L’AEEG, l’Autorità per l’energia, rende disponibile sul proprio sito lo studio “Stato di utilizzo e integrazione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili”.
L‘AEEG, l’Autorità per l’energia, rende disponibile sul proprio sito lo studio “Stato di utilizzo e integrazione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili”.
Si tratta di un’analisi che include una visione complessiva dello stato di diffusione delle rinnovabili all’interno del panorama energetico del nostro Paese. L’Autorità si sofferma particolarmente sugli effetti derivanti dagli incentivi introdotti nel corso dei tempi, sui regime commerciali speciali e sugli impatti sulla bolletta.
Nello studio si riconosce l’importante apporto offerto dalle rinnovabili, in particolar modo dai numerosi impianti fotovoltaici ed eolici. Lo scorso anno, il 37% dell’energia prodotta è derivata dagli impianti green, per una potenza lorda di 108 TWh complessivi. La crescita delle rinnovabili è stata particolarmente evidente nel 2013, con circa 50 GW di nuova potenza installati.
Considerando questi dati, l’AEEG suggerisce alcune proposte per sfruttare al massimo la capacità dei nuovi impianti e le possibilità offerte dai sistemi di generazione distribuita.
Risulta infatti indispensabile promuovere la nascita e lo sviluppo di una filiera di settore, che comprenda comparti di ricerca, realizzazione di componenti e di gestione delle nuove energie. Per fare questo si auspica l’adozione di strumenti di sostegno fiscale di tipo generale e sgravi.
Sempre secondo l’Autorità per l’energia, se non dovessero essere attivati nuovi strumenti incentivanti, all’esaurirsi degli effetti derivanti dagli attuali strumenti, gli oneri posti in capo alla collettività per effetto dei soli strumenti incentivanti per le fonti rinnovabili dovrebbero stabilizzarsi intorno ai 12,5 miliardi di Euro l’anno.
Entro il 2016 dovrebbe registrarsi un rilevante aumento dei costi derivanti dalle incentivazioni alle fonti rinnovabili, che probabilmente supereranno i 13,5 miliardi di Euro. Si tratta di un’anomalia legata ai certificati verdi che, da quest’anno, vengono sostituiti da strumenti incentivanti amministrati. In tale anno, dunque, oltre ai costi derivanti dai nuovi strumenti amministrati, si sosterranno i costi associati al ritiro, da parte del GSE, degli ultimi certificati verdi invenduti.
L’AEEG afferma che a partire dal 2018, gli oneri relativi ai soli strumenti incentivanti per le fonti rinnovabili dovrebbero iniziare a diminuire per effetto del termine dell’entrata in esercizio degli ultimi impianti incentivati e della significativa riduzione degli impianti ammessi a beneficiare dei certificati verdi, per i quali è terminato il periodo incentivante.
Tra le proposte AEEG: “Occorre valutarel’opportunità che parte degli oneri destinati allo sviluppo delle fonti rinnovabili sia posta in capo alla fiscalità generale. Ad esempio, si potrebbe prevedere che siano lasciati in capo alle bollette elettriche solo gli oneri strettamente correlati al raggiungimento degli obiettivi europei vincolanti e non anche quelli che consentiranno di superare tali obiettivi raggiungendo quelli più sfidanti indicati nella SEN”.