile nel tempo. Oggi, chi realizza un impianto fotovoltaico ha la possibilità di aderire a una comunità energetica senza vincoli geografici, creando la propria aggregazione locale e godendo di tutti i vantaggi economici e operativi. Inoltre, l’intera gestione burocratica viene demandata alla nostra comunità, eliminando le difficoltà di interfacciarsi direttamente con il GSE e riducendo le lungaggini amministrative. In sintesi, abbiamo costruito un modello di comunità energetica accessibile, efficiente e vantaggioso, pensato per semplificare l’adesione e massimizzare i benefici per cittadini e aziende.