Tra le macroeconomie che stanno lavorando per un futuro energico green e basato anche sul fotovoltaico c’è senza dubbio il Brasile, oggi leggermente in difficoltà.
Tra le macroeconomie che stanno lavorando per un futuro energico green e basato anche sul fotovoltaico c’è senza dubbio il Brasile, oggi leggermente in difficoltà.
Il mercato brasiliano, che solo due anni fa sembrava poter crescere in modo vertiginoso, grazie alla forte insolazione annua e al programma di sostegno governativo, sta ora rallentando vistosamente.
Il mix energetico nazionale conta appena il 2% di energia prodotta da fotovoltaico anche se, è bene precisarlo, in appena tre anni la potenza fotovoltaica è raddoppiata.
Di fatto, misure protezionistiche, come l’obbligo di utilizzare determinante quantità di componenti prodotte in loco, e i costi elevati, hanno via via frenato lo slancio dei player principali e degli investitori. Per dare una misura di come la situazione sia “frenata” da molteplici aspetti, basti pensare che degli oltre 100 progetti approvati a livello centrale, solo un 20% è stato effettivamente messo in lavorazione.
Il rallentamento è facilmente avvertibile anche in termini di processi di sviluppo e per quanto riguarda le aste dedicate alle utility. Lo scorso anno sono state portate a termine tre aste, mentre l’ultimo appuntamento del 2016 è stato annullato dal Ministero dell’Energia brasiliano.