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Accumulo: crescita del mercato italiano dello storage

Novembre 21, 2025
Nicola Martello

Secondo l’elaborazione di ITALIA SOLARE su dati Gaudì – Terna, al 30 settembre 2025, in Italia risultano connessi 848.814 sistemi di accumulo elettrochimici, per una capacità totale di 17.416 MWh e una potenza totale di 7.068 MW.

Rispetto a un anno fa, ovvero rispetto ai dati cumulati di fine Q3 2024 (692.382 sistemi di accumulo, 11.384 MWh, 5.034 MW), la crescita è significativa: +23% nel numero di impianti, +52% nella capacità e +40% nella potenza.

La capacità cumulata relativa all’accumulo associato a impianti fotovoltaici risulta pari a 10.467 MWh, in aumento rispetto ai 8.537 MWh di fine Q3 2024 2024 (+18%). Mentre la capacità cumulata relativi agli accumuli stand-alone ha raggiunto i 6.891 MWh, in crescita rispetto ai 2.788 MWh di fine Q3 2024 (+147%). Questa dinamica conferma che la crescita del mercato storage italiano non è più guidata solo dagli impianti domestici, ma si sta progressivamente spostando verso applicazioni più evolute e di maggiore impatto sul sistema elettrico.

Fabio Zanellini, co-coordinatore del Gruppo di Lavoro Accumuli e Idrogeno di Italia Solare
L’Italia si conferma, assieme alla Germania, il più importante mercato europeo per i sistemi di accumulo. Nel nostro sistema elettrico si sta completando l’entrata in servizio dei BESS utility scale premiati nel Capacity Market 2024, mentre nel 2026 inizieranno ad entrare gli accumuli premiati nel capacity market 2026 e poi 2027, e il 2028 sarà l’anno degli impianti MACSE, la cui prima asta si è tenuta lo scorso 30 settembre. Il settore utility scale sta quindi crescendo, in parallelo a quello residenziale e C&I, contribuendo così all’adeguatezza e al bilanciamento del sistema.

Rallentamento del residenziale

Il mercato dei sistemi di accumulo mostra un andamento non uniforme tra i diversi segmenti. Dopo anni di espansione sostenuti dagli incentivi fiscali, il residenziale (P < 20 kW) registra una chiara battuta d’arresto: i nuovi allacci rallentano progressivamente nei primi tre trimestri del 2025. Nel Q1 erano stati connessi 231 MWh, nel Q2 221 MWh, mentre nel Q3 le connessioni sono scese a 185 MWh. Complice del rallentamento il mese di agosto durante il quale le connessioni solitamente calano. Nei primi nove mesi del 2025 sono quindi stati connessi 637 MWh, mentre nello stesso periodo del 2024 la capacità connessa era stata pari a 965 MWh, è stato quindi registrato un calo del 51% dal 2024 al 2025.

batterie accumulo

Protagonista lo stand-alone mentre il C&I accelera

La crescita complessiva dei sistemi di accumulo è trainata principalmente dal settore utility scale stand-alone, mentre gli accumuli C&I (P > 20 kW) stanno conquistando una quota crescente del mercato.

Gli accumuli stand-alone connessi alla rete durante i primi nove mesi del 2025 sono 17, con una potenza complessiva pari a 735 MW e una capacità totale pari a 2.984 MWh.

Il C&I si conferma una tecnologia in fase di espansione: la capacità di accumulo connessa nel corso del 2024 era pari a 90 MWh mentre nei primi 9 mesi del 2025 sono stati connessi 78 MWh. Il trend trimestrale è in crescita:

La timida ma importante crescita del segmento industriale è favorita da due fattori principali:

  • Riduzione dei costi – secondo BloombergNEF i prezzi “chiavi in mano” dei sistemi di accumulo su scala industriale sono diminuiti di circa il 40% su base annua, mentre il prezzo medio dei pacchi batteria al litio si è ridotto di oltre il 90% negli ultimi 15 anni (Euronews, maggio 2024). E nel 2025 il trend di diminuzione dei prezzi continua, come confermano gli operatori di mercato
  • Maggiore diffusione e consapevolezza tecnologica – le imprese mostrano una crescente familiarità con lo storage come strumento per aumentare l’autoconsumo, ridurre i picchi di domanda e stabilizzare i costi energetici, migliorando la competitività dei processi produttivi

Distribuzione territoriale: il nord Italia guida il mercato degli accumuli abbinati a fotovoltaico

La classifica regionale del 2025 conferma un quadro consolidato per l’accumulo abbinato al fotovoltaico: la Lombardia è prima per capacità connessa (1.803 MWh) e numero di impianti (144.599 MWh), seguono Veneto (1.334 MWh) ed Emilia-Romagna (952 MWh), Lazio (752 MWh) e Piemonte (722 MWh) completano le prime cinque posizioni.

Le regioni del Nord rimangono complessivamente le più dinamiche: la combinazione di un’elevata diffusione del fotovoltaico e un’alta densità abitativa attraverso il Superbonus ha consentito lo sviluppo dell’accumulo a livello residenziale.

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